L’inverno a tinte morbide di Oskaras Koršunovas

Winter - Oskaras Korsunovas|Winter - Oskaras Korsunovas
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Winter - Oskaras Korsunovas
Winter – Oskaras Korsunovas (photo: Guido Mencari)

E’ un’opera malinconica e poetica, ma anche cruda e fredda “Winter” di Oskaras Koršunovas, proprio così come aleggia il titolo.

Una sera d’inverno, sulla strada per un appuntamento di lavoro, un uomo d’affari incontra una prostituta, una donna instabile e irruente. Lei lo affronta, lo provoca, si aggrappa letteralmente a lui, ripete: “Sono la tua donna”.  L’uomo – un borghese anonimo, esitante ma intrigato – ne rimane coinvolto e la porta nella sua stanza d’albergo, decidendo in seguito di lasciare famiglia e lavoro. A quel punto lei ritratterà. Non sarà più interessata.

Tratto da un testo di Jon Fosse, considerato tra i massimi scrittori e drammaturghi norvegesi viventi, “Winter” è una storia sull’umanità del nostro tempo, sulla solitudine, sui desideri di fuga dalla realtà, sulla difficoltà dello stare insieme così come il separarsi.

Lo ha portato in scena al Teatro San Girolamo di Lucca (un debutto nazionale ospitato all’interno della stagione multidisciplinare “Camera con Vista”) il lituano Koršunovas, regista fondatore del teatro indipendente OKT Koršunovas, apprezzato in tutta Europa per il carattere innovativo del suo teatro.

L’uso del linguaggio è scarno, conciso, fatto di ripetizioni e silenzi che fanno pensare a Beckett, ma che conducono ad una riflessione nuova, nonostante la tematica pluri-affrontata.
Interessato più al processo creativo che all’opera in sé, Koršunovas riprende spesso testi classici per trasformarli in opere contemporanee, riconoscendo ciò che di esse si applica al presente. Allo stesso modo anche il linguaggio, essenziale e frammentato, fa da specchio alla realtà delle relazioni contemporanee, senza il bisogno di alludere al non detto o sottolineare i problemi di solitudine e incomunicabilità (la solitudine del personaggio femminile è quasi autoreferenziale, soffre ma non vuole redimersi).
Il linguaggio è sospeso e frammentato, perché così sono anche le relazioni.

Koršunovas usa ironia ed essenzialità per farci osservare la realtà con distacco, e utilizza luci morbide ed emozioni graffianti per coinvolgerci, per evidenziare le ombre che abbiamo dentro. “Winter” è, in fondo, uno spietato ritratto della tragicommedia umana e della condizione di precarietà dei sentimenti.
I due personaggi sono incastrati in situazioni comiche e brutali al tempo stesso, in cui, anche quando appaiono sopra le righe, è facile riconoscere i nostri errori, le nostre illusioni. E’ solo nell’irregolarità, nell’imprevedibilita, che sta la vita che ci attrae.

Winter - Oskaras Korsunovas
Papartyte e Brinzi (photo: Guido Mencari)

Nuovo è anche il tipo di regia che, come lo stesso Koršunovas sostiene, è paragonabile alla direzione di un’opera lirica, dove musica, attori e luci sono elementi di un unico corpo diretti in perfetto equilibrio, e il testo ne rappresenta lo spartito.
Le tre note di pianoforte che entrano come una terza voce nelle pause tra i due attori, le luci che danzano assieme a loro durante il cambio di scena creando figure plastiche affascinanti, la scenografia essenziale (due panchine, lampioni e un materasso) entrano ed escono di scena come se seguissero la bacchetta.

La partitura a due appare però sbilanciata sia sul piano recitativo che dei movimenti, restando addosso all’attrice, la lituana Ruta Papartyte, che padroneggia la scena in ogni momento, a scapito di Marco Brinzi che, pur centrando il ruolo, risulta meno spontaneo e introspettivo, lasciando diversi dubbi sul personaggio.
Purtroppo questo aspetto sminuisce il valore generale dello spettacolo, che di fatto ha raccolto anche giudizi negativi, fuorviando in parte l’esito della regia.

WINTER
testo teatrale: Jon Fosse
traduzione italiana: Graziella Perin
regia e ideazione scenica: Oskaras Koršunovas
costumi: Rosanna Monti
luci: Marco Minghetti
musiche: Gintras Sodeika
con: Marco Brinzi, Ruta Papartyte

durata: 1h
applausi del pubblico: 4′

Visto a Lucca, Teatro San Girolamo, il 30 marzo 2014
Prima nazionale

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