Scena Verticale nasce il 24/11/1992 a Castrovillari (CS) per opera di Saverio La Ruina (formatosi alla Scuola di Teatro di Bologna, e poi con Jerzy Sthur, Leo De Berardinis, Remondi e Caporossi, e ancora Eimuntas Nekrosius per La Biennale di Venezia 1999 e 2000) e Dario De Luca (formatosi con Alfonso Santagata, Laura Curino e Armando Punzo). Nel 2001 si aggiunge alla compagnia Settimio Pisano per l’aspetto organizzativo.
Debuttano nel ’96 al II Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili con “La Stanza della memoria”, testo e regia di Saverio La Ruina e Dario De Luca, e uno studio dello spettacolo giunge finalista al Premio Eti Vetrine ’96.
Lo spettacolo “De-viados” (dal progetto finalista al Premio Scenario ’97) di Saverio La Ruina debutta a Milano nel ’99 e l’anno successivo “Hardore di Otello (tragedia calabro-scespiriana)” a Santarcangelo. Poi, nel 2002, al Festival delle Colline Torinesi arriva “Amleto ovvero Cara mammina” di La Ruina.
Ancora Shakespeare per ispirare “Kitsch Hamlet” di La Ruina (testo segnalato al Premio Ugo Betti 2005), e poi la sfida alla modernità del tragico, avviata nell’estate 2006 con “Elettra. Tre variazioni sul mito”, diretto da De Luca con Alvia Reale nel ruolo della protagonista, allestito per il festival Magna Graecia Teatro 2006.
Dello stesso anno è “Dissonorata”, scritto, diretto e interpretato da La Ruina che, per l’interpretazione e la drammaturgia, riceverà due Premi Ubu 2007, entrando anche nella terna dei finalisti al Premio Eti – Gli Olimpici del Teatro 2007 come “Migliore interprete di monologo”. Il testo dello spettacolo riceve inoltre una segnalazione speciale al Premio Ugo Betti 2008 per la drammaturgia. Un successo, insomma, tanto che lo spettacolo effettua oltre duecento repliche in tutta Italia e all’estero.
Nel 2007 è la volta de “Le tre malebestie – Luigi Sturzo”, diretto da De Luca. Arriviamo al 2009, con due lavori di primo livello: “U Tingiutu. Un Aiace di Calabria”, scritto e diretto da Dario De Luca, il cui testo giunge finalista al Premio Riccione per il Teatro 2009 e “la Borto”, di Saverio La Ruina, in questi giorni a Milano al Crt.
Dal 1999 Scena Verticale organizza anche il festival sui nuovi linguaggi scenici Primavera dei Teatri, giunto lo scorso anno al traguardo della decima edizione, e insignito del premio Speciale Ubu 2009.
Cosa c’è dietro questo progetto? E’ il tema del nostro incontro con Dario De Luca durante le repliche di “U Tingiutu” a Milano. Un percorso che, in questi anni, è riuscito a svilupparsi fra le immaginabili difficoltà di un territorio dove l’aborto delle possibilità è assai più facile che il loro crescere.
Ne abbiamo parlato proprio pochi minuti prima del sipario di una messa in scena che incorpora una ricostruzione del tessuto sociale così a portata di mano armata. Un territorio aspro e chiuso, come il dialetto in cui parte dello spettacolo è recitato, intimo e di piccoli gruppi.
Fare teatro in realtà come queste è una sfida di coraggio, farlo bene pertiene invece alle qualità artistiche.
Scena Verticale per molti, oggi, è proprio questa alchimia: coraggio e qualità, come il fiore di una pianta grassa, che ha la sfacciataggine di nascere bello e colorato su terreni tanto aridi.