Atlantis. Il secondo capitolo del nuovo viaggio di Armando Punzo

Armando Punzo nel secondo capitolo di Atlantis (ph: Guido Mencari)
Armando Punzo nel secondo capitolo di Atlantis (ph: Guido Mencari)

Percorso per immagini e parole all’interno del carcere di Volterra

Attraversare luoghi divenuti, anno dopo anno, noti e forse anche familiari nonostante rappresentino spazi di chiusura e reclusione. E perdersi nelle parole, negli sguardi, nelle storie evocate e incarnate. Partecipare da spettatore ai lavori della Compagnia della Fortezza, a Volterra, significa di volta in volta, immergersi in una dimensione fatta di ascolto e pensiero, riflessione e condivisone.

Come di consueto, la scorsa estate, le possenti porte della Fortezza Medicea si sono aperte per accogliere il pubblico arrivato da ogni parte per partecipare ad un rito atteso e condiviso. La prosecuzione del percorso di ricerca artistica iniziato nel 2023 con “Atlantis cap.1 la permanenza”, con la direzione artistica di Armando Punzo e la direzione organizzativa e cura dei progetti di Cinzia de Felice, si propone di esplorare nuove frontiere artistiche e di approfondire la poetica e la pratica che hanno reso nel tempo, riconoscibile, la compagnia teatrale.

“Atlantis – Capitolo 2” ha radici lontane, coglie e raccoglie spunti e stimoli che guardano indietro, a partire dal 2015, quando Punzo ha intrapreso uno studio sul canone occidentale e sui suoi limiti, a partire dai testi di uno dei suoi massimi rappresentanti: William Shakespeare, cardine di molti lavori del passato, e poi spazio alla poetica di Jorge Luis Borges per intraprendere in seguito un lungo viaggio che muove dall’Homo Sapiens per andare verso un ideale Homo Felix, sublimato attraverso un quadro visionario abitato da figure, parole e immagini capaci di dare forma a qualità interiori che esistono, hanno una loro concretezza, ma che difficilmente facciamo emergere: armonia, letizia, stupore, principio di speranza.
Ed è proprio da questo principio di speranza che trae nutrimento la narrazione proposta in una sorta di filo che continua ma si dipana verso nuovi percorsi.

Nel nuovo tassello di questo percorso, infatti, abbiamo assistito ad un ulteriore, e forse differente, passo in avanti nella creazione di questa opera infinita che pone al suo centro una riflessione sulle potenzialità, infinite e spesso ignorate, dell’uomo e sulla felicità, cercata, agognata, delineata attraverso narrazioni e stimoli differenti.
Quella proposta al pubblico da Punzo è una drammaturgia composita, fatta da brandelli di testi e storie, calati perfettamente sui corpi degli attori-detenuti e negli spazi della Fortezza, cortili esterni e stanze interne, trasformati in teatri, dove far echeggiare pensieri di libertà possibile, una novità, questa, rispetto al primo capitolo di questo nuovo viaggio, per dare ancora di più il senso di comunità, incontro ma anche di costruzioni di legami fra la parola pronunciata e l’ascolto.

Un viaggio verso la ricerca di una utopia capace di cambiare le cose: un viaggio di cui Punzo si fa apripista e conduttore, ma da condividere con la sua ciurma. Ecco che cambiamento, costruzione, esplorazione dell’ignoto, ricerca sono temi che si palesano attraverso intensi monologhi, fra lunghe dissertazioni di scienza, racconti rocamboleschi di viaggi avventurosi, giochi di sguardi, interazioni fra Punzo e gli altri attori, ognuno dei quali incarna un percorso, una storia fra alto e basso, bianco e nero, ben caratterizzati da maestosi abiti e suggestive scene che da sempre completano questo viaggio narrativo. Un viaggio, questa volta, intriso di un senso di rivoluzione e speranza possibile, materia preziosa e necessaria al nostro tempo.
Perché, come dichiarato dallo stesso Punzo, il compito del protagonista di questo viaggio – protagonista incarnato da molti corpi in scena degli attori detenuti, tutti differenti ma al contempo uguali facce di un prisma, di cui fanno parte anche le numerosissime anime che ruotano attorno alla compagnia per rendere concreta l’utopia del teatro in carcere – “è portarci da un’altra parte, farci scoprire nuovi orizzonti. La sua missione è dimostrare che c’è un’altra possibilità”. Sa scoprire, cercare e ricercare.

