Arrivi da Livorno e, dopo un viale di autovelox, ti si apre davanti una baia grandissima e dal fondale bianco. Duemila anni fa, ma anche duecento, non era bianco. Poi è arrivata la Solvay che, oltre a far cambiare nome ad una frazione del comune di Rosignano (diventata Rosignano Solvay), ha fatto cambiare colore al fondale. Giunto a Castiglioncello capisci perché Marcello Mastroianni ci si fermava a fare niente, seduto all’ombra nella piazzetta, e con lui tanti altri a trarre giovamento anche solo dalla vista, a farsi stancare dal tempo di mare. Ci siamo anche noi, infilati sotto gli alberi della pinetina del Castello Pasquini, al tavolino del bar la Limonaia, giocando a portare avanti e dietro i ciotoli con i piedi, mentre Katia Ippaso presenta il suo libro su Roberto Latini.
Armunia Festival Costa degli Etruschi, dal giugno 1996 associazione tra comuni delle Province di Livorno e Pisa, ha sede al Castello Pasquini di Castiglioncello (Livorno), dimora creativa per gli artisti, luogo di ricerca e produzione, di condivisione di linguaggi, progetti, idee. D’estate festival, d’inverno residenza: Armunia estate e inverno, Armunia sociale e antisociale, generosa ma pronta ad essere rigorosamente distante dai malvezzi del piccolo potere, Armunia in equilibrio e in-equilibrio. Potere del trattino. Due tenso strutture, due palcoscenici attigui, monta e smonta velocemente, mentre un Cordelli arriva e un Digiammarco con lo zaino se ne va, con la Cannella che gira attorno gli occhi chiari nella conferenza (fuori festival) con cui assegnano un premio a Galasso e Rodotà per i loro libri.
Il video che segue è stato girato nel secondo fine settimana, con le esplosioni e i fuochi fatui del Tony Clifton Circus (divertenti e irriverenti, anche se si allungano spesso), “il Misantropo” di Perrotta – Teatro dell’Argine (ottimo ritmo, in rodaggio dopo l’esordio di solo un mese fa alle Colline Torinesi), “l’Amleto” di De Summa (divertimento e poesia ultraveloce).
Armunia è Massimo Paganelli. Massimo è pazzo di teatro. E’ come Diego Martelli per i Macchiaioli. Un ospite attento, uno che dice: un giorno tutto questo…resterà vostro! Implicando nel concetto che nulla è suo. Eppure nessuno potrebbe parlare di Armunia senza pensare che è una creatura “sua”.