A Venezia il mese di agosto si apre sotto i migliori auspici: prevalenza di artisti di primissimo piano, workshop, teatro classico e contemporaneo, incontri, spettacoli di grande levatura e nuovissime creazioni.
Il bollettino teatrale della bella isola prevede infatti un’ondata di teatro intenso ed eccezionale per tutti i dieci giorni di programmazione (da domani, 2 agosto, fino all’11) del 42. Festival Internazionale del Teatro della Biennale.
Temperature elevate a partire dai due appuntamenti che inaugurano la kermesse il 2 agosto: il concerto della berlinese Ute Lemper (danzatrice per Béjart e Pina Bausch, attrice per Altman e Greenaway) al Teatro La Fenice e la prima assoluta di “El polícia del las ratas” di Àlex Rigola affermato regista spagnolo nonché direttore della sezione Teatro della Biennale negli ultimi due bienni.
Tre i flussi principali di corrente che interessano questo direttivo: uno di matrice creativa, l’altro più orientato al consolidamento e alla conoscenza del pubblico, e il terzo diretto al confronto con i grandi classici – quest’anno è la volta di Shakespeare – che si inserisce come file rouge tra gli altri due. Il denso programma ci dice infatti che sono diverse le emissioni che vedono nel complesso la Biennale procedere in tal senso.
Al centro di tutto la Biennale College – Teatro rivolta alla formazione di giovani artisti, che oltre alla masterclass tenuta da Ute Lemper prevede 16 workshop che abbracceranno tutte le discipline: dalla scenografia con Anna Viebrock alla drammaturgia con Wajdi Mouawad, Fausto Paravidino e Florian Borchmeyer; dalla redazione di un giornale cartaceo con la direzione di Andrea Porcheddu (anche quest’anno un redattore di Klp ci sarà), fino al confronto con i testi del Bardo sotto la guida di grandi registi come Declan Donnellan, Nick Ormerod e Thomas Ostermeier.
Cinque di questi workshop si misureranno in particolare con l’analisi di alcuni dei principali personaggi shakespeariani, per dare vita ad altrettante brevi creazioni che verranno presentate al pubblico in cinque luoghi diversi della Giudecca, durante l’ultimo giorno del Festival.
Saranno Lucrezia e Ofelia secondo la visione delle attesissime Angélica Liddell – premiata con il Leone d’Argento – e Gabriela Carrizo dei Peeping Tom. I personaggi dell’Amleto di cui si occuperà il regista polacco Krystian Lupa; l’argentino Claudio Tolchacir – amatissimo dai giovani artisti – lavorerà invece sul Macbeth, mentre il regista fiammingo Jan Lauwers della Needcompany – presente al festival anche nella precedente edizione – accompagnerà i partecipanti a scandagliare l’atto finale del Re Lear.
A dar voce ai personaggi minori del Bardo via Tim Crouch ci penserà invece Fabrizio Arcuri con la sua Accademia degli Artefatti, che presenterà al festival una scelta in quattro giorni consecutivi dei “Cinque monologhi sul potere e la violenza”.
Anche il pubblico avrà quindi il suo bel da fare in questi dieci giorni, tra incontri pomeridiani coi i Maestri, una scelta dei loro spettacoli più significati la sera, e le creazioni site specific della compagnia catalana La Veronal, dei Motus e di Romeo Castellucci, a cui quest’anno verrà consegnato il Leone D’oro alla carriera.
Il successo riscontrato dal festival sotto la direzione di Rigola nel precedente biennio rimane un punto fermo nell’isola, garantendo vacanze teatrali all’insegna del bel tempo: sole e caldo quanto basta per poi rifugiarsi all’ombra di un teatro…