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51^ Giornata Mondiale del Teatro – Il messaggio di Dario Fo

E’ firmato da Dario Fo il Messaggio della 51° Giornata Mondiale del Teatro promossa dall’International Theatre Institute dell’Unesco.
Epicentro degli appuntamenti di quest’anno saranno Lecce e Roma, a cui quest’anno si aggiunge il particolarissimo appuntamento nella Casa Circondariale di Pesaro, il 24 marzo, organizzato dalla rivista Teatri della diversità, diretta da Vito Minoia, in collaborazione con Istituto Internazionale del Teatro, International University Theatre Association, Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.
51° GIORNATA  MONDIALE DEL TEATRO
Calendario ITI Italia

24 marzo
PESARO, Casa Circondariale
Lu Santo Jullàre Francesco
regia di Mario Piovano
da un testo di Dario Fo

25 marzo
CORINALDO, Teatro Goldoni
Ore 21.15
Si unisce alla festa della Giornata Mondiale del Teatro la Compagnia Lo Spacco con il suo ultimo lavoro Un clown alla corte dello Zar, regia di Vito Minoia e Romina Mascioli, dedicato al clown Giacomo Cireni.

27 marzo
LECCE, Teatro Paisiello
Ore 20
La Serata al Teatro Paisiello, curata da Astràgali Teatro, in collaborazione con il Comune di Lecce, verrà aperta dai saluti istituzionali. Sono stati invitati Paolo Perrone, sindaco della città, Luigi Coclite, Assessore alla Cultura del Comune di Lecce, Simona Manca, Assessore alla Cultura della Provincia di Lecce.
Dopo i saluti, seguirà una breve introduzione alla serata curata da Fabio Tolledi, presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute. Quindi, sempre a cura di Fabio Tolledi, lettura del Messaggio per la Giornata Mondiale del Teatro. Alle 21 Astràgali Teatro presenterà lo spettacolo “Divenire animale”, che, aprendo un’interrogazione sul destino della forma-città e della forma-stato, impone una riflessione sulle categorie del politico, sull’azione del potere e , esperienza non nuova per la letteratura antica, sulla relazione tra l’animale e l’umano.

27 marzo
ROMA, Sala Concerti della Primaria Associazione Cattolica Artistico-Operaia
Ore 17.30
L’associazione Music Theatre International-MThI, in collaborazione con l’associazione Cantori Professionisti d’Italia–CPI, organizza un recital lirico per una raccolta fondi finalizzata alla redazione della proposta di candidatura dell’Opera Lirica Italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.

27 marzo
ROMA, Teatro  Vascello
Ore 21
Al Teatro Vascello per la Giornata Mondiale del Teatro di scena le armonie del Teatro Danza, con la compagnia Atacama e la performance Galleggio, Annego, Galleggio. Firmata da patrizia Cavola e Ivan Truol, musiche originali di Epsilon Indi, la coreografia si ispira a “Cabaret Mistico” di Alejandro Jodorowsky e alla frase di Ludwig Wittgenstein “Il sapere e il riso si confondono”, per un progetto coreografico che, a partire dalla danza come poesia fisica, si muove verso un lavoro di costruzione pittorica e visionaria sull’ immagine.

Questo il testo del messaggio scritto da Dario Fo per la 51^ Giornata Mondiale del Teatro:

Tempo fa il potere risolse l’intolleranza verso i commedianti cacciandoli fuori dal paese.
Oggi gli attori e le compagnie hanno difficoltà a trovare piazze teatri e pubblico, tutto a causa della crisi.
I governanti quindi non hanno più problemi di controllo verso chi si esprime con ironia e sarcasmo in quanto gli attori non hanno spazi né platee a cui rivolgersi.
Al contrario, durante il Rinascimento in Italia chi gestiva il potere doveva darsi un gran da fare per tenere a bada i commedianti che godevano di pubblico in quantità.
E’ noto che il grande esodo dei comici dell’arte avvenne nel secolo della Controriforma, che decretò lo smantellamento di tutti gli spazi teatrali, specie a Roma, dove erano accusati di oltraggio alla città santa. Papa Innocenzo XII, sotto le assillanti richieste della parte più retriva della borghesia e dei massimi esponenti del clero, aveva ordinato, nel 1697, l’eliminazione del teatro di Tordinona, il cui palco, secondo i moralisti, aveva registrato il maggior numero di esibizioni oscene.
Ai tempi della Controriforma, il cardinale Carlo Borromeo, operante nel Nord, si era dedicato a una feconda attività di redenzione dei “figli milanesi”, effettuando una netta distinzione tra arte, massima forza di educazione spirituale, e teatro, manifestazione del profano e della vanità. In una lettera indirizzata ai suoi collaboratori, che cito a braccio, si esprime pressappoco così: “Noi, preoccupati di estirpare la mala pianta, ci siamo prodigati, nel mandare al rogo i testi con discorsi infami, di estirparli dalla memoria degli uomini e, con loro, di perseguire anche coloro che quei testi divulgarono attraverso le stampe. Ma, evidentemente, mentre noi si dormiva, il demonio operava con rinnovata astuzia. Quanto più penetra nell’anima ciò che gli occhi vedono, di ciò che si può leggere nei libri di quel genere! Quanto più la parola detta con la voce e il gesto appropriato gravemente ferisce le menti degli adolescenti e delle giovani figliole, di quanto non faccia la morta parola stampata sui libri. Urge quindi togliere dalle nostre città i teatranti come si fa con le anime sgradite”.
Perciò l’unica soluzione alla crisi è sperare che contro di noi e soprattutto contro i giovani che vogliono apprendere l’arte del teatro si organizzi una forte cacciata: una nuova diaspora di commedianti che senz’altro, da quella imposizione, sortirà vantaggi inimmaginabili per una nuova rappresentazione.

Info: International Theatre Institue – Centro italiano

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