L’arte che vince. Ha rischiato per due anni di diventare un garage, e invece il Teatro Menotti di Milano resterà un teatro. Con buona pace dei professionisti del profitto. E con un bel sospiro di sollievo per i tanti affezionati di questo teatro sotterraneo che, nel corso degli anni, hanno visto sfilare personaggi amati della scena meneghina, da Paolo Rossi a Claudio Bisio, da Salvatores a Silvio Orlando. Prima di diventare sede storica della compagnia Teatro dell’Elfo, poi trasferitasi in corso Buenos Aires.
Nell’ultimo ventennio la direzione artistica di Emilio Russo e quella amministrativa di Enza Pineda, presidente di Tieffe, hanno trasformato il Menotti in un tempio a vocazione musicale. Nondimeno il Menotti ha dato ospitalità a grandi compagnie internazionali, come Familie Flöz o la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo.
«Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla» affermava Danny Boodman in “Novecento”. Storie da raccontare, sogni da portare avanti: sono la sostanza di cui si nutre il teatro. Peccato che talento, impegno e passione a volte non siano sufficienti per rimanere a galla in un mondo regolato dalle leggi del mercato. Il Teatro Menotti di storie ne ha raccontate con diversi linguaggi ad almeno tre generazioni di milanesi, e potrà continuare a farlo dopo due anni di sofferenza.
Ripercorriamo brevemente la vicenda. Nel 2018 la società InvestiRe Sgr, proprietaria dell’immobile che ospita il teatro, decide di mettere in vendita i locali a causa della ristrutturazione dell’intero stabile. Alla compagnia Tieffe Teatro viene proposto l’acquisto dell’immobile ma la cifra è proibitiva, si aggirerebbe addirittura intorno ai 4 milioni di euro. Iniziano dunque le trattative, pur con la consapevolezza di non poter affrontare un investimento così oneroso.
Nel frattempo, a ottobre 2018, viene lanciata la petizione pubblica “Salviamo il Teatro Menotti” su Change.org, che nel giro di poco tempo raccoglie 7303 adesioni.
Personalità del mondo dello spettacolo e della cultura aderiscono alla campagna, e sui social circolano i contributi video di diversi artisti a sostegno della sala.
La vicenda insomma fa rumore, e la proprietà concorda con Tieffe Teatro un prezzo d’acquisto più sostenibile: un milione e 530 mila euro circa. La strada adesso sembra in discesa.
Le istituzioni non restano impassibili e il 6 giugno 2019 l’Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia convoca una conferenza stampa per annunciare l’avvio della campagna di crowdfunding “Salviamo il Teatro Menotti” sulla piattaforma Eppelà.
«La vera svolta di questa vicenda, che ha ci provocato per due anni una grande sofferenza – racconta il direttore Emilio Russo – è stato comprendere che non era solo un problema nostro, non riguardava solo la nostra compagnia. Era in gioco il futuro di un luogo storico della cultura milanese. Le quasi ottomila firme su change.org e la massiccia partecipazione alla campagna di crowdfunding ci hanno fatto capire che non eravamo soli e che eravamo in un certo senso investiti di una missione».
Un tempo Cineteatro Milanese e dal 1979 sede dell’Elfo, il Menotti è un luogo carico di significato e non sorprende quindi l’interesse mostrato dal pubblico e dalle istituzioni.
Così, forte dell’appoggio ricevuto dai cittadini, la compagnia Tieffe Teatro si è attivata per raccogliere risorse pubbliche e private e si è resa disponibile ad accendere, per la cifra rimanente, un mutuo, in accordo con InvestiRe Sgr.
Quando la vicenda sembrava ormai conclusa, arriva inaspettata a settembre una buona notizia: il Trust benefico di Filippo Perego di Cremnago, molto attivo in importanti progetti di solidarietà e iniziative culturali, decide di acquisire (alle medesime condizioni concesse a Tieffe Teatro) la sala di via Menotti, e di garantire la continuità artistica e gestionale per i prossimi 16 anni alla Cooperativa TieffeTeatro. Un confortante esempio di mecenatismo 2.0. Il rogito avviene a fine 2019 e il teatro cambierà in parte anche il suo nome, diventando Menotti Teatro Filippo Perego.
Insomma, avrà ancora storie da raccontare il Menotti, che in questi mesi ha iniziato a lavorare ad un progetto di restyling che prevede la costruzione di una nuova sala nel foyer superiore, da inaugurarsi nel novembre 2020, in coincidenza con i primi 50 anni di storia della compagnia.
A chent’annos, Menotti!