L’Amor di Terzopoulos affiora dalla crisi greca

Amor (photo: Johanna Weber)
Amor (photo: Johanna Weber)

Una dichiarazione d’amore decisamente sui generis costituisce l’asse portante di “Amor”, del maestro greco Theodoros Terzopoulos, di ritorno al Vie Festival dopo aver già entusiasmato pubblico e critica con il suo “Alarme”, presentato nel 2013.

“Amor”, seconda parte di una trilogia iniziata proprio con “Alarme”, è uno spettacolo basato su un testo di Thanasis Alveras che la fantasmagorica presenza vocale di Antonis Myriagkos fa letteralmente a pezzi, disarticolandolo e spezzettandolo attraverso un effluvio continuo di parole. Sono parole fatte di cifre, di riferimenti borsistici, di numeri e percentuali di profitto, che diventano man mano sempre più incomprensibili, trasformandosi in emissioni gutturali e infine in latrati, accompagnate da una gestualità di grande espressività fisica che rimanda all’impossibilità di esternare qualsivoglia sentimento.
La scena è la sede di un’asta, in cui tutto viene prezzato e battuto, seguendo l’andamento del mercato.

Per cinquanta minuti assistiamo impotenti al disperato appello d’amore del protagonista verso una donna manichino (Aglaia Pappa) che a tratti lo ammalia, anche con antiche e sensuali canzoni spagnole, e che alla fine dovrà necessariamente sparire insieme al protagonista: “Due persone disorientate e ingannate dal Sistema, da un capitalismo che li punisce con il suo stesso fallimento”, li descrive lo stesso Terzopoulos in una recente intervista di Marzio Badalì.

“Amor” è uno spettacolo non per niente pensato e creato in un Paese attanagliato dalla crisi, dove ogni sentimento pare aver perso qualsiasi valore rispetto all’incedere di una crisi senza precedenti. Ma che allo stesso tempo si lega strettamente al teatro, cui la crisi greca ha tolto in maniera massiccia i fondi (ecco allora perchè all’asta si cerca di vendere davvero tutto: dall’attrezzeria teatrale ai ruoli, alle emozioni, ai ricordi…).

Le nostre giornate a Vie si sono poi concluse assistendo anche ad una delle performance del “Progetto Prospero”: in scena alcuni giovani attori dell’École Supérieure d’Acteurs de Liège per un progetto nato quasi dieci anni fa per merito della Commissione Cultura dell’Unione Europea, che intende favorire la circolazione del sapere teatrale legato alle nuove generazioni di attori.

Un percorso ammirevole e necessario, questo, e non unico nel suo genere, se anche altri festival attraversati durante l’estate, in special modo Kilowatt e Mittelfest, hanno riservato un posto speciale all’esibizione di giovani gruppi provenienti da diverse scuole di teatro europee. Qui a Vie, al Teatro Testoni di Bologna, spazio dedicato per l’appunto alle nuove generazioni, i quattro attori dell’École Supérieure d’Acteurs de Liège si sono messi alla prova in “Ab ovo à partir de l’oeuf”, e tra amore e morte ci hanno mostrato, in modo esemplare, tutta la loro giovane forza creativa dello stare in scena. Unica speranza in questo panorama di crisi.

AMOR
con Aglaia Pappa, Antonis Myriagkos
regia, installazione scenica, testo Theodoros Terzopoulos
musiche Panagiotis Velianitis
costumi LOUKIA
luci Theodoros Terzopoulos, Konstantinos Bethanis
esecuzione delle installazioni sceniche Charalampos Terzopoulos
direzione tecnica Konstantinos Bethanis
responsabile di produzione Maria Vogiatzi
foto Johanna Weber
produzione Attis Theatre

durata: 55′

Visto a Modena, Teatro delle Passioni, il 20 ottobre 2016
Prima nazionale

stars-3.5

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