DEL MAGNA GRAECIA TEATRO FESTIVAL

IL MAGNA GRAECIA CHIUDE NEL SILENZIO DELLA REGIONE

e Per un teatro altro convoca  la

CONVENTION GENERALE DEL TEATRO E DELLA CULTURA IN CALABRIA

Siamo attori, registi, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura che alla fine di luglio, raggruppati sotto la siglia PER UN TEATRO ALTRO, abbiamo formulato al Presidente e all’Assessore alla Cultura della Regione Calabria 7 domande per chiarire alcuni lati oscuri della procedura di nomina del Direttore artistico del Magna Graecia Teatro Festival, alle quali la Regione ha scelto di non rispondere (lasciando che i dubbi si moltiplicassero). Ora apprendiamo che sul BURC del 19/08/2011 (parte III, n. 33, pag. 7089) la Regione rettifica lo stesso bando di selezione del direttore artistico e spiega che l’articolo 2, quello sull’incompatibilità, è finalizzato a precludere che la partecipazione del direttore artistico a qualsiasi titolo nel cast del cartellone (attore, regista, produttore) possa procurare al medesimo un compenso ulteriore e aggiuntivo a quello stabilito contrattualmente. La Regione, insomma specifica che l’espressione ‘ a qualsiasi titolo ‘ è riferita al titolo di partecipazione nel cast e non al titolo, oneroso ovvero gratuito, della prestazione. Un Decreto ad personam e a festival terminato! Allora avevamo ragione a segnalare che qualcosa nella gestione del bando non andava!

La scelta della Regione di non rispondere alle nostre domande, tutto sommato ci ha fatto un favore, è riuscita laddove anni di chiacchiere non erano riusciti: a far nascere fra i produttori di cultura calabresi la consapevolezza che è arrivata l’ora che anche in questa regione gli artisti si mobilitino per una gestione trasparente delle risorse pubbliche. Evidentemente  i gestori regionali non si sono resi conto che nel paese (e anche in Calabria) il clima sta cambiando e che gli artisti vogliono essere i protagonisti a tutti i livelli del loro destino. E la prima esigenza che si sente è la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. Allora perché non ci danno risposte? Perché i cittadini di questa regione vengono tenuti in uno stato di minorità e non vengono informati?

Gli attori, i registi, le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo e della cultura di PER UN TEATRO ALTRO lottano per una cultura come “bene comune”. La nostra mobilitazione sta progressivamente individuando i suoi obiettivi e il suo raggio d’azione, con sconfinamenti dal teatro alle altre arti e in generale all’ambito della cultura. In questo movimento che sta nascendo in Calabria – forse per la prima volta con questa consapevolezza – vogliamo coinvolgere l’intero fronte regionale della cultura, perché riteniamo sia un settore strategico nello sviluppo del territorio calabrese. Nel quadro di questa mobilitazione, stiamo individuando forme alternative di organizzazione, al di fuori dei tradizionali organi di rappresentanza e forme di lotta contro la condizione di “precariato sempre più precario” dei lavoratori dello spettacolo e della cultura, bloccati dalla mancanza di prospettive di una regione che non riesce più a immaginare e progettare il proprio futuro. Non vogliamo sigle che ci rappresentino e attraverso forme dirette e orizzontali di autorganizzazione rivendichiamo i nostri diritti. Noi vogliamo occuparci di ciò che è nostro, riappropriandoci del nostro tempo e dei nostri spazi. Noi siamo solidalmente collegati con quelle realtà dello spettacolo e della cultura che in tutta Italia si stanno mobilitando per far crescere un’altra concezione della vita e dell’arte.

