Gli Animali senza favola di Simona Bertozzi, pulsione vitale femminile

Animali senza favola (photo: Futura Tittaferrante)
Animali senza favola (photo: Futura Tittaferrante)
Animali senza favola (photo: Futura Tittaferrante)

Sviluppando un doppio filone di ricerca in parte già presente nella sua precedente produzione artistica (cioè il lavoro sul gruppo e sull’“animalità”), in “Animali senza favola” la coreografa Simona Bertozzi ne offre tuttavia una coloritura sostanzialmente inedita, incentrando l’azione su un quintetto tutto al femminile (in cui danza lei stessa) e trasfigurando la tematica animale in una inesausta pulsazione dinamica dall’energia quasi primordiale.

Il lavoro, presentato in prima assoluta all’Arena del Sole di Bologna, segue una logica dichiaratamente anti-narrativa e prende progressivamente forma attraverso la ciclica riproposizione di situazioni che, apparentemente analoghe fra loro per via di una struttura ricorrente basata sulla dialettica gruppo-singolo, si differenziano però l’un l’altra per l’atmosfera di volta in volta costruita.

Sul fondale nudo, ma vivificato dall’abbacinante chiarore bianco-rosaceo delle luci, un “quintetto-branco”, come lo definisce la stessa Bertozzi, formato da danzatrici in abiti da prova (i quali però, specie per l’essenzialità dei colori scelti, contribuiscono a conferire un carattere definito a ognuna di esse), si muove solido, compatto e implacabile. Pur nella disarticolazione e nella ricerca di soluzioni individuali caratteristiche del linguaggio (ormai felicemente maturo) di quest’artista, il gruppo sembra costituire un vero e proprio grumo corporeo da cui però, fra possenti corse, intrecci delle membra, prese e sospensioni, le singole interpreti riescono a staccarsi, generando ognuna una propria personale scheggia d’azione.

Al contempo incubatrice e legaccio rispetto all’emersione delle specificità individuali, il gruppo è qui, più che incarnazione di un livello “animale” dell’agire (a tratti comunque riverberato dal ricorso a una gestualità ferina), quasi manifestazione di una creatività ‘in nuce’, concretizzazione di una pulsione vitale la cui energia è femminile ma anche, in un certo senso, “pre-umana”. 

Agglutinato attorno a soluzioni dinamiche che – dalla corsa in cerchio all’abbraccio, dall’immobilità collettiva alla repentina costituzione di coppie e terzetti – si ripetono quasi fossero un rito non ancora del tutto formalizzato, un istinto generativo attraversa la danza del gruppo creando la giusta tensione, assieme ai cigolii, ai fragori e alle cesure dell’intelligente tessuto musicale, per l’apparire di una posa, di una micro-sequenza, di un gesto in cui sembra sintetizzarsi la lotta del singolo per uscire dal magma collettivo e diventare autonoma“figura”.

Il ciclico ripresentarsi di questa pulsione creativa in virtù della quale l’individuo esce dal branco per poi rientrarvi in un fluire incessante, trova nella sua costante apertura, oltre che nella chiara impostazione delle dinamiche relazionali, il suo tratto forte, la cui incisività si spegne tuttavia a causa di un eccesso di materiali e situazioni che, se asciugato, potenzierebbe probabilmente l’impatto di un lavoro comunque complesso e interessante nella concezione.

Animali senza favola
Concept: Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
Ideazione e Coreografia: Simona Bertozzi
Interpreti: Miriam Cinieri, Lucia Guarino, Tiziana Passoni, Stefania Tansini, Simona Bertozzi
Musica originale: Francesco Giomi
Progetto luci e set spazio: Antonio Rinaldi
Collaborazione teorico-compositiva: Enrico Pitozzi
Costumi: Micol Guizzardi

durata: 50′

Visto a Bologna, Arena del Sole, il 17 dicembre 2014
Prima nazionale

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