Un viaggio che oggi vi riproponiamo anche attraverso le immagini scattate per noi da Guido Mencari.

Atlantis – Capitolo 2
direzione artistica Armando Punzo
direzione organizzativa e cura dei progetti Cinzia de Felice
drammaturgia e regia Armando Punzo
musiche originali e disegno sonoro Andreino Salvadori
scene Alessandro Marzetti, Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’Aglio
movimenti Pascale Piscina
aiuto regia Laura Cleri
assistente alla regia Alice Toccacieli
stage supervisor Andrea Berselli
sound engineer Alessio Lombardi
allestimenti Luca Dal Pozzo
collaborazione drammaturgica Elisa Betti, Lucio Di Iorio, Laura Cleri, Paul Andrei Cocian, Giulia Guastalegname, Rossella Menna, Francesca Tisano, Alice Toccacieli
collaborazione artistica Isabella Brogi, Adriana Follieri, Daniela Mangiacavallo, Elena Turchi, Eden Tosi
collaborazione agli allestimenti Pasquale Concas, Marian Iosif Petru, Alessandro Lorena, Romeo Bogdan Erdei
assistenti ai costumi Sara Fazio, Ilaria Strozzi, Pasquale Concas, Salvatore Stendardo, Paul Andrei Cocian, Ciro Afeltra, Li Jin Jie, Giovanni Colombo, Alessandro Ventriglia
assistenti volontarie e stagiste Valentina Corradini, Eva Dettori, Caterina Lanza, Annalisa Nangano, Margherita Pecchia, Bianca Rongone
responsabile amministrativa Elina Pellegrini
coordinamento Eva Cherici
contabilità e segreteria Giulia Bigazzi
responsabile attività formative Marzia Lulleri
accoglienza Silvia Pasquinucci
collaborazione organizzativa Francesco Zollo
assistenza organizzativa Irene D’Alò, Jacopo Angiolini, Emiliano Gabellieri
ufficio stampa PepitaPuntoCom – Rossella Gibellini, Annamaria Manera
media e comunicazione Simone Pacini
web design Luisa Raimondi
graphic design Funambulo lab
foto di scena Stefano Vaja
video Nico Rossi, Gabriele Ciandri
consulenza del lavoro e fiscale Studio Picchi Associato
responsabile sicurezza Ing. Paolo Cantini
in scena Luca Abate, Ciro Afeltra, Isabella Brogi, Luigi Ammendola, Abd Al Monsiff Abd Arahman, Wissem Azizi, Khalif Bashik, Elisa Betti, Valentin Bucur, Salvatore Buffone, Daniel Chukwuka, Biagio Cipparano, Paul Caocian, Giovanni Colombo, Pasquale Concas, Salvatore Costantino, Maurizio Di Bella, Lucio Di Iorio, Maurizio Diotallevi, Paolo Dori, Romeo Bogdan Erdei, Francesco Esposito, Francesco Paolo Ferraro, Luigi Fontana, Carmine Fratepietro, Federico Furlan, Giulia Guastalegname, Francesco Guardo, Domenico Giorgi, Antonio Iazzetta, Nik Kodra, Urim Laci, Patrik Lacomare, Matteo Ladogana, Antonio Lanzano, Jie Lin Jin, Alessandro Lorena, Davide Mannarà, Luca Matarrazzo, Bustos Tunoo Nay, Toni Nezahay losif Marian Petru, Mirco Pettinelli, Fernando Poruthotage, Michele Privitera, Armando Punzo, Massimiliano Quartarone, Andreino Salvadori, Ivan Savic, Samir Serjani, Salvatore Stendardo,Timon Tarantino, Dritan Ternovo, Giuseppe Terzo, Francesca Tisano, Fabio Valentino, Kuitin Vello, Alessandro Ventriglia, Tommaso Vaja, Stefano Vezzani
con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, ACRI – Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, Comune di Volterra, Ministero della Giustizia Casa di Reclusione di Volterra
in collaborazione con VaiOltre!, Anti Social Social Park, Fatti di Teatro

durata: 60’

Visto a Volterra, Fortezza Medicea, il 3 agosto 2024

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