Crediamo sia arrivato il tempo di assumerci la responsabilità in prima persona: per costruire la nostra autonomia produttiva, espressiva e artistica fuori da logiche politiche che vogliono ridurre il nostro lavoro a formulari burocratici. Per questo motivo invitiamo attori, registi, compagnie, autori, tecnici e tutti i protagonisti del settore culturale ad autoconvocarci in una Convention generale del teatro e della cultura in Calabria tra fine settembre e inizi di ottobre per confrontarci sulle criticità del sistema culturale regionale, aprendo un ampio dibattito sul corretto rapporto tra cultura e politica, perché la parola “cultura”, per noi, vuol dire un insieme di processi in grado di modificare il territorio, con obiettivi di sviluppo, (nella direzione, tra l’altro indicata dall’Unione europea, che sollecita una cultura di progetto che abbia l’obiettivo di fare interagire i vari soggetti presenti sul territorio, aiutandoli a identificare obiettivi comuni, attraverso accordi di natura sia tecnica sia politica). Noi intendiamo operare in un’ottica di progettazione culturale strategica che è cosa ben diversa infatti dalla gestione di eventi culturali fini a se stessi. Stiamo costruendo una piattaforma di proposte che va molto al di là del “caso Magna Graecia Teatro Festival” (del quale ci interessa poco elemosinare qualche replica o qualche comparsata) e con prospettive più ampie.

Nella Convention generale autogestita intendiamo discutere in un confronto democratico di modelli di sviluppo per la creazione artistica in Calabria; della gestione dei fondi strutturali per la cultura; di nuovi spazi operativi per la produzione culturale; sulle scelte, spesso discutibili e fuori dalla realtà del territorio, delle istituzioni regionali. All’incontro inviteremo a portarci il loro contrinuto e la loro esperienza  esperti, rappresentanti delle istituzioni regionali del Sud e soprattutto rappresentanti degli altri momenti di lotta in Italia.

Su questi temi invitiamo, sin da ora, ad un confronto aperto il Presidente e l’Assessore regionale alla cultura e invitiamo, altresì, il Direttore artistico del MGTF che avrà così l’occasione di conoscere il teatro che opera in Calabria.

PER UN TEATRO ALTRO

 

 

 

 


 

 

 

 

Lettera aperta al Presidente e all’Assessore alla Cultura della Regione Calabria

 

Per il terzo anno consecutivo si consuma di nuovo in questi giorni la GRANDE VERGOGNA del cosiddetto Magna Graecia Teatro Festival!

Premesso

– Che il Magna Graecia Teatro Festival è finanziato sulla base POR CALABRIA FESR 2007/2013 (CCI N°2007 IT 161 PO 008) Decisione della Commissione Europea C (2007) 6322 del 7 dicembre 2007 – ASSE V–RISORSE NATURALI, CULTURALI E TURISMO SOSTENIBILE – Linea di intervento 5.2.2.2, nel quale è previsto: “Qualificare e valorizzare il Sistema dei Teatri Regionale” e in particolare sulla base della Linea di Intervento 5.2.2.2 “Azioni per la qualificazione e la valorizzazione del Sistema dei Teatri Regionale” che prevede per lo specifico del Programma Magna Graecia “progetti innovativi per promuovere la riaffermazione del Teatro greco e romano classico”.

– Che il Bando pubblico per la scelta del Direttore Artistico riteneva determinanti aver svolto “ Rilevanti esperienze professionali in ambito teatrale – artistico – culturale e in particolare nel coordinamento, nella direzione artistica e/o nella regia di importanti eventi teatrali, nonché comprovata esperienza nella organizzazione di progetti culturali complessi relativi al teatro” e inoltre che sarebbero dovute essere “accertate le capacità relazionali del candidato, la sua conoscenza del territorio calabrese e valutata l’idea progettuale di sviluppo, internazionalizzazione e comunicazione del Magna Graecia Teatro Festival”.

– Che il Bando all’Art.2 così recitava “Il Direttore artistico non dovrà prevedere nel programma alcuna manifestazione teatrale che possa originare un conflitto d’interessi, a causa di rapporti di parentela con l’organismo teatrale che lo produce o lo distribuisce. L’incarico è altresì incompatibile con la presenza, a qualsiasi titolo, del Direttore artistico all’interno del cast degli spettacoli della manifestazione.”

