Il cielo stellato, una luna splendente e la straordinaria scalinata palladiana di Villa Badoer a Fratta Polesine (RO) hanno contribuito a rendere indimenticabile il concerto che Danilo Rea ha tenuto per Musikè, la rassegna di musica, teatro, danza della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Il celebre pianista ha regalato al pubblico uno spettacolo insieme sonoro e visivo, che ha fatto rivivere le arie più famose dei grandi operisti italiani eseguite dalle stelle della lirica con l’accompagnamento jazzistico del pianoforte dal vivo.
È stato lo stesso Danilo Rea a presentare al pubblico la genesi di questo progetto straordinario, unico al mondo:
«Nasce da un’idea di Stefano Mastruzzi e di Roberto Grossi che, sapendo quanto io ami improvvisare sulle arie d’opera, mi hanno proposto di accompagnare alcune grandi voci del passato: Beniamino Gigli, Tito Schipa, Enrico Caruso, Maria Callas, Mario Del Monaco. Andrea Proietti ha estrapolato queste voci da vecchie registrazioni e le ha messe a disposizione del mio nuovo accompagnamento.»
Nel concerto di venerdì scorso Danilo Rea ha fatto dei «voli pindarici», per usare le sue parole, tra Puccini, Verdi, Mascagni e Rossini, con una felice incursione nella canzone napoletana (Tu ca nun chiagne): formidabili improvvisazioni che hanno fatto da ponte tra arie notissime, da Nessun dorma a Un bel dì vedremo, da Addio del passato al coro Dal tuo stellato soglio, fino all’Ave Maria sull’Intermezzo di Cavalleria rusticana. Da applausi, in queste improvvisazioni di raccordo, l’accostamento tra Chi il bel sogno di Doretta da La rondine di Puccini e Over the Rainbow da Il mago di Oz: l’operetta pucciniana e il musical hollywoodiano, due sogni freudianamente uniti nella notte di Fratta.
Danilo Rea non ha nascosto la propria emozione al termine di un’ora e mezzo di esibizione senza intervallo:
«Nella mia vita ho accompagnato più o meno tutte le voci, da Mina a Pino Daniele, da Gino Paoli a Fiorella Mannoia. Ma accompagnare queste voci del passato è una cosa del tutto particolare. Grazie di essere qui in questo magnifico luogo. Ogni sera l’improvvisazione è diversa, perché tutte le suggestioni cambiano. Cambia il luogo in cui si suona, cambia il pubblico con cui si stabilisce un contatto emotivo.»
Il bis che Danilo Rea ha regalato al pubblico di Fratta è stata un’altra canzone napoletana: la celeberrima ʼO sole mio cantata da Caruso e introdotta da un’improvvisazione sull’altrettanto celebre canzone che Lucio Dalla ha dedicato al tenore napoletano.
Il concerto di Danilo Rea ha concluso la prima parte di Musikè: sette appuntamenti che hanno portato a Padova e Rovigo alcuni protagonisti della danza, della musica e del teatro, quasi sempre in prima regionale o come unica data in Veneto, con una clamorosa risposta del pubblico. Gli spettacoli della tredicesima edizione riprenderanno, dopo la pausa estiva, mercoledì 2 ottobre a Padova, in Sala dei Giganti al Liviano, con l’Omaggio a Milva di Petra Magoni accompagnata al pianoforte da Andrea Dindo.