Stephen Petronio dagli anni 90 a Milanoltre 2010. Il fascino di chi sa far danzare anche le mani

Stephen Petronio

Stephen PetronioDifficile descrivere in poche parole l’excursus di Stephen Petronio proposto all’Elfo Puccini per il festival MilanOltre: una rassegna intensiva sul coreografo statunitense in nove flash-coreografie, soli e passi a due, elaborati dagli anni Novanta ad oggi; frammenti diversissimi tra loro ma uniti da una forza e sensualità evidenti.

La serata ha inizio con “Prelude”, coreografia del 2000 in cui gli otto danzatori, sulla musica dei Placebo e di David Bowie, in schiera, scivolano l’uno sull’altro, si aggrappano, si toccano, si prendono e si lasciano. Un movimento carico di tensione e sessualità di possesso e abbandono.
La musica cambia e veniamo trasportati in “Bud Duets”.

Qui è la sonorità di Rufus Wainwright il tappeto su cui Petronio parlerà di relazioni: un duetto femminile ed uno maschile, in cui esseri complementari si conducono per mano a vicenda nella danza tanto da non capire più chi guida chi. Un quadro poetico e leggero in cui i costumi di Tara Subkoff giocano, come le due metà della stessa giacca – unico indumento del duo maschile – un ruolo importante. Proprio la scelta del costume, affidata a diversi artisti, è particolarmente ricercata ed elegante in tutti i frammenti: abiti in seta nera plissettata, lunghe collane di strass, lingerie cangiante sono tutti esempi di come l’estetica giochi un ruolo determinante nel mondo del coreografo statunitense.

Lo stesso Petronio si presenta in scena, nell’assolo “#3”,  elegantemente vestito da H. Petal, sulla musica di Leny Ticket: abito da uomo nero, bretella e cravattino slacciato. Un solo molto particolare, ispirato alle icone culturali degli anni ’80 in cui Petronio, senza mai spostare i piedi dalla posizione di partenza, danza con le sole mani. Mani che sembrano enormi e parlanti, estranee e poi voce del suo corpo, in un movimento che tutto lo coinvolge.
Il tratto estetico si riflette nei movimenti, come nel solo di Amanda Wells, ispirato alla poetica di Walt Whitman e Emily Dickinson, affondato nel blu delle luci e danzato in totale silenzio o, ancora, nello psichedelico trio di “Untitled man”, ultimo lavoro del coreografo in prima nazionale qui a Milano. Una grande varietà musicale, di costumi e atmosfera, che si rinnova in continuazione lasciando gli spettatori affascinati e curiosi sino all’ultimo pezzo, di straordinaria potenza e forza, sulla musica di Stravinsky.
Le coreografie proposte da Petronio tracciano un interessante percorso artistico dal marchio sofisticato ma carnale, intenso: un chiaro “diario fisico” di ogni epoca, afferma l’artista, in cui emerge l’interesse per le relazioni umane e il marchio di gender in continuo sviluppo ed approfondimento.

Prelude (estratto da Strange attractors)
con: Julian De Leon, Barringhton Hinds, Mandy Kirschner, Tara Lorenzen, Natalie Mackessy, Shila Tirabassi, Joshua Tuason, Amanda Wells
musiche: Placebo, David Bowie
costumi: Tara Subkoff
luci: Ken Tabachnick
durata: 3’

Bud Duets
con: Shila Tirabassi e Amanda Wells, Gino Grenek e Reed Luplau
musiche: Rufus Wainwright
costumi: Tara Sunkoff
luci: Ken Tabachnik
durata: 18′

Snap (estratto da This is the story of a Girl in a World)
con: Tara Lorenzen e Joshua Tuason
costumi: H Petal
luci: Ken Tabachnick
durata: 5’ 30’’

#3
con: Stephen Petronio
musiche: Lenny Pickett
costumi: H Petal
luci: Ken Tabachnick
durata: 3’ 5’’

Bird Gerhl (estratto da This is the story of a girl in a World)
con: Gino Grenek, Mandy Kirschner, Shila Tirabassi
musiche: Anthony
costumi: Tony Cohen
gioielli: Erickson Beamon
luci: Ken Tabachnick
durata: 3’

For today I am a boy (estratto da This is the Story of a Girl in a World)

con: Barrington Hinds
musiche: Anthony
costumi: Tara Subkoff
luci: Ken Tabachnick
durata: 3’

Solo for Bloom
con: Amanda Wells
costumi: Rachel Roy
luci: Ken Tabachnick
durata: 1’ 30’’

Untitled man
con: Julian DeLeon, Gino Grenek, Reed Luplau
musiche: Ira Gershwin e Harold Arlen suonate da Jeff  Buckley
costumi: Michael Angel
luci: Ken Tabachnick
durata: 4’

Virgin’s Sacrifice (estratto da Rite Part)
con: Shila Tirabassi
musiche: Rite of Spring Igor Stravinsky
costumi: H. Petal
luci: Ken Tabachnick
durata: 5’

applausi del pubblico: 3’ 02’’

Visto a Milano, Teatro Elfo Puccini, l’11 ottobre 2010

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