Vi chiediamo di chiarire pubblicamente quanto segue:

1 – Perché è stato svolto un bando sì fatto e con queste clausole quando tutti sanno (perché al contrario di quanto si possa pensare nelle alte sfere istituzionali noi non siamo degli idioti!) che l’ottantottuagenario Albertazzi non sentiva certo il bisogno di presentare domanda per la direzione artistica del MGTF per la modica somma di 25.000 € lorde (!), cioè il suo cachet  per un paio di serate di recital di poesie? E’ fin troppo evidente che la scelta è stata fatta prima e probabilmente in qualche stanza romana. Perché allora prendere in giro tutti i concorrenti con una pseudo-selezione effettuata da una pseudo-commissione che di tutto aveva competenza tranne che dell’organizzazione di un festival, e per di più ha effettuato la valutazione dei progetti artistici  che i candidati hanno dovuto presentare verbalmente in due o tre minuti di pseudo-colloquio!!!!!!

2 – Quali sono gli elementi che fanno di Albertazzi un noto conoscitore del territorio calabrese, così come richiesto dal bando e, inoltre, quale sarebbe la sua “comprovata esperienza nella organizzazione di progetti culturali complessi relativi al teatro” e “l’idea progettuale di sviluppo, internazionalizzazione e comunicazione del Magna Graecia Teatro Festival” che intenderebbe svolgere, e soprattutto come intenderebbe qualificare e valorizzare il Sistema dei Teatri Regionale?

3 – Se corrisponde al vero che Albertazzi avrebbe presentato agli uffici regionali le sue “LINEE GENERALI DEL PROGRAMMA” nelle quali sarebbero state indicate regole e criteri (per cosa?) e come mai, nonostante l’impegno pubblico dell’assessore (per ben due volte) di tenere informati tutti i “teatranti” calabresi di ogni scelta che la Regione avrebbe fatto, queste linee sono rimaste segrete, o meglio portate a conoscenza solo ed esclusivamente di “pochi eletti” vicini alle stanze che contano? A quale santo bisogna votarsi per avere conoscenza deile linee programmatiche del Direttore Artistico, nominato con bando pubblico?

4 – Se sono a vostra conoscenza le regole e i criteri secondo i quali sono state scelte alcune compagnie operanti sul territorio regionale e altre no. Se è vero che il Magna Graecia Teatro Festival dovrebbe anche qualificare e valorizzare il Sistema dei Teatri Regionale perché non è stata organizzata una riunione tra il teatro “calabrese” e il Direttore Artistico, vista l’assoluta ignoranza di quest’ultimo del territorio calabrese ?

5 – Se non si ritiene che l’inaugurazione del festival, così come riportato dai comunicati ufficiali, con una produzione originale che prevede il progetto e la drammaturgia di Giorgio Albertazzi e la sua eventuale partecipazione allo spettacolo di chiusura, non origini un evidente conflitto d’interessi, a causa del fatto che “l’incarico è altresì incompatibile con la presenza, a qualsiasi titolo, del Direttore artistico all’interno del cast degli spettacoli della manifestazione” così come previsto dal’Art.2 del Bando? Chi ha autorizzato la violazione delle stesse norme previste dal Bando?

6 – Se è vero che l’organizzazione del Magna Graecia Teatro Festival sia stato e sia ancora effettuato dallo staff personale di Albertazzi. Dal momento che nel bando all’Art.2 è previsto che il Direttore Artistico (quindi unicamente lui):

“2) Propone e predispone il programma degli eventi e degli spettacoli della manifestazione con il correlato piano economico complessivo comprendente l’indicazione del costo di ogni singola rappresentazione “chiavi in mano” (scene, costumi, service, ecc) nel rispetto dei termini e delle modalità stabilite nel contratto di incarico professionale;

3) Avvia i contatti e conclude gli accordi con le compagnie teatrali inserite nella programmazione delle manifestazioni, attestando la congruità dei relativi costi;

4) Assume l’obbligo di partecipare ad incontri, sopralluoghi ed altre attività similari nelle sedi in cui si terranno gli eventi e gli spettacoli delle manifestazioni.

