
Il 14 giugno 2011 un centinaio di lavoratori dello spettacolo entrava nel Teatro Valle di Roma per iniziare un nuovo laboratorio esperienziale di democrazia e un confronto prospero sulla gestione culturale di partecipazione attiva nata dal basso, prendendosi inoltre cura della programmazione quotidiana fatta di spettacoli e residenze artistiche con professionisti di settore.
In un solo anno e mezzo l’imbarazzante inettitudine e sospensione d’identità della politica e della cultura ufficiale hanno regalato il giusto tempo per convertire artisti e operatori in vere macchine autonome nella creazione di un pensiero politico e culturale, innescando un domino di procedure adottive che hanno portato alla riapertura del Coppola di Catania, del Teatro Lido di Ostia, del Garibaldi di Palermo, del Marinoni di Venezia, di Macao a Milano e da oggi, 27 settembre 2012, del Rossi di Pisa.
In quest’ultima creatura non è ancora presente una linea progettuale definita: per il momento sono chiari gli intenti e i desideri nel far vivere “un luogo magico trascurato, dimenticato e lasciato all’incuria”, guardando nuovamente a Pisa come centro di “scambi, incroci e contaminazioni” e non soltanto come cartolina “perfetta e priva di vita”.
Il programma dei primi tre giorni appunta in calendario diverse assemblee d’incontro comunitario, lezioni con studiosi dell’Università e della Scuola Normale Superiore, workshop intensivi e una domenica dedicata al mondo dei piccoli. Gli occupanti comunicano che “le istituzioni cittadine si sono dimenticate del valore antichissimo dei suoi spazi”, con la speranza che il Teatro Rossi e la città di Pisa ritornino ad essere “un crocevia di incontri quotidiani attraversato da donne e uomini pronti a immaginare”.

Per la sezione PaneAcqua-Arte&Culture Live in collaborazione con Klp, vi lasciamo alla conversazione telefonica con Dario Focardi dal Teatro Rossi Aperto di Pisa