Teatri di Vetro 2010. Quarta edizione da Roma all’Europa

Serate bastarde
Serate bastarde
‘Serate bastarde’ della compagnia milanese Dionisi in scena il 16 maggio

Arriva alla quarta edizione il festival Teatri di Vetro, a Roma da domani al 23 maggio, realizzato grazie al contributo della Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma in collaborazione con la Fondazione Romaeuropa e con la direzione artistica curata dalla compagnia romana Triangolo Scaleno Teatro. In otto giorni di spettacolo trentacinque compagnie animeranno il Teatro Palladium e i popolari “lotti” della Garbatella (quartiere storico della Roma di una volta), nel tentativo di offrire una vetrina delle nuove energie e del loro fermento all’interno del territorio che ne è concime naturale.

Quest’anno sembra chiudersi il cerchio che voleva mettere insieme realtà non solo locali ma anche nazionali, tenendo vivo il primo compito: il monitoraggio.
L’inaugurazione è affidata all’enseble NU Factory, diretto da Francesco Dobrovich, che con “Painting Tango” porterà ballerini e performer (e i loro piedi dipinti) a lasciare segni indelebili su una tela bianca. Il ravennate Gruppo Nanou propone la prima e la seconda stanza del progetto “Motel – [Faccende personali]”, di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci, mentre torna l’artista Daniele Spanò, che ancora una volta si proporrà di illuminare di video le facciate dei palazzi, con l’intervento site specific dal titolo “Forgetful 0.2”. È un ritorno anche quello di Caterina Moroni che, a un anno da “Traccia 2 – Semenza” porta avanti il progetto con “Traccia 03_Espantos” (ancora uno studio), un lavoro sul silenzio. Il tema della cultura contemporanea su cui vanno a riflettere quelli di Macellerie Pasolini (progetto internazionale che sceglie grandi temi per spaccarli in quattro e dire la propria sotto la qualifica ironica, appunto, di “macellai”) sarà l’eutanasia (“Love Car”), mentre Pako Graziani e Alessandra Ferraro di Margine Operativo tornano al contatto con il territorio metropolitano offrendo, nel lotto 15, la performance “Life”. È invece all’insegna del rapporto regia-coreografia-design il lavoro di Cie Twain, gruppo del litorale romano in scena con “Féroce Présence”, su musiche di Bach.

Torna anche Gaspare Balsamo, che per sé e Mambaye Diop scrive e dirige “Tratte”, che sono “gli schiavi, le sabbie, il treno più lungo del mondo, i pozzi d’acqua, il ferro, la gomma arabica, i datteri, le case di fango, le frontiere nell’acqua e sulle dune, i gendarmi e le marine, i padroni, gli arabi, i neri, i bianchi” e che nel racconto si fanno “epopea”. Il “Joy” di Teatro Inverso arriva da Bologna e ci parla di paure e paradossi dell’esistenza, mentre tornano a risalire l’Italia i pugliesi Fibre Parallele, sul palco del Palladium con “Due”. C’è spazio anche per l’internazionalità, con la prima italiana dei berlinesi Lotte Rudhart & Roberto Zuniga (tedesca lei, costaricano lui), alle prese con una coreografia che vuole essere “un eterno atto di equilibrio”. Con il distico “Una personale riflessione sul concetto di famiglia –ieri e oggi- racconta della sovrapposizione di solitarie biografie si presenta invece la bolognese Muna Mussie, con lo spettacolo “Più che piccola, media”.
Mentre si spande l’aspettativa per il nuovo lavoro di Città di Ebla “Metamorfosi” che al lavoro di Kafka si ispira “liberamente”, c’è curiosità anche per uno spettacolo che l’anno scorso aveva ottenuto un buon successo al Fringe Festival di Edimburgo (nell’ambito del progetto “Espresso! Teatro italiano”), “Serate Bastarde” ( “un intreccio di quadri eseguiti sotto forma di Stand Up, esibizioni fisiche, video, prosa, satira e tragedia), opera del trio milanese Dionisi composto da Renata Ciaravino, Silvia Gallerano e Carmen Pellegrinelli.

