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Giovedì e venerdì scorso è stata la volta del Teatro dei Limoni di Foggia, con Roberto Galano nei panni scomodi di Bukowski, in “Bukowski. A Night with Hank”. Il monologo di Francesco Nikzad, diretto e interpretato da Roberto Galano, è stato finalista al festival le Voci dell’Anima 2012, e in questi mesi sta girando in tante piccole rassegne per l’Italia.
L’attore indossa i panni di Hank, alter ego dello scrittore, accompagnando il pubblico in un viaggio notturno dentro e fuori l’allucinazione, immersi nel mondo bukowskiano, caledeoscopico e bilaterale, tra schietta lucidità, follia d’amore, poesia e urla d’aiuto contro la propria solitudine, affettiva ed esistenziale.
Galano restituisce un personaggio perfettamente convincente, andando aldilà dell’uomo alcolizzato, oltre la visione bieca e superficiale dello scrittore viziato e anticonformista, perverso nei suoi rapporti amorosi e aggressivo contro il proprio corpo.
Bukowski aveva una doppia anima, quella terrena e quella poetica: una sorta di mitologico Otro, il cane a due teste fratello di Cerbero, in questo caso da un lato uomo e dall’altro poeta. Questa particolare dualità, raramente restituitaci dai vari film dedicati allo scrittore, e quasi impossibile da ritrovare nei tentativi teatrali, ci viene invece offerta magistralmente da Galano.
Il Teatro dei Limoni è un’associazione culturale che ha tra i propri obiettivi la promozione della cultura teatrale e cinematografica attraverso la realizzazione di spettacoli, seminari, corsi, manifestazioni, rassegne e stage. Fondata nel 2001, la compagnia si avvale della presenza stabile di Roberto Galano, Leonardo Losavio, Giuseppe Rascio e Antonio Catapano. Fin dalla fondazione il Teatro dei Limoni si è distinta come una delle compagnie più produttive del suo territorio, con decine di produzioni teatrali, attività pedagogiche e organizzazione di rassegne.
Tanto che Galano, come attore e regista, è stato protagonista di numerosi allestimenti teatrali (“Cose Perdute”, “Hamburger” “Finalmente Godot”… per citarne alcuni).
“Bukowski. A night with Hank” è incentrato sulle capacità attoriali di Galano; a fargli da “contorno” l’elegante disegno luci e la scenografia curata da Michele Ciuffreda, Francesco Nikzad e Vito Scudo, composta da pochi oggetti (una vasca da bagno illuminata dall’interno, un tavolino, una sedia e una lampada) e tante lampadine appese, il tutto circondato da carta da pacchi.
Mentre l’utilizzo discreto delle voci off e delle musiche originali di Antonio Catapano abbracciano la performance dell’attore senza soffocarla.
Ogni elemento scenico gioca sul dualismo, come se la stanza di Hank fosse lo specchio della sua anima, la foto istantanea del suo stato esistenziale. Il tutto e il suo opposto, la carta da pacchi e la macchina da scrivere, il senso di precarietà e la stanzialità dei movimenti meccanici, delle frasi ripetitive, dei buoni propositi mai conquistati.
Un Bukowski sporco, infimo, alcolizzato, ma anche duro con se stesso, tormentato dai ricordi di un cattivo padre, ossessionato dalla realtà e affascinato come un bambino dalla visione angelica di un uccello dalle ali blu.
Lo spettacolo ha presentato la schizofrenica realtà dello scrittore ambientata in una sola notte, una notte buia e silenziosa, le ore di attesa dell’amante Linda Lee oppure di ciò che avrebbe dovuto portare con sé, bottiglie di vino.
Il testo, serrato e intervallato da picchi di ira, da domande rivolte al pubblico, da musiche e voci off, è anch’esso strutturato sul dualismo: da un lato la fredda e cinica ironia, dall’altro il dolore e la malinconia celati da silenzi e scatti di rabbia.
Le voci off incorniciano in scena la realtà dello scrittore, quella dei viaggi, delle presentazioni ufficiali dei suoi libri, accentuando la sua sociopatia con la segreteria telefonica attivata: “Ciao sono Hank, dite le vostre stronzate dopo il beep… beep”.
Volgarità e ironia espresse da parole a momenti martellanti e poi fluttuanti, come polvere di un tornado, conducono all’occhio del ciclone, all’interiorità di Charles Bukowski e alla sua grandissima capacità di descrivere la complessità del mondo con semplicità, partendo dal più basso degli istinti elementari fino ad innalzarsi ai più profondi pensieri filosofici della storia della letteratura di fine Novecento.
Senza troppe ambizioni e con la stessa semplicità, il Teatro dei Limoni, nonostante la difficoltà data da uno spazio troppo piccolo per contenere tutti gli spettatori presenti, quello del Forte Fanfulla, ha conquistato con la sua amara ironia il pubblico.
Bukowski. A night with Hank
produzione: TeatrodeiLimoni
di: D. Francesco Nikzad
diretto e interpretato da Roberto Galano
durata: 1h
applausi del pubblico: 3’
Visto a Roma, Forte Fanfulla, il 1° marzo 2013
Great Epitaph!: “Don’t Try” —Charles Bukowski
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