Col corpo capisco: Adriana Borriello tra reazioni e relazioni in movimento

In un mondo frastornato da parole e immagini, in un tempo in cui i confini tornano ad essere una questione, gli scenari della danza e del teatro contemporaneo possono offrire uno strumento di lettura forse più accessibile, con un linguaggio che va al di là dei confini, degli usi, delle lingue parlate, delle culture. In questo senso, il teatro di ricerca europeo parla già una stessa lingua, e attraverso il corpo e il movimento può farsi interprete e tradursi in un linguaggio universale per gli spettatori. Una forma espressiva che non sconfina solo geograficamente, ma che va anche al di là dei confini di genere, andando a coinvolgere allo stesso tempo danza, live music e teatro. E’ su queste basi che si è incentrata la rassegna di SPAM! “Sguardi oltre i confini – La danza italiana che guarda l’Europa”, che si è tenuta tra novembre e dicembre a Porcari (Lucca), con la partecipazione di interpreti internazionali, musicisti jazz e autori italiani.

E’ una scena in preparazione quella che ci accoglie nella performance “Col Corpo Capisco #2” di Adriana Borriello.
Fili elettrici, bauli, tubi e altro materiale tecnico è sparso nello spazio scenico, mentre le quattro interpreti (la stessa Borriello insieme a Donatella Morrone, Ilenia Romano e Cinzia Sità), già in scena, lo ripongono e mettono in ordine, con movimenti naturali che improvvisamente si bloccano e poi ripartono.

E’ la prima scelta della compagnia di Adriana Borriello, quella di introdurci nello spettacolo partendo dal ‘dietro le quinte’, rendendo istantaneamente la scena una fetta di vita reale e ordinaria. Non si attende un inizio ma si entra direttamente in un mondo, quello della compagnia nel suo quotidiano.

Non c’è stacco tra l’azione iniziale e quella danzata, un movimento che parte con scordature, scosse elettriche del corpo enfatizzate da suoni che rimandano ad alti voltaggi, un disturbo apparente che evidenzia reazioni e coordinamenti spontanei del corpo e che gradualmente diventano una forma di equilibrio, fino a formare un vero e proprio lessico.

Una performance strutturata in moduli che segue la prima partitura, “Col Corpo Capisco #1”, con la variante di una nuova interprete, in contrasto visivo con le altre (questa vestita di bianco contro le altre tre in nero), andando a generare una nuova scrittura di corpi che sembrano plasmati dalla forza dell’attrito, un fulcro collante che determina le leggi del movimento.

Accompagnate da un sonoro che include musica elettronica, cinguettii, sirene di allarmi e cicalii, le tre interpreti in nero seguono il proprio ritmo, mentre la quarta osserva, si avvicina, e a poco a poco entra in quella comunicazione del corpo attraverso uno scambio dove creazione e accoglimento si interfacciano moltiplicandosi in infinite possibilità.

Il tempo è sicuramente un elemento portante della performance. Nel modulo in cui le interpreti eseguono gli stessi movimenti circolari con ritmi diversi, che ricordano i movimenti ellittici dei pianeti, si sottolinea la differente percezione del tempo e la sua relatività.

Adriana Borriello definisce “Col Corpo Capisco” “un manifesto, un modo di stare al mondo”. La comunicazione dei corpi concede senza dubbio una comprensione del sentire, che arriva allo spettatore in tutta la sua intensità e leggerezza. Tutto scorre e tutto è in divenire.

Alla performance della Borriello segue la dance performance e live music con Silvia Bennet e Alessandro Rizzardi. La danzatrice e coreografa, che dal 2008 si è installata ad Amsterdam, instaura una comunicazione con le improvvisazioni jazz di Alessandro Rizzardi. I due linguaggi entrano in perfetta armonia, e ci si chiede se sia il jazzista a seguire i movimenti della danzatrice o viceversa. Un esperimento coinvolgente che rimanda al free jazz a-tematico e che, pur appartenendo in pieno alle caratteristiche primarie del jazz – ritmo e improvvisazione -, traduce le pulsazioni sonore in visive attraverso due interpretazioni che sembrano indipendenti e collegate al tempo stesso. Stasi e movimento si integrano e contrappongono a ritmo e pause. Non si tratta di improvvisazione su un brano musicale, ma di due linguaggi a confronto, come due stranieri che incontrandosi, e parlando due lingue diverse, cercano una forma alternativa di comunicazione non verbale.

Col Corpo Capisco #2
Compagnia Adriana Borriello
Coreografia Adriana Borriello
Con Adriana Borriello, Donatella Morrone, Ilenia Romano, Cinzia Sità
Luci Marciano Rizzo
Costumi Morfosis
Produzione Compagnia Adriana Boriello, Atacama (con il contributo del MiBACT)

Dance Performance & Live Music
Con Silvia Bennet e Alessandro Rizzardi

Visti a Porcari (Lucca), SPAM!, il 6 dicembre 2017

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