“Di norma si decide di lasciare un incarico di direzione artistica per un conflitto con l’organizzazione, una proposta più prestigiosa, un senso di fallimento o di impossibilità, o una ragione personale importante”.
La (quasi ex) direttrice del festival di Santarcangelo Silvia Bottiroli, curatrice delle ultime edizioni di una rassegna che negli anni, tra alti e bassi, è arrivata al 45° compleanno – tra i più longevi festival italiani dedicati alle arti della scena contemporanea -, cerca subito di allontanare ipotesi e congetture sul suo abbandono ‘in anticipo’ della direzione artistica, ipotesi che potrebbero sorgere con facilità viste le polemiche e i giudizi più severi sull’ultima edizione del festival.
“Nessuno di questi casi è alla base della mia decisione di terminare il mandato con un anno di anticipo. Le ragioni di questa scelta risiedono invece nel desiderio di percorrere più a fondo alcune direzioni di ricerca intraprese in questi anni e di confrontarmi con altri contesti”.
Bottiroli (che aveva cominciato il percorso di direzione artistica nel 2012 insieme a Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci) cercherebbe insomma nuovi stimoli di ricerca, e assicura: “E’ tempo per me di andare incontro ad altri luoghi, altre domande, altre dimensioni di lavoro; ed è tempo per Santarcangelo di rinnovare il privilegio – così raro tra le istituzioni teatrali italiane – di accogliere una nuova direzione artistica che voglia misurarsi con un festival dal profilo chiaro e dalla grande reputazione internazionale”.
Anche Alice Parma, sindaco della città e presidente dell’associazione Santarcangelo dei Teatri, vuole allontanare ogni dubbio: “Siamo nuovamente di fronte a una fase di forte cambiamento: accettare le dimissioni di Silvia Bottiroli dalla direzione artistica del Festival non è stato facile per il consiglio di amministrazione, perché significa l’addio di una curatrice nata dentro all’esperienza Festival, e che a sua volta ha aiutato questa manifestazione a crescere fino alla conquista di uno dei più importanti premi europei del settore. Una persona che ha dimostrato grande amore per il Festival, oltre che grande acume, decidendo di lasciare questa istituzione in un momento di forza. In un momento in cui, per tanti motivi, Santarcangelo rappresenta uno spazio di libertà artistica e di possibilità. È un addio senza strappi, che lascia i tempi giusti alla prossima direzione artistica per impostare il proprio lavoro sulla scia dell’internazionalizzazione consolidata in questi ultimi anni”.
Ad di là dei motivi, reali o presunti, l’associazione Santarcangelo dei Teatri (costituitasi nel ’94) si è subito messa al lavoro, e facendo seguito a quanto deliberato dal consiglio di amministrazione il 4 marzo scorso, ha lanciato una chiamata pubblica per individuare la futura direzione artistica del Festival Internazionale del Teatro in Piazza, a partire dal prossimo anno.
La call è stata pubblicata ieri, 22 marzo, e resterà aperta fino a lunedì 16 maggio 2016. Il periodo di riferimento sono gli anni 2017, 2018, 2019, e il progetto dovrà includere anche una serie di attività e progettualità sul territorio distribuite durante il resto della stagione, e non solo il momento clou del festival. Il compenso lordo è stato stabilito in un massimo di € 40.000 per ciascun anno.
I candidati dovranno inviare un curriculum dettagliato ed esprimere delle linee progettuali in un documento non più lungo di cinque cartelle. L’analisi delle candidature e il conferimento dell’incarico saranno di esclusiva competenza del consiglio di amministrazione del festival, che si potrà avvalere delle indicazioni di esperti del settore in veste di consulenti.
Ma per vedere chi firmerà il nuovo corso di Santarcangelo occorrerà aspettare il termine dell’edizione 2016 del festival, programmato dall’8 al 17 luglio prossimi.