
Tre bambini grandi, seduti ognuno sulla propria sedia, attendono una madre che non arriva.
Tre bambini vecchi, imprigionati nei limiti di una stanza che non esiste, non possono oltrepassare i confini imposti da quella madre.
Tre bimbi adulti, che adulti non vogliono (e non possono) diventare.
“Quando saremo grandi!” della compagnia romana Lafabbrica – finalista al Premio Scenario 2009 e la settimana scorsa in scena al Kollatino Underground – parla di noi, della nostra condizione di “generazione TQ” (trenta/quaranta). Troppo adulti per poter giocare come bambini, troppo giovani per esser considerati adulti e poter fare da soli. Fingiamo di essere esperti di comunicazione ma non sappiamo comunicare. Neanche tra di noi.
Nella scorrevole messa in scena della regista Fabiana Iacozzilli c’è un’ottima miscela di elementi comici e drammatici, realistici e patafisici. I tre attori hanno costruito i loro personaggi con sorprendente minuziosità: Simone Barraco è il più grande, austero e impacciato, perverso e ingenuo; incarna meglio degli altri quest’immagine di vecchio-bambino celebrata per tutto lo spettacolo, soprattutto nei movimenti e nei gesti.
Le immagini più forti le crea invece Ramona Nardò, bambina megera, adolescente fattucchiera che tormenta il suo pupazzo infilandogli sadicamente di continuo le dita nelle cave degli occhi. Sputando e dimenandosi.
Matteo Latino è invece il più indifeso, perso in un lavoro all’uncinetto grande il doppio di lui. Dolce come un Linus grottesco e la sua coperta.
Questa precisione interpretativa trova conferma nell’impatto visivo dello spettacolo: i costumi e gli oggetti di scena sono ben curati, in un’alternanza di bianco e rosso, e i vestiti da bambini in corpi adulti contribuiscono a creare immagini no-sense, da teatro dell’assurdo.
Le geometrie finali, quando i pilastri della recinzione di linee in terra sembrano finalmente saltare e i tre improvvisano movimenti da robot, sembrano introdurre a un finale rivoluzionario e spiazzante, ma così non sarà: solo il pupazzo oltrepasserà le barriere, mentre i tre fratelli continueranno per sempre ad aspettare una madre che non arriva.
Ma “Quando saremo grandi!” è anche di più: un simbolo delle difficoltà distributive di un sistema teatrale saturo e dettato da giochi di potere e tendenze del momento. Lo spettacolo ha sfiorato la fama (e la circuitazione), arrivando alle finali del Premio Scenario 2009 ma – non essendo arrivato in vetta – in tre anni ha fatto pochissime repliche (tra cui il debutto al Fringe del Napoli Teatro Festival Italia e le date milanesi a Tieffe Teatro Menotti). Queste ulteriori repliche romane riusciranno a dare una spinta a un lavoro meritevole?
QUANDO SAREMO GRANDI!
uno spettacolo della compagnia Lafabbrica
con: Simone Barraco, Ramona Nardò e Matteo Latino
regia: Fabiana Iacozzilli
durata: 49’
applausi del pubblico: 2’ 19’’
Visto a Roma, Kollatino Underground, il 31 gennaio 2012