Nutcracker. Atene, lo Schiaccianoci e l’albero di Natale

Nutcracker - Rigos
Nutcracker - Rigos
Nutcracker (photo: rigosk.gr)

Il Natale non ha fermato la scena teatrale contemporanea di Atene. Ha infatti replicato fino al 31 dicembre, nella suggestiva e lineare cornice del Teatro Oktana, il nuovo spettacolo di Konstantinos Rigos (Oktana Dance Theatre, una delle principali realtà della danza contemporanea greca) che, con la sua visione di “Nutcracker”, conclude una personale trilogia sull’opera di Čajkovskij.

Cinque danzatori appaiono su una scena-senza scene: quattro ragazzi barbuti e con abito nero, incrocio fra personaggi yiddish e i Fratelli Marx, e una donna elegante e procace, una Clara Stalmpaoum già adulta, una versione dark di Jessica Rabbit o, ancora, la ballerina di un carillon.
Questi bizzarri personaggi daranno il via a una serie di quadri tra il comico e il drammatico, dove la trama dello Schiaccianoci sarà solo uno spunto. Il Natale avrà un’eco nostalgica e il rapporto uomo/donna sarà reso da una danza in perenne bilico tra conflitto e incontro.

Le parti comiche sembrano le più riuscite, e alcuni ‘divertissement’ propongono immagini di ‘slapstick’ contemporaneo. È il gioco ad essere padrone della scena, un gioco declinato in mille forme, a volte crudele come nella citazione dello stupro di Arancia Meccanica.

Il Natale del “Nutcracker” viene evocato su un albero da parete, ma è un Natale impertinente, attraverso il quale sono messi in crisi i valori della felicità, dell’amore e della giovinezza. Accennando alla fanciullezza perduta, la danza di Rigos dichiara la fine delle favole: lo Schiaccianoci rimarrà di legno.

Gli attori sono affascinanti, i quattro ragazzi (Tasos Karahalios, Yiannis Nikolaidis, Diogenes Skaltsas e Chris Strinopoulos) convincono per intensità e affiatamento, per partecipazione e indiscussa abnegazione. Lei, la regina nera, al secolo Myrto Kontonis, è sensuale e molto femminile, nonostante sia l’unica a non spogliarsi; il suo atteggiamento irruento è però sempre uguale, non riesce a compiere un percorso, inizia e finisce allo stesso modo. Anche quando mette le pantofole a forma di topo – una delle molte piccole citazioni dallo Schiaccianoci russo – è troppo melodrammatica e non trasmette quella immediatezza che invece incarnano i ragazzi, talmente a loro agio nella parte da non sembrar recitare.

Il risultato è comunque di ottimo livello, nell’aria si respira il sudore del movimento e l’azione fisica si vive anche tra il pubblico, complice lo spazio scenico e la disposizione delle sedie. Uno spettacolo fisico e sofferto, coinvolgente ma estenuante, sia per il pubblico che per i performer, che vede almeno tre finali: quando tutto sembra finito sulle note del celeberrimo Valzer dei fiori, ecco che la donna compie la propria epifania e con due assoli esorcizza la sua fine. Diventerà un albero di Natale umano, tra lo stupore degli astanti.

NUTCRACKER
coreografia: Konstantinos Rigos
drammaturgia: Xenia Aidonopoulou
assistente alla coreografia: Marcella Manoliadi
costumi: Natasha Demetriou
light designer: George Tellos
performer: Tasos Karahalios, Myrto Kontonis, Yiannis Nikolaidis, Diogenes Skaltsas, Chris Strinopoulos
durata: 1h 30’
applausi del pubblico: 2’

Visto a Atene, Teatro Oktana, il 27 dicembre 2010

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