Uscito a giugno per Ubulibri, “L’analisi della pièce e del ruolo mediante l’azione” mira a comprendere ed applicare l’insegnamento di Stanislavskij.
Pubblicato in Unione Sovietica nel ’59 (all’epoca del “disgelo”) da Marija Knebel’, figura centrale del teatro russo del dopoguerra, allieva di Cechov, dello stesso Stanislavskij e Nemirovic-Dancenko, attrice del Teatro d’Arte di Mosca e fra le prime registe donna in Russia, il libro è una sorta di postilla a “Il lavoro dell’attore sul personaggio” di Stanislavskij (uscito in Russia solo due anni prima), e del suo ipotetico e mai scritto “Il lavoro del regista sulla pièce”.
Sulla base dell’esperienza della Knebel’ accanto al maestro e del suo lavoro personale come regista e pedagoga (è anche suo il merito della mancata canonizzazione dogmatica dell’insegnamento di Stanislavskij sotto Stalin), l’autrice riorganizza gli elementi a sua disposizione per mettere il lettore a conoscenza di una metodologia mobile, elastica, sviluppando l’azione dell’attore e la sua creatività nell’improvvisazione.
Come poter costruire dei ruoli improvvisando? Come devono prepararsi attori e registi a questo lavoro? Di quali strumenti dotarsi perchè le improvvisazioni siano utili? Cosa faceva Stanislavskij nell’ultimo periodo? Come lavorava al ruolo e alla pièce?
“[…] invece del testo, imparate a memoria qualcos’altro: ciò che bisogna ricordare, infatti, sono le immagini visive del ruolo, quel materiale intessuto di sensazioni interiori che è necessario utilizzare quando si comunica”.
(K. S. Stanislaskij, Il lavoro dell’attore su se stesso – parte II)
Knebel’ Maria
2009
173 pp., brossura
a cura di Bergamo Alessio
Editore Ubulibri
€ 21
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