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Cina e India protagoniste della danza contemporanea in “Oriente Occidente”

Padmini Chettur
Padmini Chettur
Oriente OccidentePadmini Chettur (photo: orienteoccidente.it)

arriva alla Cindia: saranno infatti proprio Cina e India, in questa edizione che festeggia i 28 anni di attività, ad essere indagate attraverso lo sguardo della danza contemporanea.
Nuovi protagonisti della scena internazionale, i due stati-continente portano in Trentino, tra Rovereto, Trento e Valle di Sella, la loro cultura in bilico fra tradizioni e modernità.
Da oggi al 14 settembre ad arricchire il programma anche alcune produzioni della scena del Vecchio e Nuovo Continente, così da far dialogare il Levante con il Ponente.

 

L’apertura del festival è affidata, stasera all’auditorium Melotti di Rovereto, alla coproduzione di Oriente Occidente e della Provincia di Trento firmata da Monica Casadei, artista interessata al confronto tra culture che, dopo le esperienze con Brasile (2005), Cuba (2006) e Messico (2007), ora propone Codice India. Ineffabile stato di grazia, creazione nutrita di danza indiana, dal Bharata Natyam all’arte marziale Kalarippayattu.
Domani, invece, approda da Taiwan la coreografa Lee-Chen Lin che, insieme alla sua compagnia Legend Lin Dance Theatre, dà forma e vita a spettacoli che mantengono viva la memoria dei rituali religiosi e delle antiche cerimonie del suo paese, come in Miroirs de Vie, ispirato a una cerimonia daoista sul culto dei morti.
La Cina si lega alla presenza del Beijing Dance/LDTX, compagnia fondata nel 2005 come gruppo indipendente dal governo da Willy Tsao e da Li Hanzhong, che a Rovereto portano in scena The Cold Dagger. Willy Tsao, questa volta insieme a Liu Qi, firma anche uno dei due spettacoli in prima nazionale con la Guangdong Modern Dance Company, altra compagnia di cui è direttore, Heaven and Earth.

Occhi puntati sull’India, il 7 settembre, con lo spettacolo di Padmini Chettur Pushed, in cui si percorrono le sette emozioni teorizzate nella filosofia coreana: rancore, dolore, piacere, gioia, tristezza, amore e invidia.
E, ancora, tra gli altri ospiti, Isabelle Anna con la compagnie Kaléïdans’scop, l’Angika Dance Company, il coreografo di origine algerina Abou Lagraa, la compagnia francese Retouramont che, in Valle di Sella, presenta il nuovo lavoro Présences désaccordées Wim Vandekeybus, artista del nord Europa che porta a Rovereto Spiegel.

Il festival vivrà però anche all’esterno dai teatri, diventando occasione di approfondimento ed incontro. A partire dagli appuntamenti de “L’Altro in Dialogo” organizzati in tandem con la rivista Reset – Dialogues on Civilizations, con ospiti come Renata Pisu, Lilli Gruber, Guido Martinotti e il concorso coreografico Città di Rovereto “Danz’è”, una finestra aperta sulle più interessanti e giovani espressioni della danza italiana.
Tornano poi i pomeriggi all’insegna della danza trentina con Happy Dance, e stage e laboratori creativi insieme a coreografi e danzatori.

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