VolterraTeatro 2009: quando l’avanguardia sa di natura

Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie – Saggio sulla fine di una civiltà

Un teatro di avanguardia, che non cede a compromessi né a facili lusinghe ma punta, la mente sempre aperta, verso nuovi orizzonti. Un teatro difficile e rischioso, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi, ma un teatro possibile, che sconfina e deborda toccando le arti visive, la danza, tutto il mondo della creatività.
Ecco la XXIII edizione di VolterraTeatro, che si svolgerà tra Volterra (PI) e i comuni limitrofi dal 13 al 26 luglio. Il grande palcoscenico della cittadina toscana si conferma, ancora una volta, un luogo ideale di incontro tra chi fa, chi ama e chi segue il teatro. “Un teatro di avanguardia che però ha sempre voluto, in tutti i modi, mettere radici nella realtà” tiene a precisare il direttore artistico Armando Punzo.

Ed è un evento speciale legato alla terra e alle tradizioni più antiche La Transumanza, che saluta e inaugura il festival. Nella splendida campagna che circonda Volterra, un vero gregge di pecore migrerà verso le alture, guidato da un pastore del luogo, portando a conoscere, vedere e ascoltare il meraviglioso spettacolo della natura. All’arrivo una grande festa popolare segnerà l’avvio del festival.
C’è grande attesa per la nuova produzione della Compagnia della Fortezza, i detenuti-attori che, sotto la direzione di Armando Punzo, presentano “Alice nel paese delle meraviglie – Saggio sulla fine di una civiltà”, un lavoro che parte dai personaggi dell’Amleto, che sembrano inchiodati a un destino ineluttabile in cui tutto è già stato scritto e così sarà, per sempre. E invece i personaggi si rifiuteranno di continuare a recitare la propria parte. Si compirà così un viaggio che da Amleto – la tragedia del potere e della chiusura – porta ad “Alice nel paese delle meraviglie”, la favola dell’anarchia e dell’apertura, dove tutto può succedere.

Continuano intanto a Volterra i lavori e le riflessioni intorno al progetto di realizzare un Teatro Stabile nel carcere a partire dall’esperienza ultraventennale della Compagnia della Fortezza. Viene rilanciata l’idea del carcere, spazio chiuso per eccellenza, come luogo di apertura. Un luogo di pena che può e deve diventare un luogo di cultura. Il carcere di Volterra si aprirà dunque a incontri, dibattiti, mostre e video-proiezioni.
Marco Martinelli, regista del Teatro delle Albe, presenterà il video di Alessandro Renda “Ubu sotto tiro”, sulla celebre esperienza teatrale da lui diretta a Scampìa. Giovanni Maria Flick, avvocato e professore di diritto penale, affronterà il tema della dignità umana in una lectio magistralis, mentre Vladimir Luxuria presenterà il suo libro per bambini “Le favole non dette”, che tratta il tema della trasformazione.  La regista libanese Zeina Daccache proporrà il video del suo spettacolo “12 Angry Lebanese”, realizzato nel suo paese in un’esperienza analoga a quella del carcere di Volterra, e infine la regista Roberta Torre porteà a Volterra i suoi due ultimi documentari: “La notte quando è morto Pasolini” e “Itiburtinoterzo”. A questi eventi si affiancheranno poi tre mostre sulle esperienze di teatro e carcere.

Il cartellone di VolterraTeatro dà ampio spazio alle compagnie di ricerca del teatro italiano. Ecco quindi un po’ di nomi. Teatro Valdoca presenta “Lo spazio della quiete”, mentre il nuovo lavoro di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa “…Ma bisogna che il discorso si faccia!”, da “L’Innominabile” di Beckett, che ha ricevuto di recente il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, sarà uno spettacolo di grande impatto visivo. Teatro del Lemmig presenta la nuova produzione “Antigone” tratta dalla tragedia di Sofocle, e il Teatro delle Albe propone “Rosvita – lettura concerto” di Ermanna Montanari, uno spettacolo in cui dalle scenografie all’azione tutto è sostituito e visto attraverso la voce e i suoni del canto gregoriano.
Il testo di J.R. Wilcock “Elisabetta e Limone” è proposto dalla compagnia Società Anonima Teatri, e vedrà in scena anche Jamel Soltani, storico attore della Compagnia della Fortezza. Leonardo Capuano e Roberto Abbiati presentano il loro spettacolo cult “Pasticcieri – Io e mio fratello Roberto”. E in prima nazionale a Volterra anche una produzione del Teatro delle Briciole, compagnia di teatro ragazzi con “Un fantastico posto per provare”, tratto dal sogno shakespeariano. Babilonia Teatri presenta “Pornobboy”, lavoro che condensa l’immaginario pornografico di oggi con effetti satirici e risvolti critici. La compagnia Gli Omini porta invece a Volterra il progetto speciale “Gabbato lo Sound”, che coinvolge il gruppo musicale Il Maniscalco Maldestro. Segnaliamo anche “Io e Amleto. Quando la follia diventa realtà Tour 2009”, spettacolo della compagnia toscana Isole Comprese Teatro: un assolo di Pippo Bosè, un’avventura teatrale che sta nel mezzo tra Amleto e Krapp, tra tragedia e ironia.

Durante l’ultimo fine settimana del festival, VolterraTeatrOff trasformerà la città in un grande palcoscenico a cielo aperto. Accanto alla programmazione ufficiale gli angoli più suggestivi del centro storico ospiteranno spettacoli di teatro, musica, danza e molto altro ancora.
Altra protagonista di questa edizione sarà la poesia. Nel corso di VolterraTeatro verrà infatti presentato l’evento Cosmopoesia – La poesia dei luoghi/I luoghi della poesia, il festival internazionale di poesia che si svolgerà il prossimo anno a Volterra. Parole e suggestioni passeranno attraverso i luoghi del festival e le strade di Volterra, riempendoli del suono delle più grandi poesie della letteratura internazionale.
E infine, tutte le sere dalle 24, La cucina delle meraviglie diventerà un luogo dove incontrasi dopo gli spettacoli per chiacchierare, bere qualcosa, assaggiare la pasta fresca o le verdure coltivate sul luogo da attori-contadini che continuano a coltivare la terra, a fare teatro nonostante tutto, e a ospitare gli amici che condividono le stesse passioni.

0 replies on “VolterraTeatro 2009: quando l’avanguardia sa di natura”