Il destino gioca sempre allo stesso gioco, sposta a piacimento le pedine, inizialmente senza una logica, in realtà su una schiacchiera molto delineata che porta ad un inarrestabile scacco al re.
Questo sembra volerci raccontare “Cita a Ciegas”, spettacolo firmato da Andrée Ruth Shammah, che è un’indagine nella psiche umana attraverso una lunga serie di sedute d’analisi; ma il lettino è qui la panchina di un parco di Buenos Aires, e il terapeuta uno scrittore cieco che ha il suo ‘studio’ in un parco cittadino pieno di alberi.
Il testo è il più grande successo del drammaturgo e scrittore argentino Mario Diament, estremamente rappresentato in America Latina e Stati Uniti (dove ha anche vissuto), meno in Europa, per la prima volta in Italia grazie all’innamoramento totale da parte della regista del Franco Parenti di Milano, che ne cura anche traduzione e adattamento. Intelligente voler lasciare il titolo originale, evitando quell'”Appuntamento al buio” che porterebbe l’immaginario su versanti inappropriati.
Il cieco (Giole Dix) pur non vedendo osserva più degli altri, ascolta e comprende, e sembra in qualche modo distaccato da quel pericoloso filo rosso che porta sulla panchina, uno ad uno, accanto a lui, una serie di personaggi inconsapevolmente legati tra loro.
La messa in scena è semplice e vede al centro proprio la panchina; un impianto scenotecnico “a libro”, aprendosi, ci porta in un “vero” studio psicanalitico, un doppio interno di quel giardino che è il suo specchio.
Con duplicità e ambiguità devono fare i conti tutti i personaggi, vero perno intorno a cui ruota, anche fisicamente, la regia dello spettacolo, che non intende portare particolari innovazioni al testo, e che poggia saldamente su un cast di tutto rispetto.
L’Uomo (un tenace Elia Schilton) pur essendo maturo si trova a fare i conti, per la prima volta, con le pulsioni amorose adolescenziali, mentre la Ragazza (Roberta Lanave) cerca in tutti i modi di mascherare la sua verità con il trucco e l’abbigliamento. C’è poi il confronto tra la Psicologa, travolta dal dubbio e dal crollo delle certezze (abilmente interpretata da Sara Bertelà), e la sua Paziente (Laura Marinoni), l’unica che non ha doppio in quanto vittima di sé stessa.
Ad un bravo Gioele Dix è invece affidato il difficile compito di intepretare lo scrittore-psicologo, con un richiamo evidente a Jorge Luis Borges, una figura che non può giudicare né assecondare, ma attraverso cui possiamo comprendere l’intera storia nelle sue tante sfaccettature di legami e misteri perchè, come sottolinea lo spettacolo, “il buio è un’ombra della luce”.
In scena a Milano fino al 29 marzo, e dal 10 al 15 aprile alla Pergola di Firenze.
CITA A CIEGAS (appuntamento al buio)
di Mario Diament
traduzione, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
traduzione dallo spagnolo Maddalena Cazzaniga
con Gioele Dix, Laura Marinoni, Elia Schilton, Sara Bertelà, Roberta Lanave
scena Gianmaurizio Fercioni
luci Camilla Piccioni
costumi Nicoletta Ceccolini
musiche Michele Tadini
aiuto regista Benedetta Frigerio
assistente alla regia Tommaso Bernabei
assistente allo spettacolo Beatrice Cazzaro
direttore dell’allestimento Alberto Accalai
pittore scenografo Santino Croci
direttore di scena Marco Pirola
macchinisti Riccardo Scanarotti, Paolo Roda
elettricista Gianni Gajardo
fonico Matteo Simonetta
sarta Caterina Airoldi
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti e FM Scenografia
costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni
produzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana
Spettacolo parte del progetto Voci dal Sur / Argentina
Ideato dal Teatro Franco Parenti / Associazione Pier Lombardo e da Edizioni Sur
durata: 1h 57′
applausi del pubblico: 2′ 48”
Visto a Milano, Teatro Franco Parenti, il 9 marzo 2018