Sarà questo l’ultimo weekend per assistere alla “Trilogia dell’Assenza”, tre performance a cui l’associazione culturale Dello Scompiglio, sotto la guida di Cecilia Bertoni, ha dedicato gli ultimi otto anni di attività.
Negli spazi esterni della Tenuta di Vorno (in provincia di Lucca) e nel suo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE) si potrà assistere alla sessione consecutiva delle perfomance “Tesorino, perché hai perso?”, “Riflessi in bianco e nero” e “Kind of Blue”. Tre parti di un racconto sulla relazione tra vittoria e sconfitta, fra individuo e sua quotidianità, tra i ricordi, l’immaginazione e la definizione di un’identità, elementi che chiudono il progetto iniziato nel 2005 con la realizzazione del primo atto.
Oggi vengono riproposti in versione integrale, dispiegandosi per tappe nel luogo in cui hanno avuto origine: una prima parte viene presentata nello spazio chiuso dello SPE, mentre la seconda si snoda lungo un percorso all’esterno, fra azioni e installazioni, che accompagna infine il pubblico su un’impalcatura sovra-scena da cui potrà seguire il dipanarsi di “Kind of Blue”.
Il progetto nasce nell’omonima tenuta, ex Villa Minutoli-Tegrimi, dal 2003 oggetto di recupero e rivitalizzazione secondo criteri di bioarchitettura, ecologia e sostenibilità.
La ristrutturazione dell’organismo architettonico e agricolo, che occupa circa 200 ettari di territorio alle porte di Lucca, e il recupero dei fabbricati, ora in parte destinati alle attività dell’associazione, sono il punto di partenza per un’attività che tenta di integrare lo spazio al suo attuale utilizzo, e insieme agli ambienti esterni (in particolare il parco, la Collina dell’Uccelleria e il Cimitero della Memoria) si fanno scenario per performance e installazioni.
Lo Scompiglio, oltre a costituirsi come spazio di prova per le produzioni teatrali della compagnia, promuove poi residenze d’artista e ospita spettacoli e rassegne di musica e arti visive.
Proprio per questo il 18 maggio scorso, insieme alla “Trilogia dell’Assenza” è stata inaugurata la mostra “Estados indefinidos para una existencia”. La grande installazione dell’artista spagnolo Paolo Rubio, curata da Antonio Arévalo, prosegue qui l’attività espositiva.
Dopo l’installazione site specific “Spazio #06” di Gian Maria Tosatti e “Incontri”, una collettiva di otto giovani artisti legati al territorio toscano e curata da Lorenzo Bruni, Rubio compone un viaggio sulle tracce della memoria attraverso oggetti, parole e letture provenienti dal suo studio e dagli strati di esistenza che l’hanno abitato prima del suo arrivo, ponendo se stesso e la propria immagine nel mezzo di un percorso in penombra, fatto di pezzi di vita altrui, architetture aggrovigliate di fogli, forbici, orologi e paralumi.
Si tratta, come spiega Arévalo, di “una sorta di palinsesto (da ‘pálin psestòs’, ‘raschiato di nuovo’, riferito all’uso di raschiare via le vecchie scritture dai papiri prima di riutilizzarli), che rivive attraverso tracce e brandelli di memoria. Frammenti legati alla vita della casa che fu, le cui porte compongono una soglia chiusa da mura di oblio, soglia che è sia separazione sia possibilità di un’alleanza di unione, di riconciliazione”. Con la “Trilogia dell’Assenza” lo Scompiglio inaugura anche un ciclo di attività che si terranno tra giugno e settembre negli spazi interni ed esterni della tenuta, e che si articoleranno in focus e attività piuttosto eterogenei: una giornata dedicata al teatro ragazzi (in programma per domenica 9 giugno), la rassegna “Sedeo Ergo Sum”, sviluppo di una ricerca di Caterina Pecchioli iniziata a Vorno nel 2010 e che si dipanerà attraverso sculture, installazioni e fotografie; ma anche i Campi dello Scompiglio dedicati alle attività coi bambini; oltre a due residenze (Collectif Impatience e CaRma) e alla messa in scena di “Somnambules & the 7 Deadly Sins” di The Karavan Ensemble e dei “Tre studi per-forme” di Piero Leccese.
Numerose occasioni per scoprire un luogo immerso nella natura.