La coppia Costanzo/Rustioni, in scena insieme a Olimpia Fortuni, Mariano Nieddu e Irene Valota, crea un caleidoscopio di immagini e situazioni che hanno origine nel mondo narrativo dello scrittore giapponese contemporaneo Haruki Murakami. Si tratta di una “prima apertura al pubblico”, un’opera in divenire, che troverà nel tempo il suo assetto definitivo.
Lo spettacolo è un fuori sincrono: da una parte sta la parola, dall’altra il corpo, ribelle, ostinato, contrario e contrastante.
I personaggi si materializzano nelle entrate e uscite di scena, come fossero oniriche presenze rimaste impigliate nella mente cosciente e traghettate nel reale, ma ognuna intrisa e compenetrata della peculiarità del proprio mondo, addirittura blindata all’interno di quel mondo. La carne sembra avere la levità dell’aria. E l’aspetto tragico, paradossale, del vivere fa sorridere e ridere, forse per incredulità oppure per la necessità di esorcizzare.
La musica, elemento fondamentale del mondo di Murakami, costituisce il tappeto sonoro sul quale e dal quale prendono vita i diversi personaggi. Tanto che molti di loro, quale prima azione, scelgono e fanno suonare la propria musica su un vecchio giradischi portatile, vero fulcro di una scenografia estremamente scarna, costituita, oltre che da questo, da tre sedie di plastica e un tavolo.
[…] Le parole sfuggono. Le parole mi si appiccicano addosso, mi soffocano.
Proprio quelle parole, spesso pronunciate con enfasi inespressiva, che partono dall’emittente e si infrangono sulla riva frastagliata dell’universo del ricevente: la comunicazione si nega oppure si scompone e si amplifica, in un ‘pastiche’ di reazioni imprevedibili che trovano nella risposta verbale l’ultima di un ampio ventaglio di possibilità, tra le quali il corpo, padrone della scena, danza messaggi spesso oscuri ed enigmatici.
I dettagli del reale sono chiamati a rappresentare dei punti di forza, la prova dell’esistenza della realtà visibile, che permettono di accettare l’assurdo, l’oscuro, che fa capolino dalle situazioni più regolari.
Ogni nuova apparizione rappresenta una sorpresa, un tocco leggero di magia. Tuttavia i vari quadri che si succedono uno all’altro sembrano mancare in parte di nesso narrativo: un nodo, questo, che probabilmente verrà sciolto nell’evolversi del lavoro.
Da vedere.
DANCE ispirazioni da Haruki Murakami
regia: Milena Costanzo e Roberto Rustioni
con: Milena Costanzo, Roberto Rustioni, Olimpia Fortuni, Mariano Nieddu e Irene Valota
durata: 51′
applausi del pubblico: 2′ 00″
Visto a Castiglioncello (LI), Castello Pasquini, il 18 aprile 2009
Armunia Festival Costa degli Etruschi