La Cinderella di Matthew Bourne, fiaba sotto le bombe

Cinderella
Cinderella
Cinderella (ravennafestival.org)

Dopo le originalissime versioni di “Swan Lake” nel 2007 e “Dorian Gray” nel 2009, debutta in Italia “Cinderella”, nuovo spettacolo dell’artista inglese Matthew Bourne, ospite anche quest’anno in prima nazionale al Ravenna Festival, che dedica al tema della fiaba la sua 22^ edizione.
L’opera pantagruelica di Bourne trasferisce la famosa fiaba di Sergej Prokof’ev nella Londra devastata dai bombardamenti nazisti.

Il coreografo e regista inglese non bada a spese per gli allestimenti della sua Cinderella, con scenografie mute che si evolvono di scena in scena cambiando forme e colori. Crollano i palazzi sotto i bombardamenti e si scende nella metropolitana dove, in lontananza, si scorge la silhouette di una Londra rasa al suolo.
Bourne ha scelto non a caso questa particolarissima ambientazione per una delle fiabe più note al mondo. Infatti la seconda guerra mondiale è il periodo in cui Prokof’ev compose la sua opera e, secondo il regista, dalle note dell’opera trapela quel clima di violenza e paura.

Alla cupezza delle note e della scenografia, Bourne oppone una danza allegra e giocosa. Una coreografia abbastanza classica, ma allo stesso tempo molto attenta ai dettagli e alla mimica corporea. La fiaba diviene una sorta di film muto, in cui al bianco e nero (ripreso da filmati d’epoca che mostrano i cinegiornali britannici del 1941) si oppone un arcobaleno di colori kitsch: dalle pailettes bianche dell’abito di Cenerentola, alla scarpetta gigante e fluorescente del contro-sipario.

Nella fiaba bourniana troviamo la protagonista maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre in una ricca casa borghese di Londra; il principe diventa un affascinante e forse nobile reduce di guerra, e la festa dal castello reale è trasferita al prestigioso Cafè de Paris di Soho.
Molto interessanti anche l’intreccio storico e stilistico che il regista fa dei costumi – riletture fantastiche dei vestiti dell’epoca – e delle coreografie, che riprendono i balli tipici degli anni ’40 sulle musiche del compositore russo, che proprio in quegli anni videro la luce.
Ogni danzatore interpreta semplici ma efficacissime sequenze, con una fortissima immedesimazione nel personaggio. In scena vediamo danzare non il ballerino, ma il goffo militare, la vanitosa madrina o un manichino che si trasforma nel “principe azzurro” in un sogno di Cenerentola. La fata diventa un fascinoso dandy biancovestito dai capelli alla Ken (il fidanzato di Barbie) passati nella candeggina.

Bourne crea insomma un immaginario saturo di dettagli e colori, in cui è facile perdere lo sguardo. Il pubblico del festival apprezza come sempre l’opera di questo artista a tutto tondo, che ha saputo ben mescolare la sua visione europea – molto adatta a festival di una papabile Capitale Europea della Cultura – ai chiari riflessi dei musical del West End londinese.

CINDERELLA
musica: Sergej Prokof’ev
ideazione, regia e coreografia: Matthew Bourne
scene e costumi: Lez Brotherson
luci: Neil Austin
suono: Paul Groothuis
durata: 2h 38’
applausi del pubblico: 8’

Visto a Ravenna, Teatro Alighieri, il 9 giugno 2011

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