I bambini davanti, seduti a gambe incrociate sui cuscini rossi.
E sì, perché è anche per loro e per la memoria delle nuove generazioni che questo spettacolo va in scena. In occasione del 70° anniversario di quel giorno in cui Brindisi divenne capitale d’Italia, con l’arrivo di Vittorio Emanuele III dove non erano presenti né nazifascisti, né anglo-americani. Era il 10 settembre del 1943: Badoglio aveva ‘chiuso’ le porte del governo e con la cosidetta ‘fuga’, anche se sarebbe più appropriato parlare di ‘trasferimento’, il re giunse in città insieme alla Regina Elena.
Lo sapevate? Io no.
Ecco dunque un motivo in più per ringraziare Meridiani Perduti. Una gratitudine che va resa principalmente alla vocazione di una compagnia che ha deciso di restituire dignità storica e culturale alla propria comunità con un lavoro di ricostruzione biografico-drammaturgica ormai connotante.
Lo fa, riuscendovi pienamente, nella perfetta alchimia fra l’autore, Emiliano Poddi, e l’attrice e regista, Sara Bevilacqua. Una penna che modella le parole nel pensiero di come reagiranno parlate da quella voce.
Un nuovo teatro-canzone che fa vibrare motivi di profondità sociale e che non potrebbe esistere senza il contributo di Daniele Guarini (la voce) e Daniele Bove (il pianoforte), ma anche di Piero Gioia (la grafica) che realizza qui alcuni disegni lievi e intensi ad accompagnare le canzoni d’epoca e non. ‘“Ho visto un re! C’ai vistu Danié?”.
E se in “Revolution” era anche la musica dei Beatles ad entusiasmare oltre il lavoro di dedizione vocale, autorale, attorale e di ricerca narrativa, nel caso di “Torno subito” emerge in maniera definitiva la misura di un eterogeneo talento che funziona in quanto tale.
«Emiliano ha la capacità di rendere in drammaturgia anche i miei respiri – racconta l’attrice e regista – Un po’ come Geisha con la Regina Elena, mi cuce addosso i personaggi. Indovina ritmo, gusti… e persino le ‘misure’, che poi sulla scena io sviluppo. E con i due Daniele li ‘modelliamo’!». «Anche a me piace immaginarla, ma amo molto lasciarmi sorprendere – interviene il drammaturgo – E Sara lo fa sempre».
Anche qui, come nel primo lavoro, le lacrime accompagnano le risate per la bellezza poetica di una favola nata per necessità dalla grandezza di un’epica che proprio non riesce ad insinuarsi nell’anima brindisina. Un’anima che chiede la volatilità di una giornata estiva ma che, alla fine, una ventata di tramontana inevitabilmente porta via.
Un nome esotico per la fanciulla di una piccola storia nella Storia, quella Geisha Parigino realmente esistita che qualche signora del pubblico ricorda chiaramente nei dettagli narrati. Una ragazza dai capelli neri e la pelle chiara, che di mestiere faceva la modista e nel suo atelier immaginava e realizzava i cappelli della regina. Una passione per i tessuti che quasi quasi sembra di toccare mentre l’attrice li descrive…
Il breve momento brindisino di Sciaboletta viene narrato dai punti di vista di diversi tipi antropologici in quella che non è affatto una parodia ma onore alla memoria viva degli intervistati (oltre sessanta nonni). Ecco dunque il talento trasformativo di Sara Bevilacqua dare corpo all’accento piemontese del sovrano Savoia, e subito dopo alle varie frequentatrici dell’atelier della silenziosa protagonista. La mamma che racconta alla figlia il gioco delle strisce colorate da ritagliare e incollare sulle finestre risparmiandole in questo modo la verità sui bombardamenti. E poi la ‘sciabbicona’, una ‘sciabbica’ (una donna del quartiere dei pescatori) dalle prodighe forme, che commenta la generosa ricompensa offerta per il ritrovamento del real Pequenito ed il probabile destino di un cane in tempo di guerra…
E ancora l’inarrivabile rintocco di Radio Londra, reso dalla attrice-regista con un comicissimo segnale d’allerta ritrovato nella propria memoria di bambina.
E naturalmente John. Il tenente americano che, per un breve momento, illuminerà d’amore la vita di Geisha, fino all’ultimo composta e garbata nel ruolo che conviene al suo nome, divisa fra i doveri cui esso la chiama e la felicità, eventualmente appesa alla finestra della bottega insieme ad un cartello con inciso ‘torno subito’…
Torno subito
di e con: Sara Bevilacqua
voce: Daniele Guarini
pianoforte: Daniele Bove
drammaturgia: Emiliano Poddi
luci: Paolo Mongelli
grafica e video: Piero Gioia
una produzione di Meridiani perduti
con il patrocinio morale del Comune di Brindisi
in collaborazione con Rotary Appia Antica, Rotary Club Brindisi e Rotary Brindisi Valesio
durata: 1h
applausi: 2′ 30”
Visto a Brindisi, ex Convento di S. Chiara, il 10 settembre 2013