Primavera d’Europa: quando i festival nascono sul lago

Alcuni dei componenti di Teatro Abitato
Alcuni dei componenti di Teatro Abitato
Alcuni dei componenti di Teatro Abitato, al centro Giorgia Cerruti (photo: Federica Bertolino)
In una stagione molto complicata per la cultura italiana e non solo, c’è una piccola città vicino a Torino, fra le montagne e un lago, in cui si tenta l’impossibile con coraggio e una buona dose di pazzia.
Si è infatti svolta ad Avigliana la prima edizione del Festival Primavera d’Europa: grazie alla intraprendente comunità teatrale formata da Crab Teatro, O.P.S. Officine per la Scena e Piccola Compagnia della Magnolia, nelle piazze, nei giardini, nelle chiese e nei teatri di questa cittadina si è respirata una sana brezza teatrale proveniente dall’Europa.

L’edizione italiana di Primavera D’Europa prende spunto e sostanza dal cugino francese Festival Printemps d’Europe, nato nel 2008 a Lione grazie all’idea dell’associazione Europes & Compagnies, per promuovere gli scambi europei attraverso lo spettacolo dal vivo e la cultura.

La Piccola Compagnia della Magnolia, una delle realtà di Teatro Abitato – la comunità artistica che da gennaio 2013 gestisce la stagione teatrale del Teatro Fassino di Avigliana – avendo partecipato al festival lionese come compagnia ospite, ha pensato che sarebbe stato interessante poter riproporre lo stesso modello di festival anche in Italia e, trovato il luogo e la squadra giusta, l’edizione numero uno di Primavera d’Europa ha preso forma.

La giusta dose di pazzia e di coraggio risiedono nel fatto che, in questo preciso momento storico, far nascere un nuovo festival teatrale costringe gli organizzatori ad uno sforzo economico non indifferente e ad alto rischio.

Incontrando Giorgia Cerruti della Piccola Compagnia della Magnolia ed Eloisa Perone di Crab Teatro si percepisce tutta l’energia racchiusa in questo progetto neonato. Le due donne ci confidano che il festival “sta in piedi tutto da solo” e che, per rendere possibile tutto questo, le tre compagnie hanno aperto un fido bancario esponendosi in prima linea.
Perché tanto rischio, verrebbe da chiedersi? Perché a volte c’è un’idea fissa che ‘tormenta’, un’utopia che si pensa possa diventare realtà cambiando, magari anche di poco, le carte in tavola.

L’idea è di portare in Italia un teatro lontano dai circuiti ufficiali, dare forza e farsi megafono di produzioni che difficilmente potremo vedere nei teatri cittadini, costruendo una rete europea fatta di incontri e scambi culturali. Il progetto internazionale Primavera D’Europa prevede infatti che in tutto il vecchio continente nascano piccoli festival satelliti di quello lionese. Così hanno mosso i primi passi Avigliana per l’Italia, Chelyabinsk per la Siberia e prossimamente arriverà anche il Portogallo, con la speranza di far nascere a poco a poco una rete europea che creda nello spettacolo dal vivo come modalità di dialogo ed incontro.

Uno degli aspetti più interessanti del festival è l’idea di ospitalità che Teatro Abitato ha scelto, che non va ricondotta alle ridotte possibilità economiche.
Gli artisti invitati alla prima edizione del festival non hanno infatti trovato ad attenderli camere d’albergo o affascinanti b&b vista lago.
Teatro Abitato ha sposato la filosofia dell’ospitalità diffusa e, attraverso un ottimo lavoro sul territorio, ha fatto sì che numerosi cittadini di Avigliana aprissero le loro case e, per qualche giorno, si trasformassero in ospiti e volontari del festival. Persone di ogni età hanno così vissuto fianco a fianco di artisti provenienti da Francia, Germania, Spagna e Italia, rispolverando le proprie conoscenze di francese e inglese, o inventando una lingua nuova fatta di gesti e sorrisi. Un ottimo modo per portare il teatro direttamente dentro la società.

La prima edizione del festival ha proposto spettacoli, concerti, laboratori e incontri tutti uniti dal ‘fil rouge’ dell’identità e del dialogo.
Ma Primavera d’Europa/01 è solo la prima parte di un progetto più ampio che Teatro Abitato sta portando ad Avigliana. La sua “rivoluzione teatrale” continuerà con i Cantieri Teatrali, partiti il 4 luglio e che proseguiranno fino al 29 settembre, destinati a giovani attori professionisti alla ricerca di un percorso di “formazione permente”. Gli invitati di questa prima estate sul lago sono Claudio Morganti e Rita Frongia, Philippe Hottier, Franco Leita, Roberto Latini, Linda Wise e Jean-Paul Denizon.
L’intento è trasformare Avigliana in un campus estivo in cui attori provenienti da tutta Europa si possano confrontare con grandi maestri della scena internazionale, per uno scambio di saperi tra allievi e maestri.
 

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