Oscar De Summa è uno fra gli interpreti più interessanti della sua generazione. Negli ultimi anni la sua abilità, sia come attore che come regista, sta raccogliendo importanti riscontri di pubblico e critica. Il suo “Riccardo III” è una trasposizione in forma di monologo in cui l’attore dà voce a tutta la saga shakespeariana che racconta delle macchinazioni del duca di Gloucester per arrivare al trono. Ma il legame con il Bardo in questi ultimi anni è molto forte. Il suo “Amleto a pranzo e a cena” è da mesi in replica in Italia e consolida una tecnica di rapporto con il pubblico che introduce lo spettatore in una nassa emotiva dalle coloriture essenziali e forti, dalla quale diventa impossibile uscire e che va, via via, sofisticandosi. In questo l’interprete-regista è molto abile e il metodo di pesca delle anime trova riscontro pressoché paradigmatico anche nel “Riccardo III”, co-produzione Armunia Festival Costa degli Etruschi e Festival di Montalcino –Val D’Orcia, dove l’attore è armato, oltre che della sua tecnica straordinaria, di quattro o cinque oggetti di scena, indumenti inclusi, che riesce a comporre in un mosaico di sapore preciso.
Formatosi alla scuola della Limonaia presso il Laboratorio Nove con Barbara Nativi, Renata Palminiello e Silvano Panichi, De Summa si specializza con i corsi di Polverigi e di Milano con insegnanti come Marco Martinelli, Adriana Borriello, Mohamed Driss, Laura Curino, Gabriele Vacis, Thierry Salmon. Da lì in avanti numerosi stage, fra i quali quelli con Claudio Morganti e Alfonso Santagata ed uno sulla Commedia dell’Arte con Antonio Fava. E’ attore ne “La scena del consiglio” di Claudio Morganti e Renata Molinari, “L’ora di tutti” di Maria Corti per la regia di Pamela Villoresi, “Satelits Obscens” con la Fura del Baus e il “ Miles Gloriosus” di Marinella Anaclerio.
Ma De Summa ha una forza e una volontà di impegno che vuole vivere il teatro in tutta la sua intensità. Di qui il tentativo, ad oggi riuscito, di andare oltre, di provare la strada come autore e regista: “Diario di Provincia”, “Hic Sunt Leones”, “Riccardo III”, e “Selfportrait”, pubblicato dalla Minimum fax nella raccolta “Senza corpo. Voci della nuova scena italiana” a cura di Debora Pietrobono.
Nel 2008 “Il Mercante di Venezia” che porta la firma di Massimiliano Civica, vince il premio Ubu 2009 per la regia, e gli attori insigniti del premio Vittorio Mezzogiorno.
Nello stesso anno una commissione speciale dalla Fondazione Emilia Romagna Spettacolo per l’Amleto, progetto di ispirazione popolare che De Summa ha saputo costruire con abilità. Ne avevamo parlato con Armando Iovino, e ancora di recente con Angelo Romagnoli nel reportage su Armunia.
Oscar De Summa, che appare persona semplice ma determinata, assai poco incline all’approssimazione, è consapevole della qualità di cui il teatro ha bisogno. E’ sicuramente un artista in grande crescita e ci piace potergli dedicare questo spazio.