Toscana alla riscossa, come ogni estate. E Volterra è una delle città più attive. Piccola e antica, arroccata e vergine, storica e all’avanguardia. E un po’ anche di moda.
Vediamo di dare uno sguardo al programma di quest’anno, dal 19 luglio al 1° agosto. La linea di continuità, fortunatamente, è quella dell’apertura alle giovani realtà e della conferma di altre che giovani lo sono state e nel momento adatto a cambiare un’epoca di fossilizzazione delle idee. Allora la direzione artistica si conferma nelle mani di Carte Blanche, associazione che fa capo ad Armando Punzo. La sua Compagnia della Fortezza aprirà come sempre le porte del carcere a un pubblico di curiosi selezionati che, superati i controlli e firmate le scartoffie, avranno modo di gustarsi “Hamlice – Saggio sulla fine di una civiltà”. Questa prima nazionale torna su passi già calcati lo scorso anno, allungandoli per misura e direzione, giocando con la Wonderland di Lewis Carroll.
Gli stessi detenuti attori presenteranno anche il primo studio de “Il sogno di Faust”, che guarda a Pessoa per riflettere sul concetto di fuga. Le sezioni “Per un teatro stabile in carcere” e “Libri dell’altro mondo. Per un teatro stabile in divenire” completano il lavoro della Fortezza, presentandosi una come area di dibattito intorno al cinema – grazie ai contributi di registi come Matteo Bellinelli, Giorgio Diritti, Marco Simon Puccioni e Ascanio Celestini -, l’altra come “incontro sulle potenzialità espressive e culturali di un Teatro Stabile in Carcere”, con tre presentazioni di libri di Cristina Valenti, Andrea Porcheddu e Gabriele Frasca, Alfonso Amendola e Antonio Iannotta.
Interessante è il sodalizio tra l’astrofisica Margherita Hack e la cantante Ginevra Di Marco, in cerca, con “L’anima della Terra vista dalle stelle”, di approfondimenti sui temi più disparati, dalla legalità all’etica, dalla guerra al lavoro, attraverso i ricordi di una donna che ha vissuto quasi un secolo intero di cambiamenti. Ascanio Celestini racconterà gli ex-manicomi nel suo “La Pecora Nera. Elogio funebre del manicomio elettrico”; la Compagnia Caterina Sagna, ensemble italo-francese reduce del Grand Prix du Syndicat de la Critique, presenta “Basso Ostinato” e l’atteso debutto di “Rumore di acque”, drammaturgia di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari riporta a Volterra il Teatro delle Albe. “L’Italia s’è desta”, in occasione del 150° dell’unità, è il titolo del testo di Stefano Massini portato in scena dalla compagnia il Teatro delle Donne; la compagnia toscana Sacchi di Sabbia torna a presentare il progetto “Essedice”, ispirato all’opera del fumettista Gipi; l’Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta “L’Orchetto” di Suzanne Lebeau, come ulteriore passo nel campo del teatro per l’infanzia, mentre è attesissimo anche lo spettacolo “La stanza”, in cui Teatrino Giullare ripercorre i punti cardine della drammaturgia di Pinter in un turbine di maschere e illusioni ottiche. Del teatro visuale si occuperà Zaches Teatro, in scena con “Il Fascino dell’Idiozia”, recente vincitore del premio come migliore spettacolo della XIII edizione del Teatarfest di Sarajevo; Maurizio Lupinelli, alla guida di Nerval Teatro e al festival anche per curare un laboratorio, torna con “Appassionatamente/Progetto Schwab”, lavoro che – secondo le note – “prende spunto dalla distruzione del mondo operata da Schwab affiancata alla visionarietà del Nerval Teatro, incrociando mondi e incubi, per raccontare la malattia del presente”.
Le buone notizie arrivano anche sottoforma di speranza per qualche nuova realtà, come Pensieri Acrobati di Stefano Cenci, che presenta “Ofelia 4 e 48”, che deve qualcosa ma non tutto all’opera di Sarah Kane. La compagnia toscana Isole Comprese Teatro di Alessandro Fantechi e Elena Turchi ha preparato un’installazione site-specific dal titolo “Frammentarea 3.0/Volterra”, come “atto di resistenza e dichiarazione d’amore in tempo reale”; la Compagnia Rodisio presenta due spettacoli per bambini oltre al Progetto Rodisio Night. Tra lirica e teatro è il progetto “Forever Young – Frammenti di un passato recente” del controtenore Maurizio Rippa, accompagnato dal gruppo Les Duplettes; “Conflitti” è invece il titolo dello spettacolo curato da Officine Papage e dal Comune di Pomarance, che vede in scena tutti i cittadini della città di Pomarance, “coinvolti in un progetto di teatro che prende spunto dal vissuto quotidiano”. L’artista Sergio Longobardi è l’interprete della performance interattiva “Un clown filosofico”, mentre Guido e Edoardo Nardin della Compagnia Sirteta conducono il workshop “Progetti di circo” per attori sull’arte del mimo e del divertimento, incentrato sulla destrezza manuale, giocoleria ed acrobatica.
Tra i progetti speciali è da segnalare l’evento d’apertura del festival, il 19 luglio, “La Transumanza”, in cui il pubblico si ritrova nella campagna volterrana “per transumare, insieme ad un gregge di pecore, ascoltando ed osservando lo spettacolo della natura”. Una sorta di pellegrinaggio mistico in compagnia di pecore, pastore e il canto dei Tenores di Orgosolo. C’è poi il progetto “Cosmopoesia – Festival internazionale itinerante di poesia”, dedicato quest’anno ad Arthur Rimbaud, mentre abbondano le iniziative in piazza, spettacoli “corsari” adatti ad adulti e bambini, cui è dedicato anche “Il festival dei piccoli”. Per quanto riguarda l’impegno civile del festival, è dedicato a Emergency e ai suoi progetti umanitari il ciclo di eventi che prende le mosse dalla conferenza “Bombe di pace, soccorsi terroristi e altri ossimori”; lo spettacolo “Stupidorisiko. Una geografia di guerra” di e con Mario Spallino e il progetto “Latinoamerica (parte II): Argentina, dedicato all’associazione Madres de Plaza de Mayo” di Narramondo e Nicaragua Nicaraguit, direttamente collegato allo spettacolo “Por la vida” di e con Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue.
cara gaia, grazie della segnalazione. E’ stata una mia svista non inserire il capitolo del teatro civile in questa presentazione. ho riparato all’errore. quanto alla mania di etichettare tutto… ho seguito l’ordine del comunicato stampa, senza tuttavia aver l’impressione che fosse stato deciso seguendo criteri di importanza.
certo che è strano.. addirittura le due serate di teatro cosiddetto civile per la mania di etichettare tutto vengono addirittura dopo la transumanza…… e non sono state neppure citate nel programma