Così nasce ExPolis (prima edizione nel 2011), un festival che si inserisce nella corrente dei nuovi festival di teatro indipendente (come IT, in programmazione in questi giorni alla Fabbrica del Vapore) dove artisti che navigano in “città fuori della città” fanno sentire la loro voce, con un urgenza e desiderio, attraverso azioni diverse, fuori dal comune, contraddittorie, appunto.
L’idea di ExPolis nasce proprio da una discussione sul “fare”, sui modelli di rappresentazione, sul rapporto arte/architettura e società, sui grandi progetti infrastrutturali che investono le città e sulla miriade di piccoli e validi progetti indipendenti, sia locali che internazionali, che quotidianamente aiutano le nostre città a vivere culturalmente, anche nella prospettiva dell’autonomia organizzativa. Se la prima edizione del 2011 era caratterizzata dalla creazione di azioni collettive ad opera soprattutto di artisti milanesi, quest’anno ExPolis si concentra dentro e fuori Milano perché il festival vuole diventare di tutti. Il festival è una provocazione e un’apertura. Una provocazione indirizzata alla cultura messa in vetrina, in luoghi della merce e della spettacolarizzazione ridotti ad essere solo spazi commerciali. Una provocazione contro la costruzione di grandi eventi che non pensano di doversi occupare e di dover coltivare ciò che esiste e cresce nel territorio. Ma è soprattutto un’occasione di confronto.
ExPolis 2014, in scena a Milano dal 3 all’11 maggio, si struttura in una serie di azioni urbane, dove il Teatro della Contraddizione è l’elemento di mediazione e propulsione (e si sostituisce a quello che dovrebbero essere e fare le istituzioni), che mira a unire e trovare tutte le spinte e le pulsioni che il teatro indipendente e le arti in genere vogliono esprimere. La collaborazione con ALTO FEST, progetto trasversale che porta la cultura attiva negli spazi privati, donati ai cittadini per accogliere un nuovo pensiero e una nuova direzione alla cultura teatrale, ha marcato e definito il progetto in modo concreto rendendolo una scommessa da seguire.
Diverse le sezioni in cui ExPolis è diviso, da ExPolis in confronto, per confrontarsi sullo stato dell’arte oggi, a ExPolis in provocAzione, vere azioni collettive da svolgersi in città, per provocare, muovere e smuovere, a ExPolis inStabile, con le camminate archeologiche per la città, dove il punto di partenza viene comunicato solo al momento della prenotazione.
La prima azione avverrà questo pomeriggio alle 17.30, in via Orti, per “liberare” artisticamente un giardino che da 30 anni dovrebbe essere patrimonio della città, e non lo è, con Claudia Fabris, Paola Franzini, Pierluigi Ferrari.
Tantissimi gli artisti coinvolti, come è giusto che sia, perché se si vuole fare provocAzioni non si può che mettersi in relazione con gli altri, senza badare soltanto al proprio orticello teatrale, ma rischiando e tentando un confronto duro, reale, e provocatorio. Altrimenti, non avrebbe senso.
Oltre ai già citati l’elenco prevede: Arianna Sorgentone, TeatrInGestazione, ErosAntEros, Stefania Carvisiglia, AstorriTintinelli, Ranieri – Moretti, Phoebe Zeitgeist, Terzo Paesaggio, Elvira Frosini e Daniele Timpano, Progetto Brockenhaus, Opera Liquida, Massimo Mazzone, Andrea Staid, Paolo Martore, Alain Urrutia, Domingo Mestre, Angelo Torricelli, Luisa Ferro, Vincenzo Costantino Cinaski, Scimmie Nude, Nicoletta Bernardi, Sanpapié, Mauro Ramerio, Gruppo BlueKlein, Giovanni Mastroeni, Francesco Grigolo e Orchestra Decorati, Simona Rossi, Stefania Carvisiglia, Paolo Pierobon, Franca Caffa, Coro di Micene.