Biennale Danza. La dignità del gesto chiude la direzione di Virgilio Sieni

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Anne Teresa De Keersmaeker riceverà il 27 il Leone d'Oro|Baratta e Sieni in un momento della conferenza stampa
Anne Teresa De Keersmaeker riceverà il 27 il Leone d'Oro
Anne Teresa De Keersmaeker riceverà il 27 il Leone d’Oro

Venezia è ancora metafora del mondo per il terzo e ultimo anno di Virgilio Sieni alla direzione della Biennale Danza, in scena come Biennale College dal 25 al 28 giugno sotto il segno di formazione e creazione, pratica e trasmissione, frequentazione e condivisione.

Un “poliedro”, come l’ha definito lo stesso Sieni, a cui ha voluto affidare, forse a chiosa di questi tre anni, il titolo simbolico de “La dignità del gesto”.

Una triennalità che il presidente della Biennale, Paolo Baratta ha elogiato, sottolineando il contributo che la sensibilità di Sieni ha dato a danza e architettura in termini di “riconoscimento dello spazio pubblico attraverso il movimento del corpo, luogo della scoperta di noi stessi, come manifestazione di una conoscenza più alta del cittadino di prima categoria, il cittadino danzante”.

Venezia sarà, ancor più in questa edizione, parte integrante di una “geografia” aperta che Sieni ha disegnato riconsiderando camminamenti prestabiliti, lasciando al corpo la capacità di creare una dislocazione altra nel tempo di un “frammento” che conduce da un luogo ad un altro.

Campo San Trovaso, Campo Sant’Agnese con il Palazzo Trevisan degli Ulivi, il mitico Squero, l’appena restaurata porzione delle Sale D’Armi, complesso cinquecentesco dell’Arsenale, saranno alcuni dei “nuovi luoghi all’antica” posti in prova dal genius coregorafico di artisti come Laurent Chétouane, Yasmine Hugonnet, Claudia Castellucci, Cesc Gelabert, Xavier Le Roy, Emanuel Gat, Olivia Grandville, Salva Sanchis, Annamaria Ajmone, Collettivo Cinetico,  Radhouane El Meddeb, Alessandro Sciarroni.

Sono ben quindici, infatti, i lavori inediti in programma durante questa Biennale College, che coinvolge più di cento danzatori tra professionisti e non, arrivati da ogni parte del mondo.

Baratta e Sieni in un momento della conferenza stampa
Baratta e Sieni in un momento della conferenza stampa

Ai giovanissimi è dedicata anche quest’anno la sezione “Vita Nova”: Sharon Fridman, Marina Giovannini e Michele Di Stefano (Leone d’Argento 2014) lavoreranno con 31 interpreti tra i 10 e i 15 anni. Mentre lo stesso Virgilio Sieni riallestirà, nelle Sale delle Colonne di Ca’ Giustinian a San Marco, i sette quadri veneti del progetto “Vangelo secondo Matteo”, nati durante il festival dello scorso anno.

Grande attesa, infine, per il ritorno a Venezia della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaker, che nel 2001 aveva fatto danzare i suoi ballerini sotto una pioggia di corde argentate, e che quest’anno riceverà il Leone d’Oro alla carriera (e che proprio in questi giorni ha aperto la selezione per le audizioni a nuovi danzatori per i suoi spettacoli di repertorio).
Il 27 giugno, al Teatro alle Tese, la coreografa porterà in scena il suo storico lavoro “Fase”, un brano coregrafico in quattro movimenti sulla musica di Steve Reich, di cui è anche interprete accanto a Tale Dolven.

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