Sono davvero ‘Quasi Dimenticati ma Forse Immortali’ i tre personaggi vestiti da imprenditori che danzano su una scena fatta di una colata di bianco, che rimanda ad un’eruzione vulcanica materna.
I tre interpreti svelano subito la loro identità, criticando la situazione della danza e dei loro colleghi: “A me mi sembra una merda questa cosa del ballerino, sempre sta palla del movimento”.
Danzano educati, sotto gli occhi di tre grandi madri che rappresentano le tre età della donna, generatrici dell’eruzione e corpi vittime allo stesso tempo: una vecchia, una donna mutilata e una bambina che pesano, soppesano e giudicano, con la forza della natura, proiettate lassù, sulla cima di un vulcano bianco, una colata di latte. Sotto lo sguardo di queste donne, alla luce di una catastrofe imminente, i tre ballerini subiscono una mutazione nella forma fino a trasformarsi in bestie, cani randagi che si aggirano nella desolazione dei corpi diventati polvere, cavi. L’esplosione del vulcano viene raccontata dai corpi delle donne che danzano inconsistenti, proiettate sul bianco.
P.O.M.P.E.I di Caterina Sagna, che ha aperto la rassegna Milanoltre, è una riflessione sulla danza e sulle sue forme. Una danza analizzata nella forma dei corpi e delle loro possibilità, dall’essenza, all’essere senza, dal gesto impostato allo spasmo, quasi scientificamente.
Lo spettacolo è la seconda di due fasi di studio, due “scavi” per riflettere sul senso effimero del gesto e su quello immutabile della forma fossile, testimone del tempo come i corpi ormai cavi dei pompeiani, fossilizzati nel loro ultimo gesto.
Magistralmente danzato, grazie all’uso inusuale di un’ironia che concede un giusto distacco dall’emotività, per favorire una grande esplorazione nella purezza e nell’attenzione del gesto. Ironia che caratterizza la produzione della compagnia italo-francese insieme con la bravura dei suoi interpreti (reali e virtuali) e ci suggerisce una riflessione profonda: è la danza difetto del corpo o il corpo difetto della danza?
P.O.M.P.E.I. 2° scavo – Presque Oubliées Mais Peut-Être Immortelles
coreografia: Caterina Sagna
con: Alessandro Bernardeschi, Antonio Montanile, Mauro Paccagnella
drammaturgia: Roberto Fratini Serafide
musiche a cura di: Luca Berni
scene e costumi: Tobia Ercolino
luci: Philippe Gladieux
suono: Carlo Bottos
regia e montaggio video: Daniele Riccioni,
interpreti video: Viviane De Muynch, Maria Fossati, Elena Paccagnella
produzione: Compagnia Caterina & Carlotta Sagna – Association Next
in coproduzione con: Napoli Teatro Festival Italia, Théâtre de Garonne (Toulouse), Théâtre de la Ville, Festival d’Automne, Théâtre de la Bastille (Paris), Théâtre de l’Agora (Evry), Pôle Sud (Strasbourg)
durata: 70´
applausi del pubblico: 5’
Visto a Milano, Teatro Elfo, il 6 ottobre 2009
Festival Milanoltre