Andres Neumann: viaggio nello spettacolo contemporaneo

Archivio Andres Neumann|Andres Neumann e Pina Bausch all'Opera di Roma nel 1987|La presentazione del volume alla Pergola
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Andres Neumann e Pina Bausch all'Opera di Roma nel 1987
Andres Neumann e Pina Bausch all’Opera di Roma nel 1987

…vorrei aggiungere che siamo in contatto con il futuro. Il teatro ci parla dell’essenza dell’uomo. Mettendoci in contatto con le nostre radici, con le storie essenziali e gli archetipi del pianeta, ci mette in contatto col nostro destino.
(Andres Neumann)

L’archivio Andres Neumann. Memorie dello spettacolo contemporaneo” (Titivillus, 2013) presentato al Teatro della Pergola di Firenze in apertura della seconda edizione di “Libri a Teatro” – rassegna a cura di Siro Ferrone e Renzo Guardenti – è un libro di viaggio. Un viaggio narrato su tre livelli: il viaggio reale degli ultimi quarant’anni di uno scopritore di risorse teatrali, il viaggio letterario della ri-organizzazione narrativa del materiale operata da Maria Fedi, e il nostro viaggio immaginario in cieli bagnati da costellazioni dell’effimero per eccellenza, l’effimero che sta dietro alzate di sipario a cui chi scrive non ha potuto né potrà mai assistere.

“Lo sguardo che racconta”, per citare liberamente il titolo di un altro importante volume sul valore della testimonianza in ambito teatrale e sulla sua natura spesso ibrida, è fatto anche di questo: di perdite irrimediabili sulla scacchiera della storia, oltre che di un “teatro che vive il presente spesso guardando al passato”, come ha ricordato Ferrone paragonando l’attività di Neumann a quella di mediazione tra la cultura ebraica e lo spirito rinascimentale operata a Mantova da Leone de’ Sommi.

In questo caso, l’incrocio di questi tre percorsi all’interno di una memoria teatrale condivisa non sarebbe stato possibile senza la conservazione, la catalogazione e la digitalizzazione del patrimonio documentario di uno dei tre archivi di Andres Neumann (curatore e produttore indipendente, fra gli altri, di Pina Bausch, Peter Brook, Ingmar Bergman, Luca Ronconi, Robert Wilson…): quello relativo agli anni tra il 1972 (anno del suo arrivo in Europa) e il 2000 (anno di chiusura della Andres Neumann International srl), cioè di quella sezione di documenti conservata al Centro Culturale il Funaro di Pistoia, fondo di cui Giada Petrone è responsabile e prima ordinatrice.

La presentazione del volume alla Pergola
La presentazione del volume alla Pergola: da dx Andres Neumann e Cristiana Morganti

La continua interazione tra il viaggiatore Neumann e i luoghi che ha attraversato, circondato sempre da quell’alone di riservatezza, che per la danzatrice Cristiana Morganti – come ha sottolineato durante l’incontro alla Pergola – ha significato per molti anni avvertire la presenza ai margini della scena “di un uomo misterioso dallo strano nome”, e l’impossibilità di restituire un paesaggio fissandolo in un solo dato che ne immortali tutte le caratteristiche induce il lettore ad affidarsi al potenziale narrativo e a risalire alla tradizione di testi e simboli e suggestioni a cui rimanda, focalizzando stavolta sulla figura dell’agente e del produttore teatrale la rilettura di “alcuni dei più significativi episodi della scena mondiale del secondo Novecento”.

Seguendo questa modalità, indicata da Maria Fedi nella sua introduzione, il viaggiatore contemporaneo può accostarsi e tentare un dialogo coi viaggiatori del passato, ricostruire su una serie di microracconti (l’esperienza del Festival de Nancy e quella del Rondò di Bacco, le riflessioni sugli spazi teatrali fiorentini, i rapporti con il TRT e con le istituzioni, il debutto italiano del Cricot, il “Mahabharata” di Brook in Italia, le tappe della realizzazione del “Pezzo su Palermo” di Pina Bausch e, all’opposto, la tournée internazionale di “Viva Vittorio!” e la delicata e controversa vicenda americana del “Waiting for Dario Fo”) la voce e il punto di vista di Neumann, e laddove essa si scambia con altri e il tempo stesso diventa luogo di avventura.

Così le storie che legano le fonti, il corpus fotografico, la letteratura critica costituiscono una trama, l’avvio del progetto Memorie digitali dello spettacolo contemporaneo in Toscana 1970-2000, ma soprattutto un invito ad andare verso quel potenziale che esiste che è il potere del passato sul futuro.

Archivio Andres NeumannL’archivio Andres Neumann. Memorie dello spettacolo contemporaneo
di Fedi Maria
2013
248 p., ill.
Titivillus (collana Altre visioni)

 

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