In questa intervista, effettuata dopo uno di questi reading da Georg Buchner, Morganti ci parla proprio del “Woyzeck”, un capolavoro in cui “ogni scena ha la forza di un atto unico”, e ci racconta poi di un passatempo divenuto poco per volta un vero e proprio elemento ad integrazione della sua prova d’interprete: un filmato d’animazione in stop motion realizzato grazie ad immagini trovate su internet ed un banalissimo software di montaggio.
Claudio Morganti nasce artisticamente dalla scuola registica di Carlo Cecchi per poi approdare ad un lungo sodalizio con Alfonso Santagata e successivamente ad un lavoro in autonomia sull’opera, fra gli altri, di Shakespeare, Beckett, Pinter fino ad esperienze recenti, anche di carattere autoriale, assistite dalla collaborazione di Rita Frongia.
“Qualcuno, non ricordo chi, ha detto che la differenza fra la tragedia e il dramma consiste in quel che segue: è tragedia quando gli uomini non possono in alcun modo cambiare il corso degli eventi. Il dramma, invece, avrebbe anche potuto essere evitato.”
Buona visione.