Muscoli contratti, nervi tesi. Il corpo di Silvia Calderoni è in preda agli spasmi, si dibatte e fa sobbalzare la tenda dentro cui si è rifugiato. La voce però rimane candida e vellutata.
Il tormento interiore di Antigone è il nodo focale di “Iovadovia”, terzo contest dei Motus sul testo di Sofocle. Testo del quale rimane solo qualche parola lacerata, ma di cui arriva intatta l’energia ed il frustrato dolore del mito.
Rannicchiata in una tenda canadese montata a margine della scena, la Calderoni rivive il tormento dell’eroina sofoclea. Sui denti, sui capelli e sul viso cosparge un liquido marrone, e con le mani disegna la propria vita attraverso figure stilizzate e righe di fango. Una invisibile videocamera, sistemata nella tenda, riporta i dettagli del suo volto proiettandoli ingigantiti su uno schermo al centro del palco dove anche il foglio su cui scrive appare enorme.
Accanto alla Calderoni viene trascinata, quasi per caso, Gabriella Rusticali che, con voce scavata e straziante, intona ‘Hurt’ dei Nine Inch Nails, accompagnando Silvia – attrice di se stessa – nel percorso che dovrà compiere per capire la vera sofferenza di Antigone. Le voci opposte delle due donne creano insieme un’agrodolce miscela sonora che unisce l’eterea delicatezza alla pesantezza del sottosuolo, grazie anche all’intervento musicale del chitarrista Andrea Comandini.
Come smarrito tra il palco ed il pubblico si aggira un cane, frammento imprevedibile in un luogo che sembra esser stato dimenticato da tutti.
“Iovadovia” è uno spettacolo crudo e scarno, ma allo stesso tempo potente e coinvolgente.
Motus, nome dietro cui si celano i due registi Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, si conferma essere uno dei gruppi più interessanti e dinamici della scena italiana, che è riuscito a creare un proprio linguaggio riconoscibile senza arroccarsi nella ricerca auto-referenziale, ma trovando sempre nuovi spunti per coinvolgere un pubblico formato soprattutto da giovani. Un gruppo che ha trovato il giusto equilibrio fra tecnologia e spettacolo, senza allontanarsi dal significato arcaico del teatro: come in questo caso, dove tragedia greca e webcam provocano insieme il turbamento dello spettatore.
IOVADOVIA (antigone) contest #3
ideazione e regia: Enrico Casagrande & Daniela Nicolò
con: Silvia Calderoni, Gabriella Rusticali e la partecipazione di Bilia
drammaturgia: Daniela Nicolò
ambiente ritmico: Enrico Casagrande
assistenza alla regia: Giorgina Pilozzi
musica dal vivo e fonica: Andrea Comandini
direzione tecnica: Valeria Foti
durata: 1h
applausi del pubblico: 5’
Visto a Bologna, Teatri di Vita, il 25 marzo 2011