Metamorfosi è il nome della stagione estiva di spettacoli serali che hanno avuto luogo alla Reggia di Venaria tra luglio e agosto, a cura di Teatro Piemonte Europa.
Tra gli spettacoli ospiti di fine luglio è andato in scena “Da nome a nome” a cura di Cesare Ronconi, con Mariangela Gualtieri.
La cornice è davvero suggestiva ed è in stretta relazione con essa che fluisce la performance. Il tempio di Diana è un non luogo, non c’è più. Nel Seicento era la spettacolare meta della passeggiata lungo l’asse principale della Reggia, oggi è un invaso circolare con l’acqua che circonda i muri antichi, contornati da fiori.
Su di esso è collocato uno spazio scenico quadrato, lucido a riflettere il cielo e l’acqua sottostante. Sullo sfondo, in lontananza, la grande dimora. Il pubblico assiste al rito dal prato, un po’ più lontano della distanza abituale che in teatro separa attore e spettatore.
E’ un luogo contemporaneo nella sua straordinaria classicità.
Mariangela Gualtieri ci accoglie di spalle, rivolta verso il palazzo. Ha un completo chiaro, i capelli raccolti, un taccuino in mano legato da un cordino al vestito. Unico elemento artificiale: l’asta del microfono alla quale, una volta accomodati tutti gli spettatori, si avvicina voltandosi. E’ l’inizio di un rituale e lo affronta con tutta la dolcezza che la caratterizza mentre Il suono della sua voce si fa limpido e penetrante.
Difficile definire l’evento una semplice lettura, “Da nome a nome” è una performance studiata accuratamente, un’analisi profonda sul concetto di metamorfosi nella sua accezione più ampia e cosmica, in cui le poesie concorrono a completare un disegno complesso e universale.
“Metto insieme un poemetto di versi inediti e editi – scrive la poetessa nella presentazione – dove il grande aperto tenta di riverberare del proprio enigma, nelle tante voci in cui si è frammentato il grande boato, la spirale che aggregando polvere di stelle rotte, ha dato forma al corpo celeste che abitiamo. Innumerevoli metamorfosi, da nome a nome, ci hanno portati fin qui, fino ai versi e alla voce che vorrebbe farsi canto, incanto, rito collettivo intorno alla parola poetica e ai suoi poteri di trasformazione”.
Un big bang di testi conosciuti mescolati ad alcuni inediti importanti, tutti arricchiti da una capacità enunciativa che non risente mai di un errore.
Le parole scorrono omogenee e costanti, mentre gli occhi azzurri della protagonista passano con disinvoltura dal testo al pubblico, meravigliato e presente.
La storia della vita sulla Terra si snocciola poco a poco attraverso i tanti nomi che titolano i suoi testi e che concorrono a comporre un quadro organico e completo, passando dai primi semplici organismi, agli animali, alle piante, per arrivare all’uomo e alle sue fragilità.
A conclusione dello spettacolo non c’è possibilità di uscire di scena se non attraversando la platea, e così la Gualtieri decide di fermarsi a chiacchierare con il suo pubblico, commossa e grata come sempre.
Da nome a nome
Di e con Mariangela Gualtieri
Per la cura di Cesare Ronconi, in dialogo drammaturgico con Lorella Barlaam
Ideazione scenica Nicolas Bovey
Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Teatro della Valdoca
Durata: 45′
Applausi del pubblico: 8′ 42”
Visto a Venaria Reale (TO), Reggia – Resti del tempio di Diana, il 23 luglio 2021