5) Supporta l’attività di coordinamento dei tecnici che collaborano alla realizzazione degli spettacoli (tecnico delle luci, tecnico audio, cast tecnico-esecutivo degli allestimenti, ecc.).

6) E’ responsabile, nei confronti dell’Amministrazione regionale, della corretta organizzazione e esecuzione delle rappresentazioni del Magna Graecia Teatro Festival, salvo i casi di dolo e colpa grave ascrivibili alle compagnie o a terzi;

7) Assume l’onere di segnalare alle Amministrazioni dei Comuni dove si realizzano gli eventi del programma in cui si articolano la manifestazione “Magna Graecia Teatro Festival” eventuali carenze di tipo tecnico o strutturale che potrebbero compromettere lo svolgimento degli spettacoli programmati.”

chi ha nominato questo staff? Da chi viene pagato? Dal Direttore Artistico direttamente con una parte del suo “lauto” compenso? Oppure sono dei volenterosi benefattori?

E, inoltre, se è a vostra conoscenza che alcune persone, a nome e per conto di Albertazzi, abbiano effettuato ed effettuino contatti, contrattazioni, rapporti organizzativi per il Magna Graecia Teatro Festival? Chi avrebbe dato loro questo incarico? Da chi verrebbe retribuito? E se è a vostra conoscenza che di queste persone qualcuno sia socio fondatore di Compagnie, coinvolte anche nella programmazione del MGTF, nel qual caso si troverebbe in una doppia condizione di evidente “irregolarità”?

7 – Perché, aldilà delle chiacchiere elettoralistiche di tutti gli schieramenti politici con le quali tutti prendono impegni pubblici ad utilizzare e valorizzare le competenze professionali (per altro riconosciute sia a livello nazionale che internazionale) presenti sul territorio, al momento opportuno, da chiunque venga costituita la giunta regionale, queste competenze vengono offese, svilite, costrette all’emigrazione solo perché non aderiscono a clan o cricche pseudo culturali oppure perché non sono amici degli amici o portaborse “culturali”?

Grazie della vostra attenzione.

Gradiremmo che la vostra eventuale risposta sia pubblica come pubblica è questa lettera aperta.

PER UN TEATRO ALTRO:

Centro Teatro Calabria, Experimenta/Teatro dell’Arte, Lalineasottile, Piccolo Teatro Umano, Compagnia Ragli, Spazioteatro, Magarie Teatro, DiciassetteBi Compagnia teatrale, Les enfants terribles, Carro di Tespi

Mario Artese (musicista), Antonella Carbone (attrice), Alessandra Chiarello, attrice/cantante Massimo Costabile (regista), Nello Costabile (regista), Anna De Vincenti (docente di filosofia), Renata Falcone, attrice, Elio Giacobini (giornalista/attore amatoriale),Carmelo Giordano (attore), Gianfranco Labrosciano (critico d’arte), Laura Marchianò (attrice), Marzia Martino (organizzatrice), Mimmo Martino (musicista), Rosario Mastrota (attore/regista), Basilio Musolino (attore/regista),Emilio Nigro (scrittore/giornalista), Ruggero Pegna (promoter), Luciano Pensabene (regista/organizzatore), Nino Racco (attore/regista), Raffaella Reda (attrice disoccupata), Antonio Samà (musicista/compositore), Marco Silani (attore), Silvio Stellato (attore), Valerio Strati (attore/organizzatore), Gaetano Tramontana (regista)


IN ATTESA DI RISPOSTE IL TEATRO ALTRO SI ORGANIZZA

Dopo la diffusione della Lettera aperta “Del magna Graecia Teatro Festival” siamo rimasti in attesa che il Presidente e l’Assessore alla Cultura della Regione Calabria rispondessero aile 7 domande che avevamo loro posto. Nessuna risposta, molte risposte. Anche il silenzio è eloquente.

