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Arturo Cirillo e Carmelo Rifici: due idee di regia a confronto. Intervista

Carmelo Rifici e Arturo Cirillo

Carmelo Rifici e Arturo Cirillo

Sono due registi quasi coetanei, di diversa estrazione e provenienza, che da parecchi anni caratterizzano in modo significativo, con la loro arte, il teatro italiano, ricevendo premi e menzioni.
La nostra nuova videointervista doppia è dedicata ad Arturo Cirillo e Carmelo Rifici.

Dopo il diploma da attore all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico nel ’92 e un grande apprendistato con Carlo Cecchi, Cirillo si è fatto notare per le interpretazioni e le regie soprattutto di testi di autori napoletani: “Don Fausto” (2007) di Antonio Petito, “Fatto di cronaca a Scampia” di Raffaele Viviani (2009), “Mamma” (2003), “Le cinque rose di Jennifer” (2006) e “Ferdinando” di Annibale Ruccello (2012) e “Scende giù per Toledo” di Patroni Griffi. Importanti anche le sue regie di Molière (“Le intellettuali” del 2005 e ”L’avaro” del 2010).
Dal 2012 sta conducendo un percorso sul teatro americano partito con “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams (2014) e proseguito nel 2014 con “La gatta sul tetto che scotta”, per poi approdare a “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee (2015) e “Lunga giornata verso la notte” di O’Neill.

Carmelo Rifici vive invece la sua attività tra Italia e Svizzera.
Dal 2003 al 2006 è regista residente al Teatro Litta di Milano; inizia quindi una lunga collaborazione con Luca Ronconi come regista assistente al Piccolo Teatro di Milano, dove firma importanti regie: “Dettagli” di Lars Norén (2010), “Nathan il saggio” di Lessing (2011), “Giulio Cesare” di Shakespeare (2012), “Visita al padre”, testo inedito di Roland Schimmelpfennig (2014).
È anche tra i fondatori dell’associazione Proxima Res. Mentre dal maggio del 2014 è il nuovo direttore artistico di LuganoInScena, per cui ha allestito “Gabbiano” di Cechov, “Purgatorio” di Dorfman e “Ifigenia, liberata” co-firmato insieme ad Angela Demattè.
L’8 maggio 2015 è stato nominato Direttore della Scuola di Teatro del Piccolo Teatro, succedendo a Ronconi, cui oggi la scuola è intitolata. Per il Piccolo ha diretto nel 2017 “Uomini e no”, drammaturgia di Michele Santeramo, dal romanzo di Elio Vittorini.

A loro, come nostra consuetudine, abbiamo posto domande simili per conoscerne meglio le differenti personalità, i rispettivi gusti e modi di impostare le regie.

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