In occasione dei venticinque anni della Compagnia della Fortezza, Volterra dà una prova rinnovata che, nonostante le molte difficoltà, la cultura può cambiare radicalmente i luoghi.
La Fortezza Medicea, da sempre carcere, diventa anche quest’anno fucina di creatività ospitando i codici artistici eterogenei del teatro mentre, dentro e fuori da quelle mura, il festival apre le braccia anche a poesia, arti visive e musica.
“Il festival vive della sua impossibilità – scrive Armando Punzo – Non è uomo, non è carne, è più che uomo, più che carne, è riflesso senza condizioni. Non parla, non ha corpo di organi riconoscibili, non ha lingua, non vede con occhi spietati quel che gli è stato imposto di vedere… Accarezza, bisbiglia, suggerisce. Mostra, non impone”.
Queste le parole del direttore artistico di VolterraTeatro 2013, arrivato alla XVII edizione, che toccherà, fino al 28 luglio, anche i comuni di Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina e Montecatini Val di Cecina.
Anche quest’anno il carcere diventa cuore pulsante del festival con quella Compagnia della Fortezza che, diretta da Punzo e composta da detenuti-attori, presenta il nuovo lavoro “Santo Genet Commediante e Martire – primo movimento”.
Abbandonato Mercuzio, con questo spettacolo la compagnia intende confrontarsi con l’opera di Jean Genet, scrittore, drammaturgo e poeta francese tra i più discussi e controversi del Novecento. Come sempre, a firmare regia e drammaturgia, Armando Punzo.
Ma sono anche molti altri i progetti collaterali. Si potrà osservare da vicino, ad esempio, la nuova mostra di Mario Francesconi incentrata sulle suggestioni dell’universo di Genet e intitolata “Film”. L’arte della fotografia verrà rappresentata da altre mostre: Stefano Vaja con la mostra “Una Radicale Bellezza – 15 anni di fotografie alla Compagnia della Fortezza”, e Carlo Gattai con un allestimento che esalta una delle più recenti fatiche della compagnia, “Mercuzio non vuole morire, dal titolo Cammino, bello ventiduenne – Photogallry Take Away”.
Oltre alle mostre dedicate specificamente alla Fortezza, all’interno del festival espone Enrico Coli, giovane studente dell’Istituto d’arte di Volterra, con la mostra “TeatroTrappola”, in cui intende indagare il confine tra naturale e teatrale.
Per quanto riguarda gli spettacoli teatrali, quest’anno in carcere ci saranno Danio Manfredini, ospite del festival con il recital-concerto “Incisioni alla Fortezza”, Mario Perrotta con i suoi due ultimi lavori: “Un bès” e “Antonio Ligabue”, mentre Pietro Floridia e la Compagnia dei Rifugiati del Teatro dell’Argine presentano invece “Il violino del Titanic, ovvero non c’è mai posto nelle scialuppe per tutti – Studio n°1 per un affondamento con spettatori”.
Babilonia Teatri torna a Volterra con “Lolita”, spettacolo sulla ricerca di un’identità da parte di una bambina, sul suo bisogno d’amore e la violenza del nostro mondo.
Laura Cleri è ospite del festival con due progetti: “Un’eredità senza testamento” e il monologo “La Cosa Principale”, dal racconto di Milena Agus “Mal di pietre”, mentre la Compagnia Rodisio presenta, in anteprima nazionale, “Vecchi, Pazzi E Sognatori/Ode Alla vita”.
Per la settima edizione consecutiva, VolterraTeatro ospita la Generazione Scenario, ovvero i vincitori del Premio Scenario e del Premio Scenario per Ustica e le due segnalazioni speciali. L’incontro con le nuovissime generazioni che si affacciano alla ribalta e le più prestigiose formazioni artistiche teatrali avverrà in carcere il 25 luglio alle 17.
E sempre il 25, Officine Papage presenta “One New Man Show – quando hai un corpo che dice tutto il contrario di quello che sei”. Uno spettacolo in forma di intima confessione, durante il quale il protagonista racconta la propria esperienza: la condizione di chi è intrappolato in un corpo biologico che non riconosce come proprio. Un modo per raccontare il diverso, la diversità che crea imbarazzo, rifiuto, difesa e spesso violenza ingiustificata.
Ad impreziosire la festa per il quarto di secolo della Fortezza, oltre alla presentazione del volume di Punzo “È ai vinti che va il suo amore – 25 anni di teatro della Compagnia della Fortezza di Volterra”, che ricostruisce la storia della compagnia, ci saranno un concerto sinfonico che vedrà in scena professori d’orchestra e artisti del coro del Maggio Musicale Fiorentino, l’“Omaggio al Coraggio – Concerto per la Compagnia della Fortezza” di Ginevra di Marco, e il gruppo Madaus con la partecipazione di Out of Time, allievi del laboratorio di musica del Carcere di Volterra.
All’interno del festival, viene affidato alla poesia uno spazio privilegiato di riflessione culturale. Verrà, infatti, presentato un progetto svolto in collaborazione con l’associazione Ultima Frontiera, Teatri di poesia – I luoghi dell’anima. La poesia come linguaggio originale della scena, come sguardo sulla realtà e come “luogo dell’anima”.
La parola poetica si renderà protagonista dell’esperienza performativa di Mariangela Gualtieri di Teatro Valdoca, che mette in scena il rito sonoro “Le giovani parole”. Insieme a lei, una serie di poeti tra cui Giacomo Trinci, Lidia Riviello, Roberto Veracini, Giuseppe Grattacaso, Fabrizio Parrini, Alessandro Agostinelli, Alberto Bertoni.
Come di consueto il festival ospita anche uno spazio dedicato all’attività laboratoriale: Futura Tittaferrante conduce un workshop intensivo sulla fotografia di scena. “Just doing” è invece il titolo del workshop sulla performance, condotto da Alessandro Fantechi di Isole Comprese Teatro.
Infine, ai più piccoli è dedicato, a Pomarance, lo spettacolo “Sciabadì sciabadai usa e getta mai mai mai!”, un inno di speranza per un mondo più sano e pulito, che si inserisce all’interno di una politica di sensibilizzazione alla salvaguardia dell’ambiente.
Il gran finale del festival è affidato a Marco Paolini, che andrà in scena al Teatro Persio Flacco con “Song n. 14”, un concerto teatrale in cui si fondono musica e canzoni, parole e piccole storie.
Buon compleanno Fortezza!