Belarus Free Theatre: dall’arresto all’appello per la libertà

Nikolai Khalezin e Natalya Kolyada
Nikolai Khalezin e Natalya Kolyada
Natalya Kolyada e Nikolai Khalezin (photo: kadmusarts.com)

Bielorussia. Un dittatore: Aleksandr Lukashenko. Arresti, persecuzioni e repressioni contro chi è scomodo sono all’ordine del giorno.
Tra le vittime ci sono anche i componenti del Belarus Free Theatre, da sempre oppositori del regime.

Fondato a Minsk nel 2005 dal drammaturgo e giornalista Nikolai Khalezin, dal regista Vladimir Scherban e della drammaturga Natalya Kolyada, che da allora lo dirige, il Belarus è conosciuto anche in Italia, dove per la prima volta arriva nell’ottobre 2009, a Modena, in occasione di Vie Scena Contemporanea Festival (su Klp, proprio a inizio mese, l’ultima recensione in occasione del loro recente ritorno in Italia).

Il loro teatro è fatto di coraggio, perché prosegue nonostante la censura, le intimidazioni e un’attività svolta (in patria) obbligatoriamente in forma clandestina. Non sono certo condizioni favorevoli, ma motivazioni esistenziali sì, in grado di richiamare quell’urgenza spesso dimenticata – perché non vissuta in prima persona – dall’arte.

Le rappresentazioni del Belarus Free Theatre si svolgono in strutture private selezionate nei dintorni di Minsk, davanti a spettatori avvisati dell’evento tramite sms o posta elettronica. Nulla di ufficiale. E anche così le forze di sicurezza, che ancora agiscono sotto il titolo di KGB, filmano regolarmente gli spettatori che si recano ad assistere ai loro spettacoli.

Pare di descrivere un passato lontano, e invece è l’oggi, neppure poi così lontano da noi. Inutile allora domandarsi quale leggerezza respireranno nel portare i loro spettacoli all’estero. Anche se non può non tornarmi alla mente quanto letto proprio stamattina su un muro, spray nero e stampatello ben leggibile (ripreso pure come slogan anti-riforma Gelmini), a monito d’inquietanti riflessioni: “Chi dorme nella democrazia si sveglia nella dittatura”.

La XII edizione del Premio Europa per il Teatro decide di segnalare con una menzione speciale questo loro teatro davvero dell’urgenza. E tra i sostenitori annoverano personaggi come Tom Stoppard, Mick Jagger e Vaclav Havel.

Ma torniamo ai fatti degli ultimi giorni. Il 19 dicembre arriva la notizia dell’arresto di Natalya Kolyada, avvenuto a Minsk nel corso di una manifestazione pubblica cui stava partecipando in modo pacifico esprimendo il proprio dissenso per la rielezione del presidente Lukashenko e per i presunti brogli elettorali.
Natalia viene scarcerata il giorno successivo (dietro pagamento di un’ammenda) e rilascia una breve intervista telefonica a PeaceReporter. Da allora i contatti con lei e con altri componenti della compagnia diventano evanescenti (mail, sito e cellulare bloccati).
Il 22 dicembre l’agenzia di stampa Reuters parla di un’irruzione nella casa della Kolyada e del marito, Nikolai Khalezin. Si parla, forse, di una loro fuga con le due figlie. Ma le notizie, in questi casi, è difficile darle con certezza.

In riferimento a tutto questo, pubblichiamo di seguito la richiesta di aiuto internazionale del Belarus Free Theatre giunta tramite web ieri, 28 dicembre, con ulteriori aggiornamenti sulla situazione dei componenti della compagnia.
Per ulteriori info o contatti si può scrivere una mail a: minsk.freetheatre@gmail.com

Our Dearest Friends!!
Thank you so much for your tremendous support!

This is a first time when I got to my computer after nine days. It’s a nigthmare here. Families are splitted and it’s not because they left each other, but because the Belarusian dictator got out of his mind finally and the military putsch/coup d’etat took place in Minsk on December 19.

We can not see each other with my husband, because we live in different places, we can not see our children because we are in different places, we can not conduct performances because we know that our audience will be arrested and our manager Tema Zhaliazniak is in jail. KGB is looking for Nikolai as well as for Yuriy Khaschevatskiy, who is the only film maker in Belarus and many-many other amazing people of Belarus.

But it’s nothing in comparison to the situation when presidential candidates from opposition like Andrei Sannikov and Vladimir Neklyaev are severely beaten up and nobody provides a medical help to them;
Vitaliy Rimashevskiy and Natalia Radina received head traumas but nobody provides a help to them;
Buses with arrested people are riding all over Belarus in a search of free jails;
Searches go in apartments all over the country;
The authorities want to take out Danik Sannikov, three-year old son of Andrei Sannikov and Irina Khalip, from his grandparents and put him in an orphanage!

This is the Last Dictatorship in Europe! You know it but please make everything in order for your governments to know it and stop any geopolitical games with the Dictator! Do not let them go to sleep during Christmas Holidays! Those who are in jails in Belarus could loose such family holidays for years!!!

Natalya Kolyada
28 December 2010

0 replies on “Belarus Free Theatre: dall’arresto all’appello per la libertà”
Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *