Viene un sospetto, assistendo al “Comedians” firmato da Renato Sarti e presentato all’Elfo Puccini di Milano. Affiora dalle prime battute, e via via si rafforza. Il sospetto che tante brave attrici comiche (Claudia Penoni, Margherita Antonelli, Rita Pelusio e Alessandra Faiella), che hanno già recitato insieme con successo, abbiano stavolta affrontato il testo – di cui firmano l’adattamento insieme a Sarti – con superficialità.
Il soggetto vede in scena quattro donne che aspirano a un provino di selezione per la televisione. Il primo tempo è di preparazione: confronti, sfoghi, desideri, paure. Il secondo tempo è il susseguirsi dei provini veri e propri, con tanto di codazzo polemico. L’impresaria (una fugace Rossana Mola) è antica nemica della “prof” che le ha istruite (Nicoletta Ramorino) e i suoi gusti sono all’opposto. Che succederà? Tradiranno, le attrici, insegnamenti e valori della maestra per adattarsi alle circostanze? O le resteranno fedeli, anche a costo di vedersi scartate? Vincerà chi vince, o chi perde?
Si partiva da una base. Il testo del drammaturgo inglese Trevor Griffiths, vecchio di quarant’anni, era stato portato al successo proprio all’Elfo nel 1985 da Gabriele Salvatores. I trent’anni di distanza da quella fortunata messinscena con un cast d’eccezione (Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Antonio Catania, Bebo Storti, Gianni Palladino e Gigio Alberti) sembravano abbastanza da scongiurare paragoni scomodi. La sgangherata combriccola di Salvatores era composta da giovanotti alle prime armi affamati di gloria. Era uno spettacolo grezzo, che raccoglieva trucioli di semilavorati e li ricomponeva in un tutto organico dotato di forza semovente.
Nella produzione del Teatro della Cooperativa, invece, a parte il paradosso di donne “di una certa” che giocano a fare le teenager, si cade nel banale e qualche volta nel triviale. Personaggi e situazioni scontate, battute prive di verve, scene scollate. Quel ch’è peggio, roba già vista: di altri spettacoli propri e altrui, persino del web. Una comicità a buon mercato. Per certi versi imbarazzante.
Ha ragione il regista Renato Sarti, quando afferma che questa comicità affronta temi impegnati come l’ecologia. Infatti che cosa, più del riciclo, tutela l’ambiente? E allora giù con la Pelusio che recupera dal monologo “Eva”, il pezzo forte di una ragazzina barese che «sta lesbica» e davanti a madonnine piangenti e a cozze scolanti fa outing durante un affollatissimo matrimonio pugliese. E giù con la Faiella sui problemi delle donne, dalla prova costume alla menopausa, che spigola da tutto il suo repertorio.
Domanda: si può sperare nell’ignoranza dello spettatore per far ridere? Si può confidare nel presupposto che, cambiando spettacolo, pubblico, teatro, rabberciando situazioni e stereotipi, autocitandosi a manetta, si porti comunque a casa la pagnotta?
Evviva l’originalità. Forse s’illudevano, attrici navigate della comicità e dell’improvvisazione, di cavarsela con qualche sortilegio. Tanto più che lo sguardo dell’altrettanto navigato regista avrebbe dovuto limare qua e là il tanto grezzume. E invece questa accozzaglia di rimaneggiamenti, rifacimento del rifacimento, sembra la parodia mal riuscita di talent televisivi come “X Factor”, “Amici”, “Forte forte, forte”, con Nicoletta Ramorino quasi a scimmiottare Mara Maionchi: «Il comico rischia, una comica ancora di più, partite dal vostro vissuto, partite dalle vostre esperienze personali, partite dalle cose che vi tormentano, dalla vostra vita».
Parole, parole, parole. Questo spettacolo, con il suo umorismo da bar, è un pessimo esempio della comicità femminile. L’avesse fatto un comico di destra, si sarebbero incazzate le femministe. Pazienza. La sala è gremita, il pubblico ride lo stesso.
Trent’anni fa “Comedians” lanciò gli sconosciuti protagonisti. Trent’anni dopo “Comedians” sia spunto perché attrici brave e affermate affrontino la scena con più attenzione e umiltà. Anche per rispetto a chi le segue da anni.
COMEDIANS
dalla commedia originale di Trevor Griffiths
libero adattamento di Renato Sarti
e Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni
regia: Renato Sarti
con: Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni, Nicoletta Ramorino e Rossana Mola
scene: Carlo Sala
musiche: Carlo Boccadoro
produzione: Teatro della Cooperativa
durata: 2h con intervallo
applausi del pubblico: 3’ 20”
Visto a Milano, Piccolo Elfo Puccini, il 16 febbraio 2015