Da Diego Garrido a Fossick Project per l’edizione green di Attraversamenti Multipli

Breathing Room (ph: Carolina Farina)
Breathing Room (ph: Carolina Farina)

Il Parco di Tor Fiscale a Roma ha fatto da ambientazione naturale per gli spettacoli scelti da Margine Operativo 

L’edizione 2023 del festival Attraversamenti Multipli, appena conclusa, si è svolta in una cornice davvero suggestiva. Stiamo parlando del Parco di Tor Fiscale, un’area verde un tempo abbandonata ed ora perfettamente mantenuta grazie all’associazione che gestisce anche il ristorante che si trova all’interno.
Nel parco, oltre alla Torre che gli dà il nome e ad un pezzo dell’Acquedotto romano Claudio, il protagonista assoluto è un lungo pezzo dell’Acquedotto Felice, che deve il nome al suo fondatore Felice Peretti, ovvero Papa Sisto V. Quella lunga serie di fornici in cui per anni hanno trovato rifugio gli sfollati dai bombardamenti di San Lorenzo è stata la scenografia naturale agli spettacoli, che si sono sviluppati senza palcoscenico e americane, ma lungo tre traiettorie, a sottolineare la capillarità delle scelte artistiche.

Della traiettoria “multi/crossdisciplinarietà e formati multiformi” ha fatto parte “Nunca bailaré solo”, di e con Diego Garrido della compagnia catalana Iron Skulls Co: un pezzo breve in cui la breakdance dialoga con la danza contemporanea e si incontra con il paesaggio agreste e storico del parco. Un uomo sembra smarrito, rincorre la sua ombra, gioca col suo cappotto. È un’inquietudine notturna, metropolitana, maschile.

Diego Garrido (ph: Carolina Farina)
Diego Garrido (ph: Carolina Farina)

Margine Operativo ha invece presentato in prima nazionale “Certo io resisterò”, spettacolo con Stefano Scialanga, per la regia di Pako Graziani, ispirato a “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci.
Parole come macigni sembrano scontrarsi con l’Acquedotto, pronte a minacciare il pubblico che osserva e ascolta inerme, emozionato e casto.

Per quanto riguarda la seconda traiettoria, “azioni artistiche con formati particolari e site specific in interazione con la natura urbana”, Salvo Lombardo ricrea la sua “Breathing Room” per un formato particolare che si ripete una volta sola. In questa edizione a dialogare con lui c’è Nicola Galli, che invade questa stanza piena di spettatori seduti o sdraiati, la prima volta all’aria aperta, con gli acquedotti all’orizzonte, mentre le sue parole e il suo corpo respirano e provano a farlo all’unisono con tutti i presenti nella stanza. Un lavoro toccante, molto gradito dal pubblico, che ancora una volta ci ricorda come la danza possa davvero diventare un respiro collettivo che nutre i corpi che si muovono e gli sguardi che li osservano.

Anche Fabrizio Solinas, della compagnia francese Cie Little Garden, si nutre del paesaggio. La sua performance “Little Garden” parte con la giocoleria e tre semplici palline per diventare un pezzo straniante, fatto di movimenti e versi animaleschi che fanno impazzire gli spettatori, tra cui molte famiglie.
Solinas è tanti animali diversi, in un parco-foresta in cui lui è al centro, ma ogni spettatore compie il proprio viaggio visivo e sonoro.

Per quanto riguarda la terza traiettoria, “le creatività emergenti in dialogo con i paesaggi e in azione sulle linee di confine tra diversi linguaggi artistici”, Adriano Bolognino propone il suo “Come neve”, un passo a due (in scena ci sono Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia) che parte da due costumi realizzati all’uncinetto. Due figure colorate che emergono dal verde del parco. Dialogano tra di loro e creano universi con i loro gesti precisi, accurati.

Ha conquistato davvero tutti la performance “Fire Charmers” di Fossick Project, in cui l’illustratrice Cecilia Valagussa parla di cambiamenti climatici con i suoi disegni proiettati su una lavagna luminosa. Lo fa attraverso la storia di un gatto pescatore, specie a rischio estinzione. La colonna sonora, a dare un tocco intenso e pieno d’ironia, è della cantante e compositrice Marta del Grandi.
Uno spettacolo che è un concerto ma anche un happening in cui la musica si fonde con l’elemento visivo (e lo dimostra bene l’assalto allo stand del merchandising dopo la replica). Il lavoro di Fossick Project è davvero sui generis, e può trovare spazio nei contesti più impensabili. Anche come ciliegina di questa intensa e variegata edizione green di Attraversamenti Multipli.

0 replies on “Da Diego Garrido a Fossick Project per l’edizione green di Attraversamenti Multipli”