Al Presidente e all’Assessore poniamo un ottavo quesito:

Premesso che il Bando di selezione del Direttore artistico prevede all’Art.2 comma 2 che il D.A. “Propone e predispone il programma degli eventi e degli spettacoli della manifestazione con il correlato piano economico complessivo comprendente l’indicazione del costo di ogni singola rappresentazione “chiavi in mano” ( scene, costumi, service, ecc) nel rispetto dei termini e delle modalità stabilite nel contratto di incarico professionale”  e che al comma 3 sempre il D.A.: “ Avvia i contatti e conclude gli accordi con le compagnie teatrali inserite nella programmazione delle manifestazioni, attestando la congruità dei relativi costi”.

Chiediamo che venga reso pubblico il bilancio di previsione della programmazione con l’indicazione dei costi di ogni singola rappresentazione “chiavi in mano” così che tutti i cittadini calabresi (dal momento che si tratta di denaro pubblico) possano constatare direttamente la “congruità dei relativi costi”.

Al Direttore artistico Giorgio Albertazzi sottoponiamo, invece, questa riflessione:

Premesso che lei nella conferenza stampa di presentazione del MGTF giorno 28/07 u.s. ha affermato: “Per i prossimi anni, accetteremo tutte le proposte che vengono dalle forze calabresi. Sono rimasto impressionato dal numero di inziative teatrali di questa regione. E’ un segno straordinario che gente giovane, talentuosa, voglia essere presente. Potremo organizzare qualcosa assieme a loro, perché a livello nazionale c’è qualche cosa che stanca. Avremo tempo e modo per ascoltare tutti e organizzare qualcosa di grande, che rimanga. La Calabria va portata nel mondo attraverso la sua cultura e non solo attraverso i suoi prodotti gastronomici che sono pure espressione della sua cultura.”

Ci stupisce molto che lei sia rimasto impressionato dal numero d’iniziative teatrali presenti in Calabria, perché il Bando prevedeva che, ben prima della partecipazione alla selezione i candidati avessero dovuto acquisire “la conoscenza del territorio calabrese”. In ogni caso, lei avrebbe potuto convocare una riunione del teatro professionale che opera in Calabria per acquisire un minimo di conoscenza sulle poetiche che sottendono il suo lavoro artistico e sulla creatività che esprime, dopodiché, nella sua più assoluta autonomia, avrebbe potuto scegliere i progetti artistici che, a suo giudizio, fossero risultati interessanti per le linee artistiche da lei proposte, le quali, però, non essendo state rese pubbliche,  noi ignoriamo.

Noi non reclamiamo l’inserimento obbligatorio nella programmazione per un presunto privilegio che ci toccherebbe in quanto calabresi, noi pretendiamo, invece, di discutere pubblicamente di quale teatro la Calabria abbia bisogno e di confrontarci alla pari sui progetti artistici, così come facciamo da molti anni in giro per il mondo. Se ci fossimo incontrati lei avrebbe scoperto che il teatro che noi esprimiamo è presente da molti anni nei circuiti nazionali e internazionali, che i nostri attori vincono premi nazionali, che i nostri autori vengono rappresentati in importanti teatri europei, che le nostre compagnie lavorano da anni con cast internazionali e in tutta Europa,  che i nostri attori e registi vengono invitati in tutte le università del mondo per conferenze, stage e laboratori, che i nostri critici vengono premiati con i più prestigiosi riconoscimenti nazionali. In poche parole, lei avrebbe scoperto che noi non siamo il “teatro calabrese”, noi siamo le eccellenze del “teatro europeo che opera in Calabria”, del quale solo le nostre istituzioni non si sono ancora accorte.

In ogni caso, se lei lo desidera, noi siamo disponibili ad incontrarla possibilmente subito e durante lo svolgimento del MGTF e non il prossimo anno, per il semplice motivo che noi abbiamo la cattiva abitudine di progettare a lunga scadenza.

