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Les cuisses à l’écart du coeur. Lo scandalo dolcerotico di Virginie Brunelle

Virginie Brunelle
Virginie Brunelle
Les cuisses à l’écart du Coeur

Un filtro rosso: è quello utilizzato nelle istantanee della coreografa canadese Virginie Brunelle in “Les cuisses à l’écart du coeur”, spettacolo in cui non è possibile rimanere indietro con l’immaginazione, perché tutto è a nudo sulla scena.
Un diario erotico di immagini, dove un’armoniosa simmetria di contrasti, tra cliché e bisogni profondi, rivela quello che uomini e donne vogliono più di ogni altra cosa dopo essersi inconsciamente cercati, ma che faticano a trovare nell’ipersessuale società odierna: l’appagamento totale dell’anima, della mente e del corpo.

“Presento corpi riempiti d’amore, la cui anima tuttavia è trafitta dal dubbio, dalla paura e dalla sofferenza – spiega la coreografa appena diciottenne – Attraverso sette corpi, svelo la mia vulnerabilità e quella di molti altri, di fronte al conflitto tra l’identità di genere dominante e quella che realmente ci appartiene”. La complessità e la disumanizzazione dei rapporti tra uomo e donna nella società contemporanea è un tema già affrontato da Brunelle nelle proprie performance.

Da quando ha terminato gli studi nel 2007, la giovane coreografa, considerata una vera promessa della danza, si è dedicata completamente alla ricerca di un proprio stile coreografico, creando e presentando in molti festival i suoi lavori. Con “Les cuisses à l’écart du cœur” ha ricevuto un immediato riconoscimento di pubblico e di critica, collezionando vari premi.

In scena il rapporto di coppia, nelle sue sfaccettature lui/lei, lei/lei, lui/lui, viene spogliato di qualsiasi sovrastruttura romantica, spersonalizzato in un’altalena di schiaffi e carezze, urli e silenzi, incontri e scontri. Sottrazione = Nudo et viceversa.
Gesti ripetitivi ed esasperati che risultano esilaranti quanto a tratti noiosi, perché privati della capacità di creare brividi ed emozioni; corpi che si vestono per svestirsi, suoni monotoni come il tic tac di un orologio, parole asettiche, che rendono la passione sessuale una sorta di ‘ballet mécanique’.

Ma quando è la testa ad essere sottratta, perché coperta dallo stesso vestito rosso dei danzatori, allora il corpo cieco e libero si concede ad una danza delicata e dolce, e scivola sulle note dell’Ave Maria di Schubert, che sposa la coppia al gioco seducente della bellezza, incantando anche chi li guarda.
Brutale, voluttuoso, ironico, aggressivo, ridicolo, violento, poetico, ma senza scadere mai nel volgare. Del resto, come ricorda la stessa artista, “la volgarità sta nell’aprire le gambe senza aprire il cuore”.

Dopo il debutto della stagione del teatro Fondamenta Nuove di Venezia e alcune altre tappe italiane, nelle prossime settimane, la compagnia Virginie Brunelle sarà ospite per una residenza creativa a Operaestate Festival di Bassano del Grappa, per l’edizione invernale di B-Motion. Dove, oltre a tenere delle classi di danza contemporanea per ballerini del territorio, presenterà domani, mercoledì 17 novembre presso il Garage Nardini, uno studio del nuovo lavoro “Complexe des Genres”.

Les cuisses à l’écart du coeur
coreografia: Virginie Brunelle
con: Isabelle Arcand, Luc Bouchard-Boissonneault, Virginie Brunelle, Natacha Filiatrault, Mira Gauthier, Francis La Haye, Léa Robert
luci: Olivier Chopinet
durata: 50′
applausi del pubblico: 2′

Visto a Venezia, Teatro Fondamenta Nuove, il 7 novembre 2010

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