Capita spesso in Toscana di imbattersi in festival ospitati in luoghi incantati. Non fa eccezione Collinarea, che ha il suo fulcro nel centro di Lari, piccolo paese immerso nella campagna pisana e sormontato da un antico castello. Il festival, giunto alla sua dodicesima edizione, pur risentendo della crisi che oramai pervade ogni angolo del suolo patrio, resiste e non perde vigore e forza, grazie anche a sponsorizzazioni private.
La direzione artistica della compagnia Scenicaframmenti ha intrapreso, a partire da quest’anno, un percorso aperto al panorama nazionale e internazionale, senza tuttavia perdere le profonde radici delle realtà locali. Si tratta, in sostanza, di sensibilizzare il folto pubblico abituale del festival nei confronti di nuove realtà, al fine di rendere “popolare” ciò che per definizione non lo è. E fra i nomi che non sono mai passati di qua ecco nell’edizione 2010 Teatro Sotterraneo ed Emma Dante.
E’ proprio quest’ultima, con “Ballarini”, a proporre in tournée quest’estate uno studio sull’ultimo atto de “La trilogia degli occhiali” (debutto previsto a fine gennaio 2011).
Due vecchietti, marito e moglie, alle prese con acciacchi di ogni sorta, festeggiano un ultimo dell’anno malinconico e tenero, fra trombette, balli faticosi interrotti dall’assunzione di pillole, soffiate di naso e gesti d’affetto. Poi, come in un percorso a ritroso, una sorta di rewind biografico, tornano indietro nel tempo e ballano, al suono di canzonette, la loro vita: anniversari di matrimonio, nascite dei figli, feste di nozze e primi appuntamenti.
Da “E se domani” attraverso “Lontano, lontano”, passando per “Il ballo del mattone”, “Se mi vuoi lasciare” e similari, fino ad un nostalgico “Tango delle capinere”. Lo spettacolo si chiude, in un percorso circolare, con le stesse atmosfere soffuse della prima scena, ma a rimanere in scena (o in vita) è solo l’anziana donna. Accovacciata, chiusa in se stessa, lascia che evapori l’energia creata dai balli spasmodici dei due compagni di una vita, insieme ai ricordi.
Si affida stavolta al ballo Emma Dante per narrare una storia semplice e diretta, dove meravigliano la potenza e la vivacità di due storici attori della compagnia, Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, che, inforcando per tutto il tempo vistosi occhiali, si lanciano in danze forsennate emanando un’energia non comune, che affiora in ogni piccolo gesto e dettaglio, frutto di un lavoro accorto e preciso, che non lascia niente al caso. Usufruiscono dell’intero spazio scenico per dare vita davvero a una “biografia in ballo” trascinante e dinamica, in un continuo cambio di abiti confuso e divertito.
La Dante, fedele ai propri stilemi, offre uno studio ben confezionato, agile e veloce, molto meno “teatrale” di altri lavori come “Le Pulle” e, al contempo, come sua abitudine lancia spunti di riflessione reali e feroci, ruotando attorno a piccoli drammi quotidiani presi in mezzo allo scorrere inarrestabile degli anni.
Una sorta di diario umano che insinua nello spettatore una tristezza malinconica, dolce e amara allo stesso tempo, dove gli occhiali assurgono a simbolo di “una protesta contro l’estetica corrente”, che tende a nascondere tutto ciò che ricorda povertà e brutture.
LA TRILOGIA DEGLI OCCHIALI – Ballarini (studio)
di Emma Dante
con: Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri
luci: Cristina fresia
produzione: Compagnia Sud Costa Occidentale
durata: 43’
applausi del pubblico: 3’ 21’’
Visto a Lari (PI), Piazza Matteotti, il 30 luglio 2010