La vaselina esplosiva di Carrozzeria Orfeo. Tra soap, paradossi, satira e realtà

Thanks for vaselina
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Thanks for vaselina (photo: carrozzeriaorfeo.it)

Una delle caratteristiche precipue che ci fa amare così tanto il nostro lavoro di spettatore privilegiato è quella di poter seguire passo passo l’evoluzione delle compagnie che si affacciano nel panorama del teatro contemporaneo italiano per osservarne da vicino le direzioni e gli intendimenti.

Una di queste, che ci ha sempre interessato per la precisa volontà di esplorare le contraddizioni del contemporaneo utilizzando una drammaturgia in qualche modo classica ma che comunque si annoda anche a una scrittura più internazionale, è Carrozzeria Orfeo con il suo drammaturgo Gabriele di Luca. Prima con il monologo familiare “Gioco di mano”, poi con la narrazione tripolare dal forte utilizzo della corporeità “Sul confine”, sul tema della guerra, passando per le suggestioni di “Nuvole barocche” ed arrivare a “Idoli” e “Robe dell’altro mondo”, che negli ultimi anni hanno rappresentato il vero e proprio manifesto programmatico della compagnia.

Siamo stati quindi contenti nel constatare il raggiungimento di una maturità stilistica e l’ottima conferma di un preciso stile drammaturgico nell’ultimo lavoro visto all’Out off di Milano “Thanks for vaselina” (in scena fino a domenica).

Qui, come nei precedenti due lavori della compagnia, è ancora la famiglia ad interessare Di Luca. Certo, una famiglia particolare, eppur rappresentativa dell’estrema confusione ideologica che contraddistingue il nostro tempo.

Fil, interpretato dallo stesso Di Luca, con suo non celato malgrado, ha una madre ludodipendente, Lucia, appena uscita da una clinica per disintossicarsi (invano) dal vizio, e un padre, ora transessuale, entrato nel gioco perverso di una setta che intende appropriarsi di tutti i suoi averi.
Per non farsi mancare nulla Fil coabita con Charlie, fanatico animalista e difensore ad oltranza dei diritti civili.

A completare il quartetto, un giorno irrompe nella vita di Fil, Wanda, giovane donna obesa e altamente insicura di sé, che nella mente di Fil e Charlie dovrebbe diventare un’insospettabile corriere della droga internazionale, capovolgendo così le logiche del mercato, e trasportando dall’Italia al Messico la marijuana che coltivano nell’appartamento.

La scelta di portare in scena questi cinque personaggi ‘borderline’ poteva essere rischiosississima se non sorretta da una drammaturgia ben calibrata.
Di Luca ci riesce benissimo, imbevendola al contrario, per eccesso, di un sapore acre che lascia ampi spazi all’ironia, anzi al sarcasmo, a rendere ogni cosa credibile nella sua apparente discrasia con la realtà.

Gli uomini e le donne che popolano la scena sono tutti personaggi in cerca di amore e comprensione all’interno di un mondo che sembrerebbe offrirne a iosa, ma che invece li respinge quotidianamente, anche perchè, in definitiva, sono essi stessi a non comprenderne sino in fondo tutte le infinite possibilità, e alla fine tradendole sempre per convenienza.

L’unico ad essere coerente con se stesso e nel medesimo tempo a possedere un briciolo di vera umanità si rivelerà proprio Fil, apparentemente il più cinico. Così, nel bellissimo monologo finale, ci mette tutti spietatamente in fila, buoni e cattivi, senza alcuna differenza, perchè in definitiva, all’evidenza dei fatti, differenza non c’è.

Attraverso una drammaturgia lucida e al contempo scoppiettante di invenzioni, “Thanks for Vaselina” dona un’ora e mezza di incessante sguardo sul mondo, dove la noia non fa mai capolino. I cinque attori (Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Alessandro Tedeschi, Francesca Turrini e lo stesso Di Luca) sostengono i rispettivi personaggi – non facili – con grande immedesimazione e bravura, confermando la credibilità di uno dei gruppi più innovativi della nostra ‘giovane’ scena.

Thanks for vaselina
drammaturgia: Gabriele Di Luca
regia: Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
interpreti Gabriele Di Luca  (Fil), Massimiliano Setti (Charlie), Beatrice Schiros (Lucia), Alessandro Tedeschi (Annalisa), Francesca Turrini (Wanda)
musiche originali: Massimiliano Setti
luci: Diego Sacchi
costumi e scene: Nicole Marsano e Giovanna Ferrara
disegni e locandina: Giacomo Trivellini
organizzazione: Luisa Supino
ufficio stampa: leStaffette
coprodotto da: Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria

durata: 1h 30′
applausi del pubblico: 3′

Visto a Milano, Teatro Out Off, il 2 ottobre 2013

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