Rischioso ma avvincente il tentativo di approcciare un crudo testo di Rodrigo Garcìa (“Il bello degli animali è che ti vogliono bene senza chiedere niente”) ad opera della compagnia Imargini di Civitanova Marche per la regia di Massimo Di Michele. Il romano Angelo Tanzi dirige e interpreta “Il sindaco” di Flora Farina, la Compagnia Franca Battaglia di Napoli propone uno “Studio sulla bella lena”; Calibro 2 e QDA Festival “Sotterraneo” di Josef Maria Benet i Jornet. Il gruppo S.A.N. di Genova arabesca invece sul Paese delle Meraviglie con “Alice”, una performance in cui una drammaturgia continuamente in progress si adatta via via a una concezione coreografica fissa ad opera di Olivia Giovannini, per una riflessione sull’incomunicabilità uomo-donna. “100 Schritte_100 Passi” è il titolo della coreografia di Vinnie Straniero, danzatrice di Colonia, che esegue un lungo “paso doble” con Paolo Fossa.

E ancora: la vicentina Francesca Foscarini (Finalista al concorso GD’A Veneto 2009) coreografa e danza “Kalsh”, sul tema dell’abbandono; Andrea Cosentino torna a compiere i suoi “Primi passi sulla luna”, dalle “suggestioni del quotidiano” nasce il progetto “Animalhome” di e con Beatrice Magalotti e Giovanni Magnarelli, presente anche con “Sconcertolamento da stress”; il Progetto Brockenhaus di Lugano valica le Alpi con “Non facciamone una tragedia” e i ternani Rumori fuori scena propongono un bizzarro progetto tra performance interattiva e musica dal titolo “The sample box”, in cui “un monitor guida all’ascolto e un microfono cattura i frammenti sonori dello spettatore”.
Corre sul filo della narrazione per voce e immagini il lavoro “Un’alba da qualche parte” della Compagnia TeatroViola e su quello del teatro visuale “I fiori d’arancio” della Compagnia Andrea Saggiomo di Napoli. Tornano poi Vincenzo Schino che guida il gruppo Opera in “Limite”, “anticamera” di un progetto ancora in divenire che sembra riflettere sull’apparenza e il doppio; Zeitgeist, per i quali Stefano Taiuti dirige e coreografa il debutto di “Crudo”; gli Omini (“Gabbato lo santo”); i Sineglossa (“Eresia” – studio su “La fabbrica delle parole”) e i direttori artistici Triangolo Scaleno Teatro, sul palco con la nuova produzione “Anima”, realizzata con il sostegno di Quartieri dell’Arte, Europe&Cies e Santasangre.

In programma anche una serie di eventi correlati, tra cui il convegno “Coordinamento delle realtà della scena contemporanea”, seguito degli incontri svoltisi a Sansepolcro nel luglio dello scorso anno, poi a Castiglioncello a novembre, a Roma a dicembre e ultimamente, il 14 marzo, a Campsirago presso la residenza di Scarlattine Teatro/Il Giardino delle Esperidi. Tre giorni di tavoli di lavoro che si concluderanno con l’organizzazione degli stati generali in vista di un ulteriore appuntamento a Mondaino per Santarcangelo 2010 e della chiosa di Bassano del Grappa (2-4 settembre).

Il progetto Teatri di Vetro partiva dall’esigenza di offrire solidità (rappresentata da opportunità di produzione e distribuzione) a teatri “fragili” (da qui il titolo del festival). A quattro anni dal varo, questa nave sta ancora a galla, il che in tempi di aridità d’iniziative e soprattutto di risorse, è tutto dire. Si nutre certo qualche buona speranza sui nomi inseriti in cartellone, eppure alcuni di essi rischiano di rimescolare un brodo di creatività che già bolle da un po’, quando dai pochi eventi che ancora riescono ad alzare la voce (soprattutto quelli in grandi città come Roma, che lamenta giustamente mancanza di spazi e tempi per lavorare) ci si dovrebbe aspettare ancora più rischio, ancora più coraggio. Come le prime edizioni ci avevano promesso. Forza, frammenti del teatro, ricostruite quel vetro!

 

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