Brides for peace. Pippa e Silvia, spose per la pace anche in teatro

Pippa Bacca e Silvia Moro|Brides for Peace_JudithZwikker
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Brides for Peace_JudithZwikker
Brides for Peace (photo: Judith Zwikker)

L’otto marzo del 2008 le giovani artiste Pippa Bacca e Silvia Moro partirono da Milano vestite da sposa per portare un messaggio di pace nei paesi del Mediterraneo sconvolti dalla guerra. Un viaggio in autostop. Un viaggio come matrimonio con la terra e con le persone incontrate lungo la strada. I loro abiti bianchi pronti ad essere ricamati dai colori delle storie ascoltate e delle esperienze vissute.
Ma il colore rosso interruppe il loro cammino: il sangue di Pippa, brutalmente uccisa e sepolta ai bordi di un bosco.

“Brides for Peace. Spose per la Pace” è lo spettacolo di apertura di Interplay 2011 ed è proprio dedicato al progetto di Pippa e Silvia. Il giovane coreografo olandese Jens Van Daele amalgama danza e teatro per renderci a nostra volta viaggiatori lungo una strada che sa di zucchero e fiele.

Sullo schermo passano le immagini della partenza in vespa da Milano di due giovani donne sorridenti e coraggiose; sul piccolo monitor a lato palco per tutta la performance scorrerà la strada  percorsa, e quella ancora da percorrere.

Tre le danzatrici in scena. Con loro salpiamo per questo viaggio.
Ed è gioia nel partire: i corpi nella danza si imitano e concordano un’armonia, rincorrono movimenti, giocano con i lunghi capelli che seguono il ritmo di una musica crescente. Tre abiti bianchi che sanno di coraggio e passione.

Pippa Bacca e Silvia Moro
Pippa Bacca e Silvia Moro, spose per la pace, da Ljubljana a Sarajevo (photo: FotoUP)

Sapendo come è andata a finire, con il fiato sospeso ascoltiamo la voce ansimante: un vestito macchiato di sangue trovato sul ciglio d’un bosco, indossato per ripercorrere a ritroso i passi di chi lo ha indossato prima di noi… un viaggio senza ritorno dove il corpo si è spezzato.
Smessi gli abiti da sposa, la danza diventa vita e morte. Si controlla il battito del cuore per sentirsi vivi o forse per sapersi morti. Il tentativo è di rianimarsi  ancora. Quei colpi al petto che sanno di massaggio cardiaco paiono l’unica salvezza per la pace che non deve morire.

Le parole al microfono istillano il dubbio che forse questo viaggio era davvero assurdo e rischioso, che non era necessario partire per cercare la pace. Il dolore arriva nell’ansimare della corsa, lamento come di animale.
Ma Pippa lo sapeva di non essere una persona facile.

Nel taglio di luce sulla scena troviamo quella linea di mezzeria che segna il viaggio delle spose, nel corpo senza vita che lo attraversa, il corpo di una pace violentata.
Ma non può finire così. E allora c’è la forza di fidarsi ancora, e viaggiare ancora, e cadere e rialzarsi…

La strada riprende a scorrere veloce per un viaggio che deve ricominciare, per quelle tre mani alzate nel segno dell’autostop. Pippa non si sarebbe fermata, avrebbe continuato.

Efficaci le coreografie di Van Daele che, insieme alle musiche di Greg Smith e a video e testi di Pieter De Buysser, fanno di “Brides for Peace” uno spettacolo forte ed emozionante, forse a tratti un po’ troppo sbilanciato sull’epilogo tragico di Brides on Tour, che però non deve oscurare la gioia intravista negli occhi di Pippa e Silvia alla loro partenza.

Brides for Peace
coreografia: Jens Van Daele
con: Patricia van Deutekom‚ Angela Herenda‚ Tanja Marín Friöjónsdóttir‚ Carl Vermeersch
luci: Tom Verheijen
musiche: Greg Smith‚ Richard van Kruysdijk
costumi: Mirte Engelhard
testi: Pieter De Buysser
supervisione drammaturgica: Veerle van Overloop
durata: 60’
applausi del pubblico: 2′ 20”

Visto a Torino, Teatro Astra, il 18 maggio 2011
Festival Interplay – prima nazionale

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