Da domani a Velletri nuove performance per il festival guidato da Patrizia Cavola, che prosegue fino al 2 luglio con artisti italiani ed esteri
La missione del festival Paesaggi del Corpo è chiara: far scoprire e amare ad un pubblico “di provincia” la danza contemporanea italiana e internazionale. Portarla fuori da quei circuiti maggiori, rappresentati e messi in scena nelle grandi città, che escludono di fatto un altrettanto numeroso ed eterogeneo potenziale pubblico, che vive fuori dai centri più grandi.
E la quarta edizione di quello che è, al momento, l’unico festival dedicato a quest’arte nella provincia di Roma è cominciata sotto buoni auspici. Portare il pubblico a vedere una certa proposta è infatti arduo in qualsiasi contesto, eppure nel primo fine settimana di festival abbiamo notato una reazione positiva dei cittadini di Velletri. In sala hanno preso posto varie generazioni di spettatori, e questo è di certo un ottimo segnale.
Il debutto è stato in grande stile: dopo il convegno “Dance System – La danza e le sue fonti”, organizzato da Theatron 2.0 a cura di Lucrezia Ercolani, è arrivata al Teatro Artemisio Gian Maria Volontè la nuova creazione della compagnia Abbondanza/Bertoni: nel solo “C’è vita su Venere” Antonella Bertoni, fondatrice della compagnia insieme a Michele Abbondanza, ha sfoggiato tutto il suo estro, la sua ironia e la sua presenza scenica. È un corpo mozzafiato quello in fucsia della danzatrice, inizialmente abbinato ad una testa di gallina, che in seguito uscirà di scena quadrupede.
La serata è poi proseguita con un pezzo di Ritmi Sotterranei Contemporary Dance Company, ensemble diretto da Alessia Gatta. “Tu” è una vorticosa creazione in cui i danzatori dialogano con le corde e i tessuti in una successione incalzante, trascinante. C’è del sacro nei corpi di Matilde Cortivo, Vanessa Guidolin, Greta Martucci e Viola Pantano, che si aggrappano e si spogliano, si innalzano vestendosi di lunghi drappi, creando immagini profonde ed emotivamente sincere.
Il giorno successivo è stato proposto un doppio appuntamento con Fabrizio Favale & First Rose della Compagnia KLM Le supplici: il primo è “Winter Forest”, un duo “glaciale” con protagonisti Daniele Bianco e Po-Nien Wang. I loro sono corpi che sembrano statue, impeccabili nelle composizioni. L’atmosfera è quella dei boschi nordici e di paesaggi bucolici; e l’impianto luci ne sottolinea la freddezza.
La seconda proposta, “Winter Solo”, con lo stesso Favale in scena, è invece un’azione breve sulle note del celebre pezzo “Spiegel im spiegel” di Arvo Pärt, con il danzatore che quasi sempre dà le spalle alla platea.
Due lavori molto curati dal punto di vista estetico, ma forse un po’ troppo distanti dagli spettatori, due proposte prive di quell’empatia che può innescare un dialogo con il pubblico.
Il fine settimana successivo è stata la volta della prima proposta internazionale. Dalla Germania è infatti arrivata la compagnia Tanz Harz con “Winterreise“, spettacolo di Tarek Assam, coreografo residente della Tanzcompagnie Giessen dello Stadttheater Giessen dal 2002 al 2022. “Attraverso l’astrazione della danza il coreografo è stato capace di comunicare emozioni e bellezza in un quadro estremamente essenziale, pulito, di una semplicità orientale”, ci ha raccontato la direttrice artistica del festival Patrizia Cavola.
Domenica è invece andata in scena la Compagnia Atacama con “Cappuccetto Rosso. C’era una volta il lupo e la fanciulla”, uno spettacolo per ragazzi e famiglie del 2016 ma ripreso quest’anno. Questa volta Patrizia Cavola è anche coreografa dello spettacolo: “E’ stata una replica importante, soprattutto perché c’è una nuova danzatrice rispetto alla prima versione, Camilla Perugini. Il lavoro è una riflessione sull’obbedienza e la disobbedienza, che si attua con l’attraversamento anche metaforico del bosco, quella parte oscura dove non c’è più sicurezza. Attraversare per crescere, smarrirsi per evolversi. Nello spettacolo ci sono parti danzate e parti recitate, e le danzatrici (oltre a Camilla Perugini ci sono Valeria Loprieno e Cristina Meloro) sono tre diverse Cappuccetto Rosso, ognuna con un carattere differente, che fronteggiano numerosi lupi: dal lupo-amico al lupo in giacca e cravatta. La risposta del pubblico è stata molto buona, e i bambini presenti si sono molto divertiti durante le parti comiche dello spettacolo”.
Ha concluso la serata, in prima nazionale, un estratto di “Le Fantasme Zvanì” di Mandala Dance Company, con la coreografia della sua direttrice Paola Sorressa. La regia è di Daniele Lamuraglia, in scena gli attori Teresa Lamuraglia e Amerigo Marchesini e i danzatori Lucrezia Mele, Alessia Stocchi, Sebastian Zamaro e Sara Zanetti. Uno spettacolo di teatro danza su Giovanni Pascoli, realizzato a partire dalle ricerche di Francesca Sensini, scrittrice e docente all’Università di Nizza, che vuole mettere in evidenza due aspetti del celebre poeta poco noti. È infatti un Pascoli diverso, quello che emerge dallo spettacolo, che enfatizza l’importanza delle sue relazioni con alcune figure femminili, alcune reali, altre immaginarie o simboliche, che hanno avuto un ruolo importante nella sua vita personale ed artistica. È quindi un Pascoli più moderno, che emerge da melodie fuori dal tempo, in grado di stupire gli spettatori presenti.
Il festival continua con il terzo fine settimana di spettacoli: al Teatro Artemisio Gian Marià Volontè domani, sabato 27 maggio alle ore 21, Artemis Danza presenta “Traviata”, coreografia di Monica Casadei, mentre doppio appuntamento domenica 28 maggio: alle ore 19 protagonista il coreografo israeliano Eirad Ben Gal con “Love Stability” e a seguire la coreografa Valeria Loprieno (già interprete in “Cappuccetto Rosso”) con lo spettacolo “Pablo. Il peggior nemico della creatività è il buonsenso” a cinquant’anni dalla morte di Picasso.
Dopo un fine settimana di pausa, il festival tornerà spostandosi alla Casa delle Culture e della Musica, per una proposta interamente site specific per realizzare un incontro ancora più intenso e ravvicinato con il pubblico.
In scena si alterneranno il 10 giugno Uscite di Emergenza, ASMED Balletto di Sardegna, Create Danza, la compagnia Mariantònia Oliver dalla Spagna con l’esito di un laboratorio con la cittadinanza svolto nei giorni precedenti. L’11 giugno sarà la volta di Kinesis CDC, Cie Art Mouv’ dalla Corsica, Compagnia Naturalis Labor e Vidavè/Movimento Danza.
Attesa per il nuovo solo di Marco D’Agostin sulla ex sciatrice di fondo ed ex doppio oro olimpico Stefania Belmondo, che sarà presentato il 17 giugno, giornata che vedrà protagonisti anche Fabula Saltica e Noemi Piva.
Il 1° luglio sarà la volta di Chiara Frigo con Marigia Maggipinto mentre arriverà da Torino la compagnia EgriBiancoDanza.
Il festival si concluderà il 2 luglio con Balletto Civile e la prima nazionale di “Anime” firmato da Atacama, compagnia diretta dalla stessa Cavola e da Ivan Truol.