Cosmos. La conversazione sull’invisibile di Dorian Rossel

Cosmos - Dorian Rossel
Cosmos - Dorian Rossel
Cosmos – Dorian Rossel (photo: ©DR)

Come raccontare l’esperienza umana dell’esistenza in terra? In che modo narrare il rapporto che l’uomo ha con l’universo, con una entità infinita in continua evoluzione? Come mettere in scena la paura che l’uomo dei nostri tempi sente nel vivere in un territorio che via via si sta distruggendo? E come rappresentare le difficoltà di trovare un posto tra reale e irreale, tra visibile ed invisibile, quella vertigine che da sempre infetta l’esperienza umana?

Dorian Rossel, attore e regista svizzero, con la sua compagnia, ha provato a cimentarsi con una nuova creazione e a mettere in scena tutti questi interrogativi. Ne è nato “Cosmos”, uno spettacolo non sulla scienza ma sull’esperienza dell’essere al mondo, con dei vuoti e dei pieni, con angosce e gioie.
Un luogo dove la scienza apre alla poesia, per raccontare uno stato di vacillamento ma anche la felicità e la bellezza della contemplazione e dell’amore. Una conversazione sull’invisibile, dove le parole sono poche ed essenziali, mentre la musica gioca un ruolo centrale nel marcare, per contrasto, il tempo e i silenzi. “Cosmos” è un luogo immaginario in cui relazioni si creano, si mischiano, senza urtarsi mai; le luci e il rumore accompagnano il movimento dei corpi sulla scena, in un’alternarsi di sensazioni, paura e disorientamento, ma anche ironia e assurdo.

A partire da alcune idee chiave, la drammaturgia è stata creata in corso d’opera, mescolando varie discipline artistiche, dalla danza al canto, dalla recitazione alla musica, in complicità con gli interpreti, in un susseguirsi di astrazioni. Uno spettacolo ancora in divenire che sente il bisogno, nell’alternarsi dei vari momenti teatrali, di trovare intensità e incisività espressiva.

Cosmos
regia: Dorian Rossel
drammaturgia: Carine Corajoud
collaborazione artistica: Delphine Lanza
assistente alla regia: Clément Lanza
scenografie: Timothy Perkins
musiche originali: Anne Gillot
con: Noémi Alberganti, Paul Courlet, Etienne Fague, Karim Kadjar, Sodadeth San
luci: Jonas Bulher
produzione: Théâtre Vidy-Lausanne
durata: 1h
applausi: 1’ 50’’

Visto a Meyrin (Svizzera), Théâtre Forum, il 2 settembre 2012
Festival La Bâtie

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