Torna ad aprire le porte uno dei teatri che a Roma, negli anni, ha fatto la differenza. Frequentatissimo durante il Romaeuropa Festival, che quest’anno ha compiuto 25 anni, il Palladium lancia il resto della stagione con una campagna promozionale dedicata, dal titolo “Big Bang Theater”.
L’idea di fondo è quella di immaginare l’universo delle arti performative “in continua espansione dinamica come in un vero e proprio big bang”. Questa esplosione primordiale – come ormai di consueto nelle scelte della Fondazione Romaeuropa che da otto anni è guida artistica del teatro di Garbatella – ha l’ambizione di far detonare schegge di creatività appartenenti alle realtà più diverse. Ancora una volta il direttore Fabrizio Grifasi riassume in un cartellone l’idea che il teatro è contaminazione e territorio.
Si è cominciato lo scorso fine settimana con “Pierino e il lupo” di Sergej Prokof’ev, per le note della Roma Tre Orchestra, la direzione di Federico Amendola e la voce narrante del fratello, l’attore Claudio. Dedicato alla fiaba è anche “Animalie” (dall’omonimo di Toti Scialoia, dal “Manuale di zoologia fantastica” di Jorge Luis Borges e da “I fantastici animali di Stranalandia” di Stefano Benni), lavoro presentato dall’attore David Riondino, il danzatore/coreografo Giorgio Rossi con il clarinetto di Gabriele Mirabassi (dal 27 al 30 gennaio). Sempre legato al mondo della fiaba è il “Cappuccetto Rosso” di Joel Pommerat (4-6 febbraio), racconto che prende vita attraverso i contorni contemporanei di tre generazioni: bimba, mamma e nonna.
Torna poi la Socìetas Raffaello Sanzio: “L’ultima volta che vidi mio padre” è il titolo con cui la cofondatrice Chiara Guidi, in uno dei suoi viaggi per visione e parola che ci riportano al “Flatlandia” di due anni fa, porta in scena il fiabesco. A seguire Emma Dante con “Trilogia degli occhiali” (“Aquasanta”, “Il castello della zia” e “Ballarini”), “metafora della difficoltà di vedere il mondo e immaginare un futuro”.
Un intero focus è dedicato al teatro di ricerca con la nuova produzione del Teatro Valdoca, “Caino”, con Danio Manfredini, Raffaella Giordano e Mariangela Gualtieri, che firma anche i testi, e il debutto di Babilonia Teatri, con la versione definitiva di “The end”.
Il teatro indipendente compare con il progetto ZTL – Zone Teatrali libere, che porta in scena Lucia Calamaro e MK, mentre è consueto ormai l’appuntamento con Teatri di Vetro, festival diretto da Triangolo Scaleno Teatro che chiude la quinta edizione.
Un braccio teso verso il cinema, l’animazione e la videoarte raggiungerà i cinque giorni del Roma3 Film Teatro Festival e Cortoons, il festival internazionale dei corti d’animazione. La danza si fa invece spazio con “Tristi Tropici” di Virgilio Sieni, ispirato all’omonimo diario di viaggio dell’antropologo Claude Lévi-Strauss; e le due coreografie raccolte in Southern Bond Comfort (con Shanell Winlock, Gregory Maqoma e Sidi Larbi Cherkaoui e musiche dal vivo) per un focus sulle culture extraeuropee.
Altri cortocircuiti tra musica e performance scattano con il progetto Al-Kemilab; Tiziano Scarpa e i Marlene Kuntz (diretti da Fabrizio Arcuri) si spostano sul reading con le due serate di “Lo show dei tuoi sogni”. Se della poesia si occupa “Milagro acustico”, spettacolo di musiche e danze evocative dedicato ai poeti Ignazio Butitta e Nazim Hikmet, ancora una volta la parte musicale è affidata alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio, che dedica quest’anno un concerto all’unicofono, “strumento mitologico che produce suoni solo attraverso l’azione simultanea di molti”.
Nuova, infine, è la collaborazione con il locale romano Micca Club, ideatore di un progetto esclusivo dal titolo “Villains – The dark side of London West End”, un racconto gotico che unisce musica elettronica a immaginario dark.