In attesa di ricevere le risposte ai nostri quesiti, le compagnie teatrali firmatarie della Lettera aperta si sono autoconvocate mercoledì 3 agosto a Lamezia Terme per discutere delle prospettive della creazione teatrale ed artistica in Calabria e concordare le iniziative da intraprendere nel prossimo futuro.

Dalla riunione è emerso che tutti i partecipanti si impegnano a lavorare insieme:

per garantire un’autentica possibilità di espressione allo spettacolo dal vivo contemporaneo in Calabria, per potenziare le pratiche più evolute sin qui sviluppate, senza ingessarle in strutture rigide e per modificare le condizioni in cui la scena calabrese è stata lasciata da molti anni creando precariato, lavoro sommerso e cosiddetto volontariato, che non si è neppure in grado di quantificare con esattezza, perché ogni intervento pubblico poggia sulla completa assenza di una analisi e di una ricognizione reale della situazione regionale;

per individuare strumenti di valorizzazione della qualità, della professionalità e della continuità dei progetti, fuori dalla “politica degli eventi”, individuando le pratiche per affrancare il settore dello spettacolo dal vivo in questa regione dalla consuetudine delle sovvenzioni basate su criteri quantitativi e burocratici che non rispecchiano il reale lavoro creativo e qualitativo che attori, tecnici, registi, organizzatori sviluppano e perché venga riconosciuto il lavoro artistico in realtà definite marginali o fuori mercato: scuole, quartieri periferici, paesi fuori dai circuiti ufficiali, carceri, centri per il disagio sociale, per le disabilità, ecc;

per difendere i diritti dei lavoratori dello spettacolo, la loro dignità professionale e la loro rappresentanza della quale oggi in Calabria nessuno si fa concretamente carico;

per favorire la formazione di comitati tecnico-artistici di valutazione, formati esclusivamente da esperti indipendenti del campo dello spettacolo dal vivo e che non operino in Calabria.
Al fine di contribuire alla promozione di un vero e proprio Piano di Sviluppo Regionale della Cultura, che preveda la valorizzazione dei più efficaci modelli creativi sin qui prodotti nella nostra regione e per strutturare un sistema regionale che sia più dinamico e aperto dell’attuale, capace di riflettere le contemporaneità che ci sono e quelle che verranno, i partecipanti alla riunione hanno deciso di organizzare nei prossimi giorni una serie di seminari nei quali discutere, studiare, confrontarsi sulle poetiche e sui metodi di lavoro perseguiti da ognuno e sulle prospettive della creazione artistica in Calabria, invitando anche studiosi, artisti di altre discipline e intellettuali. Gli incontri saranno organizzati sulla base di un “baratto” fra i Comuni disponibili ad offrire ospitalità e gli artisti che in cambio offriranno performance, piccoli spettacoli, interventi artistici in luoghi “non teatrali”: vicoli, terrazze, balconi, piazzette, ecc.

Questi incontri sono preparatori all’autoconvocazione a breve degli STATI GENERALI DELLA CULTURA IN CALABRIA.

PER UN TEATRO ALTRO:

Carro di Tespi, Centro Teatro Calabria, Compagnia Ragli, DiciassettBi Compagnia Teatrale, Experimenta/Teatro dell’arte, Lalinesottile, Les Enfants Terribles, Piccolo Teatro Umano, Spazioteatro,

Antonella Carbone (attrice), Massimo Costabile (regista), Nello Costabile (regista), Anna De Vincenti (docente di filosofia), Carmelo Giordano (attore), Gianfranco Labrosciano (critico d’arte), Marzia Martino (organizzatrice), Rosario Mastrota (attore/regista), Basilio Musolino (attore/regista), Emilio Nigro (scrittore/giornalista), Luciano Pensabene (regista/ organizzatore), Nino Racco (attore/regista), Valerio Strati (attore/organizzatore), Gaetano Tramontana (regista)

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