Nasce nel cuore di Vanchiglia, quel quartiere di Torino che ancora riesce a mescolare il meticciato delle sue vecchie botteghe al brulichio del via vai universitario, l’idea di Concentrica, giovane rassegna di arti performative giunta alla sua terza edizione.
S’ incontrano, infatti, tra le sue vie, un piccolo caffè ed un piccolo teatro che, dai primi anni del Duemila, sui palchi delle intime sale arredate secondo lo stile dei cabaret primo-novecenteschi, curano rassegne teatrali, laboratori e serate di varietà ad ingresso gratuito con contributo a cappello.
Il Caffè e il Teatro della Caduta partono dalla cura minuziosa della loro esperienza decennale per approdare, tre anni fa, all’idea di una rassegna multidisciplinare e a direzione artistica plurima che quest’anno inizierà giovedì 12 novembre e si concluderà il 5 dicembre per un mese pieno di appuntamenti in diversi luoghi del territorio regionale.
In collaborazione con altre realtà della scena performativa piemontese, analoghe per prospettive e finalità artistiche e progettuali, ma in virtù della loro specifiche diversità, Concentrica si pone l’obiettivo di far circuitare il teatro indipendente, premiando nel suo cartellone quegli spettacoli nati dalla volontà di sperimentare linguaggi e drammaturgie “altre”, all’interno di una rete che possa offrire ai giovani artisti visibilità sul territorio, grazie ad una piccola tournée nata dal basso.
Protagonisti e co-direttori di questa edizione saranno la Fondazione Via Maestra/Teatro della Concordia di Venaria, il Teatro Sociale di Valenza, il Festival RiGENERAzioni di Casalnoceto e l’Officina Teatrale degli Anacoleti di Vercelli.
L’idea della direzione artistica a più mani coincide con l’esigenza di unire competenze, gusti e risorse di chi “fa (per) il teatro”, per dare una risposta al vuoto dialogico che spesso le compagnie, ma anche gli operatori di settore, percepiscono nell’incapacità nostrana di tessere virtuose relazioni creative.
Ma la contaminazione è anche disciplinare perchè Concentrica è danza, circo contemporaneo e teatro di prosa, forte della collaborazione di Fondazione Piemonte dal Vivo, GAI Giovani Artisti Italiani, Flic Scuola di Circo, COORPI – Coordinamento Danza Piemonte ed in rete con le esperienze di Inbox e NDN: da un piccolo teatro di quartiere si spalanca una finestra sulla freschezza di un nuovo approccio alla distribuzione teatrale che va ben oltre lo scenario cittadino.
In apertura della rassegna, la Compagnia Dimitri/Canessa per la produzione di Progetto Brocknhaus, Sosta Palmizi e Centro Artistico Il Grattacielo di Livorno, presenta “Bruno”, spettacolo inoltre vincitore del 22° FIT, Festival Internazionale di Teatro di Lugano.
Liberamente ispirato alla vita e all’opera di Bruno Schulz, maestro della letteratura polacca del Novecento e traduttore di Kafka, la danza di “Bruno” porta sul palco la “maturazione verso l’infanzia” dello scrittore, componendo un linguaggio immaginativo in cui mito e desiderio di fuga coincidono con la resistenza alla cruda realtà.
Un’altra ispirazione letteraria è all’origine del secondo appuntamento con “L’insonne” della compagnia Lab 121 per la direzione di Claudio Autelli. Tratto dal romanzo “Ieri” di Agota Kristoff, l’est europeo torna con la biografia di una fuga, quella di Sandor, ungherese trapianto in Occidente e alle prese con la difficile ricostruzione del suo passato.
Segue il duo italo-svizzero Circocentrique con una poetica performance di circo contemporaneo giocata sul gesto semplice del “respiro”, fil rouge che lega i corpi dei due artisti, Alessandro Maida e Maxime Pythoude, entrambi formatisi presso l’Ecole Superieur des Arts du Cirque di Bruxelles, su una scena materialmente spoglia, ma vivificata da un sottile ed etereo gioco di luci.
Tornando invece al teatro, Stefano Massini sceglie il capolavoro del Don Chischiotte di Cervantes per sottoporre i due monumentali personaggi ad un nuovo gioco dialettico di associazioni oniriche che li rende ossimoricamente padrone e servo l’uno dell’altro.
Chiuderà la rassenga la pièce diretta da Benedetto Sicca e prodotta da Teatro Ma/Ludvig con Teatro Filodrammatici, ispirata a “Il giardino dei ciliegi” di Čecov. Pur nella fedeltà al testo, la messinscena si caratterizzerà per una fotografia fredda, contemporanea, ritratto simbolico di umana decadenza.
Fuori dalle sale del teatro, Concentrica sarà anche uno spazio di incontro e confronto con “Pensieri dal Vivo”, tavolo di lavoro che si terrà il 19 novembre al Caffè della Caduta sui temi delle arti performative, delle residenze artistiche e della formazione di pubblico e artisti, cui parteciperà inoltre Alessandro Pelli, direttore artistico del Teatro Asioli di Correggio e coordinatore del progetto Corpi e Visioni.
Vi lasciamo ora al trailer del programma radiofonico della rassegna che, in collaborazione con Radio Banda Larga, andrà in onda ogni sabato, per tutta la durata di Concentrica, alle ore 18.